C'è un ora del giorno, in cui la luce dolcemente cambia, e le barche rientrano in porto.
E' un momento di passaggio, in cui non esiste più la giornata al sole, né ancora la frenesia della terra.
Non so quando capiti a te quel momento perfetto, in cui non ti domandi, senti.
In cui non pensi già ad organizzare, fare, ma ti godi il momento.
Inspiri l'aria e semplicemente stai.
Il qui ed ora, senza rimpianti di ciò che abbiamo dietro di noi, e senza anticipazioni.
Ho pensato di riprendere i nostri incontri creativi partendo proprio da quei momenti,
profumi, immagini, idee che ci danno forza e motivazione per andare avanti.

Ho preso perciò alcuni lavori, di C, L,S e V, e li ho messi all'interno di bottiglia con barchetta, perché ognuno di noi continua a navigare in mari a volte profondi e tempestosi e a volte limpidi, ma poi c'è un tempo in cui le barchette devono tornare in porto.
Mi piace pensare che qui sia un porto sicuro, dove scambiare reti ovvero relazioni, colori e parole lasciandosi cullare da suoni ed emozioni.
Arrivano barche nuove, ritornano barche dopo tanto tempo, e di nuovo ripartono.
Così anche il gruppo intero diventa contenitore e metafora.
Spazi interiori sarà il tema del 28 Settembre, spazio come cambiamento, di luci, di tempi, di affollamento.
Riprendiamo i nostri incontri da lì, dal sentire dentro di noi, lasciando scivolare il giudizio, vedendo lo spazio che lascia come può diventare invece.
Continueremo poi fino a dicembre con
19 Ottobre: Spazi di cambiamento
16 Novembre: Spazi di con-divisione
7 Dicembre: Spazi bianchi
Per te che mi incontri per la prima volta, o non hai ancora partecipato ai laboratori, cercherò di raccontare cosa sono e a cosa servono.
Tanti anni fa, vivevo in un luogo dove tanti hanno sognato di vivere, in un ruolo lavorativo che tanti hanno invidiato senza sapere.
Senza sapere che come viviamo dentro le cose è diverso, è molto più complesso, e poter parlare la propria lingua interiore è un privilegio; avere qualcuno che ti ascolti in quella lingua e ti comprenda è ancora più raro.
Ho trovato allora, esattamente vent'anni fa, che potevo ascoltarmi e cullarmi, accogliermi e creare nuovi spazi, accettare difficoltà e malinconie, smettere di fare paragoni, avere dentro di me tutto ciò che mi serviva.
Era il 99, vivevo a New York ed ho cominciato a dipingere semplicemente con le dita.
Uno dei miei quadri di allora è questo.
Così mi sono affidata ai colori e alle forme, ancora ed ancora ed ancora.
Utilizzando quei colori e forme per dare senso, di ascoltarsi dentro e di trasformare.
Onestamente, per me è una forzatura parlare di pittura emozionale,
perché a pittura proviene da un luogo dove le parole non si possono esprimere. (cit).
E' difficile parlarne perché ogni volta è diverso, per ciascuno lo è.
Perciò a volte il fare indipendentemente dal risultato è liberatorio.
In questa società così legata alla performance, al bello, ad dover essere perfetti, mi permetto di poter attraversare il non bello abbastanza, il non bello affatto, il non ci riesco e lo faccio lo stesso.
Mi permette di esercitarmi sulle partenze e le ripartenze, sul ricominciare da zero o dipingere sopra e modificare, mi permette di mettere fuori quello che ho immaginato perciò farlo vivere e utilizzare la differenza ma anche la frustrazione tra ciò che ho immaginato e ciò che è stato invece.
Mi permette di sorprendermi di riuscire senza sforzo lì dove non immaginavo, di creare cose che non avevo visto arrivare, di far esistere un mio diverso punto di vista, di saperlo raccontare.
I laboratori sono "utili" a molti livelli, per molti motivi.
A te che stai affrontando la maternità e cerchi un luogo di riposo e ricarica per te.
A te che sei abituato a dirigere e decidere, ma ogni tanto ti è necessario lasciarti guidare.
A te che non riesci ad agire, dipingere è una palestra immediata per farlo in assoluta sicurezza.
Per te che cerchi una modalità per riconnetterti a te stesso, a te stessa e sentirti.
A te che cerchi l'intimità nelle relazioni e non sai come mai continua a sfuggire.
Potrei continuare, ma sono solo esempi, in un mare di possibili risposte.
In un mare di benessere possibile, nelle tue mani.
Questa frase " IL BENESSERE NELLE TUE MANI" l'ho sceltaperchè la pittura, come può anche lo strumento creativo in generale, perché è un TUO strumento di benessere, la tua bacchetta magica, sempre disponibile per te per comprendere, chiarire, riconquistare equilibrio e respiro.
E' un momento di passaggio, in cui non esiste più la giornata al sole, né ancora la frenesia della terra.
Non so quando capiti a te quel momento perfetto, in cui non ti domandi, senti.
In cui non pensi già ad organizzare, fare, ma ti godi il momento.
Inspiri l'aria e semplicemente stai.
Il qui ed ora, senza rimpianti di ciò che abbiamo dietro di noi, e senza anticipazioni.
Ho pensato di riprendere i nostri incontri creativi partendo proprio da quei momenti,
profumi, immagini, idee che ci danno forza e motivazione per andare avanti.

Ho preso perciò alcuni lavori, di C, L,S e V, e li ho messi all'interno di bottiglia con barchetta, perché ognuno di noi continua a navigare in mari a volte profondi e tempestosi e a volte limpidi, ma poi c'è un tempo in cui le barchette devono tornare in porto.
Mi piace pensare che qui sia un porto sicuro, dove scambiare reti ovvero relazioni, colori e parole lasciandosi cullare da suoni ed emozioni.
Arrivano barche nuove, ritornano barche dopo tanto tempo, e di nuovo ripartono.
Così anche il gruppo intero diventa contenitore e metafora.
Spazi interiori sarà il tema del 28 Settembre, spazio come cambiamento, di luci, di tempi, di affollamento.
Riprendiamo i nostri incontri da lì, dal sentire dentro di noi, lasciando scivolare il giudizio, vedendo lo spazio che lascia come può diventare invece.
Continueremo poi fino a dicembre con
19 Ottobre: Spazi di cambiamento
16 Novembre: Spazi di con-divisione
7 Dicembre: Spazi bianchi
Per te che mi incontri per la prima volta, o non hai ancora partecipato ai laboratori, cercherò di raccontare cosa sono e a cosa servono.
Tanti anni fa, vivevo in un luogo dove tanti hanno sognato di vivere, in un ruolo lavorativo che tanti hanno invidiato senza sapere.
Senza sapere che come viviamo dentro le cose è diverso, è molto più complesso, e poter parlare la propria lingua interiore è un privilegio; avere qualcuno che ti ascolti in quella lingua e ti comprenda è ancora più raro.
Ho trovato allora, esattamente vent'anni fa, che potevo ascoltarmi e cullarmi, accogliermi e creare nuovi spazi, accettare difficoltà e malinconie, smettere di fare paragoni, avere dentro di me tutto ciò che mi serviva.
Era il 99, vivevo a New York ed ho cominciato a dipingere semplicemente con le dita.
Uno dei miei quadri di allora è questo.
Così mi sono affidata ai colori e alle forme, ancora ed ancora ed ancora.
Utilizzando quei colori e forme per dare senso, di ascoltarsi dentro e di trasformare.
Onestamente, per me è una forzatura parlare di pittura emozionale,
perché a pittura proviene da un luogo dove le parole non si possono esprimere. (cit).
E' difficile parlarne perché ogni volta è diverso, per ciascuno lo è.
Perciò a volte il fare indipendentemente dal risultato è liberatorio.
In questa società così legata alla performance, al bello, ad dover essere perfetti, mi permetto di poter attraversare il non bello abbastanza, il non bello affatto, il non ci riesco e lo faccio lo stesso.
Mi permette di esercitarmi sulle partenze e le ripartenze, sul ricominciare da zero o dipingere sopra e modificare, mi permette di mettere fuori quello che ho immaginato perciò farlo vivere e utilizzare la differenza ma anche la frustrazione tra ciò che ho immaginato e ciò che è stato invece.
Mi permette di sorprendermi di riuscire senza sforzo lì dove non immaginavo, di creare cose che non avevo visto arrivare, di far esistere un mio diverso punto di vista, di saperlo raccontare.
I laboratori sono "utili" a molti livelli, per molti motivi.
A te che stai affrontando la maternità e cerchi un luogo di riposo e ricarica per te.
A te che sei abituato a dirigere e decidere, ma ogni tanto ti è necessario lasciarti guidare.
A te che non riesci ad agire, dipingere è una palestra immediata per farlo in assoluta sicurezza.
Per te che cerchi una modalità per riconnetterti a te stesso, a te stessa e sentirti.
A te che cerchi l'intimità nelle relazioni e non sai come mai continua a sfuggire.
Potrei continuare, ma sono solo esempi, in un mare di possibili risposte.
In un mare di benessere possibile, nelle tue mani.
Questa frase " IL BENESSERE NELLE TUE MANI" l'ho sceltaperchè la pittura, come può anche lo strumento creativo in generale, perché è un TUO strumento di benessere, la tua bacchetta magica, sempre disponibile per te per comprendere, chiarire, riconquistare equilibrio e respiro.
In conclusione ho cercato delle parole e le ho messe in fila per cercare di raccontare cosa puoi trovare in uno dei miei laboratori.
NON devi saper dipingere o disegnare, non è una lezione e non verrai interpretato o giudicato.
I quadri: gli ultimi due sono miei, e quello in cima all'articolo lo ha creato Cristina, e lo ho scelto perché mi da quella sensazione di momento di passaggio e di sospensione di cui scrivevo.
Mi piace anche perché amo mescolare i materiali e invitare all'esplorazione attraverso i materiali diversi.
Ti aspetto, c'è un mondo dentro di te da esprimere.
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