Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare.
Winston Churchill
Ho scelto questa frase di Churchill per la sua attualità e per raccontare in parte il laboratorio creativo di sabato, dal titolo Make ART not war .
Il mio intento era predisporre uno spazio per respirare, riprendere energia e forza, per fare, per aiutarci in questi momenti terribili ed anche possibilmente, aiutare.
La meditazione e l'espressione creativa sono le mie modalità preferite che uso da anni per ritrovare un po' di pace e tranquillità , per trovare un senso.
Fanno parte di me, oltre che del mio lavoro, perciò ho pensato di offrire proprio questi strumenti rispettosi e potenti per condividere benessere.
La meditazione aiuta a rilassarci, predispone e favorisce la creatività , ma ha molti altri benefici tra i quali migliorare la concentrazione e l'autostima, diminuire il dolore e le tensioni muscolari, aumentare l'energia.
Nei laboratori scrivo una meditazione, a cui segue la parte espressiva, artistica, creativa, usa il termine che ti intimorisce meno, non c'è alcun motivo di aggiungere altri motivi di ansia ad una situazione già di per sé ansiogena.
La creatività aiuta il senso di autoefficacia, a costruire fiducia in sé, aiuta nella resilienza di fronte a fallimenti, la creatività migliora la vita di chi si pensava "non creativo" e costruisce qualcosa di migliorativo per la vita di molti altri. David Kelley
L'obiettivo non è il bello, ma l'utile, quello che ha bisogno di uscire fuori quando non ci sono parole per dirlo, quando c'è incertezza e nebbia, quando le idee sono confuse.
Le mani riescono sempre a trovare una modalità che ci aiuta a decodificare, a prenderci il nostro senso e facilitare la soluzione, e quando anche non c'è soluzione, aiuta ad es-primere
dal latino exprìmere, letteralmente ‘spremere, modellare, rappresentare’, derivato di prèmere con prefisso ex- ‘fuori’.
Manifestare, portare fuori.
Oggi mi è venuto in mente una piccola variazione ad esprimere, ovvero ex-pressione, portare fuori la pressione.
Ci sono persone non consapevoli della pressione che portano dentro e la scaricano in modo errato, in momenti o modi errati, con le persone sbagliate.
O la scaricano nel proprio corpo, somatizzando.
Mi ha colpito che ad esempio alcuni partecipanti hanno espresso di essersi fatti un dono partecipando al laboratorio, a cui non avrebbero attinto senza il pretesto di aiutare altri (per partecipare al lab ho richiesto di donare ad un ente scelto dai partecipanti).
Su questo punto credo importante ricordare a tutti coloro che si occupano di aiuto e sostegno, per ruolo o professione, che non si può aiutare e nutrire altri se noi per primi non siamo disposti a riconoscerci meritevoli di aiuto e sostegno, di attenzione e di amorevolezza, di ricarica.
Poi ci sono state tante scoperte, sorrisi, alleggerimenti e questo per me è un meraviglioso conseguimento, che so di aver provocato essenzialmente con il tono della voce e le parole che ho scelto per la meditazione.Alla frase di Henri Matisse “la creatività richiede coraggio” in questo laboratorio in particolare è emerso quanto anche l'ascolto richieda coraggio.
Ascoltare richiede disponibilità e spazio, apertura, tempo.
Per ascoltare anche i nostri conflitti interni, per dare dignità e riacquistare fiducia e forza.
Coraggio è stata una delle parole condivise insieme a coccolare, condivisione, trasformazione del dolore in gioia, tenerezza, senso, determinazione, regalo.
E' stata anche da più persone nominata la parola "pazienza", e forse la persona con cui essere pazienti ed accoglienti, per le nostre paure e debolezze, per la deconcentrazione, l'abbassamento di efficienza ( e di vista per me) che in molti stavamo già verificando come effetto del long covid, ecco, forse quel qualcuno a cui rivolgerci in modo morbido ed amorevole siamo proprio noi.
"L'unico viaggio da cui non si torna mai a mani vuote è quello dentro noi stessi."
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