La salute ed il benessere passano attraverso bisogni fisici, mentali e sociali.
E' questo l'assunto di partenza della società Cigna società internazionale di assicurazione medica.
Ci si è interrogati sul come far guadagnare alle persone salute e benessere, e perciò far diminuire il ricorso al sistema sanitario.
Circa 1 persona su 6 negli Stati Uniti soffre di un qualche disturbo correlato alla salute mentale, che si ripercuote sulle assenze dal lavoro anche per lunghi periodi.
Si è visto che LA SOLITUDINE è l'elemento in comune nei diversi tipi di disturbi.
Non solo negli Stati Uniti, ma anche da noi, viviamo in una società sempre più connessa tecnologicamente, ma ci sentiamo tutti più soli.
Sempre secondo Cigna, la solitudine ha lo stesso impatto sulla mortalità dovuta al fumo di 15 sigarette al giorno, rendendolo un dato persino più pericoloso dell'obesità.
Perciò è stata condotta un indagine proprio sulla solitudine, che ha coinvolto oltre 20.000 americani da 18 anni in su.
I più soli?
Non i pensionati, come potremmo pensare, ma i più giovani, appartenenti alla generazione Gen Z
( 48,3) (o Centennials, iGen, Post-Millennials, o Plurals) nati dalla seconda metà degli anni novanta fino al 2010, seguiti dai millennial (45,3).
I giovani non condividono le loro idee, sentono che nessuno li conosce veramente, di non aver nessuno a cui rivolgersi.
I dati evidenziano una correlazione tra salute e solitudine.
Meno ti senti solo, più stai bene, in estrema sintesi.
Chi si sente meno solo: dorme a sufficienza, trova equilibrio tra lavoro e vita personale, dedica tempo ad attività come andare al cinema, al ristorante, viaggiare, fare sport.
Un elevato uso dei social media determina un punteggio di solitudine di 43,5 di poco superiore a coloro i quali non usano mai i social media con un punteggio di solitudine di 41,7.
Dunque da solo, l'uso della tecnologia e dei social non è predittivo di solitudine.
Lo diventa se il nostro tempo libero lo trascorriamo unicamente sui social, o al lavoro, in quanto non determinano lo sviluppo di relazioni significative.
Questo articolo sostiene che in America però molti giovani hanno la sensazione di dover essere sempre occupati, altrimenti, sentono che rimarranno indietro rispetto agli altri e non avranno successo.
Perciò, o lavorano oppure passano il tempo libero sui social media o navigare su internet.
Invece, se chiamano un amico per uscire o andare in palestra per allenarsi, si sentono in colpa per il fatto che trascorrono troppo tempo a svagarsi e non lavorano abbastanza duramente come gli altri.
Mi viene spontanea la riflessione.
Come consideri il tuo tempo "Libero"?
Ti senti in colpa se vai in palestra, se fai una telefonata ad un amico, se te ne vai al cinema?
Quando sei sui social o navighi su internet?
Abbiamo una percezione diversa del tempo, di ciò che è utile e ciò che riteniamo inutile.
Ma lo è davvero?
Tutti noi abbiamo bisogno di riposo e ricarica.
Di sviluppare relazioni significative.
Di trovare luoghi ed occasioni dove poterci esprimere.
Preferibilmente, senza sentirci in colpa.
Vieni a sperimentare un percorso individuale o un laboratorio di gruppo.
Sono strumenti per sentirsi parte, sviluppare relazioni significative, esprimersi, conoscersi.
Non diventi più produttivo se lavori di più.
Diventi più produttivo se sai ricaricarti e riposarti.
E' questo l'assunto di partenza della società Cigna società internazionale di assicurazione medica.
Ci si è interrogati sul come far guadagnare alle persone salute e benessere, e perciò far diminuire il ricorso al sistema sanitario.
Circa 1 persona su 6 negli Stati Uniti soffre di un qualche disturbo correlato alla salute mentale, che si ripercuote sulle assenze dal lavoro anche per lunghi periodi.
Si è visto che LA SOLITUDINE è l'elemento in comune nei diversi tipi di disturbi.
Non solo negli Stati Uniti, ma anche da noi, viviamo in una società sempre più connessa tecnologicamente, ma ci sentiamo tutti più soli.
Sempre secondo Cigna, la solitudine ha lo stesso impatto sulla mortalità dovuta al fumo di 15 sigarette al giorno, rendendolo un dato persino più pericoloso dell'obesità.
Perciò è stata condotta un indagine proprio sulla solitudine, che ha coinvolto oltre 20.000 americani da 18 anni in su.
I più soli?
Non i pensionati, come potremmo pensare, ma i più giovani, appartenenti alla generazione Gen Z
( 48,3) (o Centennials, iGen, Post-Millennials, o Plurals) nati dalla seconda metà degli anni novanta fino al 2010, seguiti dai millennial (45,3).
I giovani non condividono le loro idee, sentono che nessuno li conosce veramente, di non aver nessuno a cui rivolgersi.
I dati evidenziano una correlazione tra salute e solitudine.
Meno ti senti solo, più stai bene, in estrema sintesi.
Chi si sente meno solo: dorme a sufficienza, trova equilibrio tra lavoro e vita personale, dedica tempo ad attività come andare al cinema, al ristorante, viaggiare, fare sport.
Un elevato uso dei social media determina un punteggio di solitudine di 43,5 di poco superiore a coloro i quali non usano mai i social media con un punteggio di solitudine di 41,7.
Dunque da solo, l'uso della tecnologia e dei social non è predittivo di solitudine.
Lo diventa se il nostro tempo libero lo trascorriamo unicamente sui social, o al lavoro, in quanto non determinano lo sviluppo di relazioni significative.
Questo articolo sostiene che in America però molti giovani hanno la sensazione di dover essere sempre occupati, altrimenti, sentono che rimarranno indietro rispetto agli altri e non avranno successo.
Perciò, o lavorano oppure passano il tempo libero sui social media o navigare su internet.
Invece, se chiamano un amico per uscire o andare in palestra per allenarsi, si sentono in colpa per il fatto che trascorrono troppo tempo a svagarsi e non lavorano abbastanza duramente come gli altri.
Mi viene spontanea la riflessione.
Come consideri il tuo tempo "Libero"?
Ti senti in colpa se vai in palestra, se fai una telefonata ad un amico, se te ne vai al cinema?
Quando sei sui social o navighi su internet?
Abbiamo una percezione diversa del tempo, di ciò che è utile e ciò che riteniamo inutile.
Ma lo è davvero?
Tutti noi abbiamo bisogno di riposo e ricarica.
Di sviluppare relazioni significative.
Di trovare luoghi ed occasioni dove poterci esprimere.
Preferibilmente, senza sentirci in colpa.
Vieni a sperimentare un percorso individuale o un laboratorio di gruppo.
Sono strumenti per sentirsi parte, sviluppare relazioni significative, esprimersi, conoscersi.
Non diventi più produttivo se lavori di più.
Diventi più produttivo se sai ricaricarti e riposarti.
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