Ho incontrato persone ciecamente coinvolte in relazioni distaccate, fredde, ciniche.
Donne e uomini che idealizzano partner assenti, indifferenti ed egoisti.
Scusano continuamente ed in modo fantasioso cattiverie e meschinità .
Donne e uomini che idealizzano partner assenti, indifferenti ed egoisti.
Scusano continuamente ed in modo fantasioso cattiverie e meschinità .
Vengono ignorate ma restano adoranti.
Forse talvolta anche io sono stata tra le ignorate adoranti.
Mi sono chiesta e mi hanno chiesto com'è possibile.
Se esista un vaccino, un segnale d'allarme per indicare quando sta accadendo e come allontanarsi in fretta da situazioni così opache, e prive d'amore.
Per convincersi che sia davvero così ed è inutile aspettare.
Le idealizzazioni sono incomprensibili in chi guarda da fuori, in chi assiste chiedendosi come tirare fuori da quel lacerante idillio a senso unico, come farsi intendere ed ascoltare, senza ferire.
Perciò ho pensato di scrivere dell'L'isola di Arturo.
Un libro parla a noi, di noi, di pezzi che possiamo vedere in modi nuovi.
Pezzi rifiutati e dimenticati, pezzi incomprensibili che prendono una nuova forma, connotazione e senso.
La parola scritta può aiutare a riconoscersi nell'amore inafferrabile e trovare uno spiraglio di spazio, luce, e scelta per sé.
C'è chi racconta il libro della Morante come il passaggio del bambino all'adulto.
Io credo ci sia tanto di più.
C'è Procida, e il trascorrere le giornate a piedi nudi col sole in faccia.
C'è il crescere soli senza una carezza o un bacio.
C'è un padre che dimentica un figlio e lo lascia crescere da solo, negandogli non solo baci e carezze ma anche notizie.
E' assente ed indifferente anche nei rari momenti in cui c'è.
In risposta all'assenza e inaccessibilità fisica ed emotiva, il figlio risponde con l'idealizzazione del padre, adorante, in attesa, ogni comportamento sgarbato è trasfigurato:
Lo consiglio perché c'è una descrizione di come possa essere trasmesso il disprezzo delle donne, e non solo da un misogino, ma dall'intera società dove
Un libro per riflettere, connettersi e scegliere un amore vero, partendo dall'amore per sé.
Nell'immagine un mio dipinto in digitale di Marina Corricella, il Borgo Marinaro più antico di Procida.
Mi sono chiesta e mi hanno chiesto com'è possibile.
Se esista un vaccino, un segnale d'allarme per indicare quando sta accadendo e come allontanarsi in fretta da situazioni così opache, e prive d'amore.
Per convincersi che sia davvero così ed è inutile aspettare.
Le idealizzazioni sono incomprensibili in chi guarda da fuori, in chi assiste chiedendosi come tirare fuori da quel lacerante idillio a senso unico, come farsi intendere ed ascoltare, senza ferire.
Perciò ho pensato di scrivere dell'L'isola di Arturo.
Un libro parla a noi, di noi, di pezzi che possiamo vedere in modi nuovi.
Pezzi rifiutati e dimenticati, pezzi incomprensibili che prendono una nuova forma, connotazione e senso.
La parola scritta può aiutare a riconoscersi nell'amore inafferrabile e trovare uno spiraglio di spazio, luce, e scelta per sé.
C'è chi racconta il libro della Morante come il passaggio del bambino all'adulto.
Io credo ci sia tanto di più.
C'è Procida, e il trascorrere le giornate a piedi nudi col sole in faccia.
C'è il crescere soli senza una carezza o un bacio.
C'è un padre che dimentica un figlio e lo lascia crescere da solo, negandogli non solo baci e carezze ma anche notizie.
E' assente ed indifferente anche nei rari momenti in cui c'è.
In risposta all'assenza e inaccessibilità fisica ed emotiva, il figlio risponde con l'idealizzazione del padre, adorante, in attesa, ogni comportamento sgarbato è trasfigurato:
il suo broncio era maestoso come l'oscurarsi del giorno, indizio certo di eventi misteriosi, e importanti come la Storia Universale.Lo consiglio anche perché ho intravisto il privarsi di qualcosa di bello che arriva per far dispetto all'altro, per orgoglio, senza comprendere che si toglie all'altro, certo, ma si toglie a sé anche di più.
Lo consiglio perché c'è una descrizione di come possa essere trasmesso il disprezzo delle donne, e non solo da un misogino, ma dall'intera società dove
"Esse non scendono mai alle spiagge; per le donne, è peccato bagnarsi nel mare".
Un libro per riflettere, connettersi e scegliere un amore vero, partendo dall'amore per sé.
Nell'immagine un mio dipinto in digitale di Marina Corricella, il Borgo Marinaro più antico di Procida.
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