In questi giorni sto conoscendo un pezzo di me, prestando ascolto, cercando di non giudicarmi.
La mia tendenza a fare paragoni, a dirmi come dovrebbe essere invece, dunque afferma che non va bene ciò che sento e ciò che provo.
Allora cerco di silenziare il giudizio, smettere di chiedermi qualcosa di diverso da ciò che è.
In questi momenti mi viene in aiuto la poesia, me la vado a cercare, lascio che mi parli e che parli al posto mio, e mi lasci il petto libero almeno dalla critica, che è davvero l'unica cosa che dipende da me stessa e posso risparmiarmi.
Forse criticare è comunque un atto disperato di poter fare qualcosa, di non essere in fondo impotenti davanti alla morte.
Si, la morte, non riesco neanche a scriverlo, ma è quello che è.
La mia tendenza a fare paragoni, a dirmi come dovrebbe essere invece, dunque afferma che non va bene ciò che sento e ciò che provo.
Allora cerco di silenziare il giudizio, smettere di chiedermi qualcosa di diverso da ciò che è.
In questi momenti mi viene in aiuto la poesia, me la vado a cercare, lascio che mi parli e che parli al posto mio, e mi lasci il petto libero almeno dalla critica, che è davvero l'unica cosa che dipende da me stessa e posso risparmiarmi.
Forse criticare è comunque un atto disperato di poter fare qualcosa, di non essere in fondo impotenti davanti alla morte.
Si, la morte, non riesco neanche a scriverlo, ma è quello che è.
E' QUEL CHE E' di Erich Fried |
E' assurdo dice la ragione E' quel che è dice l'amore |
E' infelicità dice il calcolo Non è altro che dolore dice la paura E' vano dice il giudizio E' quel che è dice l'amore |
E' ridicolo dice l'orgoglio E' avventato dice la prudenza E' impossibile dice l'esperienza E' quel che è dice l'amore. |
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