Oggi - la festa dell'ammmore, parlerò del principio " della rana bollita*".
E' una metafora che definisce la nostra capacità di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire, se non quando è troppo tardi.
“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.”
Tratto da “Media e Potere” di Noam Chomsky
Ascoltiamo noi stessi per metterci in salvo quando possibile, perché non ce lo aspetteremmo ma anche le relazioni (amicali ed amorose) sono forme di potere.
Lavoriamo sui nostri confini, sul nostro sentire, sul rispettarci per primi e farci rispettare.
Saltiamo lontano da chi ci vuole bollire.
* fenomeno notato in una ricerca del 1882 condotta dal “John Hopkins University”
Acquerello segnalibro per chi vuole ricordare
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