Ognuno di noi ci è passato, una o più volte.
Con un fidanzato, un capo, un familiare.
Come riconoscere una relazione tossica e come uscirne?
Il primo scoglio è che diventiamo insicuri, magari non abbiamo capito bene, abbiamo frainteso, sbagliato, siamo sbagliati noi stessi, chiediamo troppo.
Queste sensazioni, pensieri, emozioni ci fanno lasciare aperta, invece di chiuderla a doppia mandata, la porta alle relazioni tossiche.
1. Smetti di negare.
Puoi cominciare col domandarti:
2. Scrivi i fatti
Tieni traccia di cosa ti fa stare male, quanto spesso.
Serve vedere nero su bianco, per aiutarci a capire quanto stiamo inventando, da quanto dura tutto questo.
C’è chi aspetta anche un solo, singolo episodio, attenzione carina e sarebbe pronto a cancellare tutta la lista di negative.
Ma.
Primo, ben possibile restare in attesa di qualcosa che non arriverà mai.
Secondo, se davvero capitasse, aver traccia di tutto ciò che hai sopportato, può aiutarti a vedere con maggiore obiettività il peso di quella singola, sperduta, microscopica azione.
3. Identificare i vantaggi.
Tutte le relazioni, anche quelle tossiche, hanno benefici nascosti. Sennò perché ci resti dentro?
Quindi identifica i vantaggi. Determina cosa, in particolare, stai ottenendo da questa relazione.
4. Trova alternative.
Ora che hai identificato ciò che speravi di fare con questa relazione, è tempo di trovare fonti alternative di pace ed armonia.
Meditazione, letture, laboratori creativi, musica, teatro. Cosa nutre la tua anima?
5. Lascia una nota a te stesso.
Quando ti senti determinato, forte e hai individuato che hai diritto (perché ce l’hai, vero?) ad essere felice, scrivi cosa potrebbe aiutarti nei momenti in cui sei tentato/a di ricascare in quella relazione, a chiamare, a scrivere, a ricercarlo.
6. Fatti un regalo
Festeggia anche le fasi intermedie, i piccoli miglioramenti in te.
Sei riuscita a non rispondere alle chiamate e a non chiamare, hai cominciato a frequentare un corso tutto per te.
Se si tratta di lavoro, hai finalmente aggiornato il curriculum e l'hai caricato su Linkedin.
7. Crea positivo.
Siamo bravissimi a elencare, ripeterci nella testa ossessivamente le nostre mancanze, errori, difetti, incapacità, colpe.
Ecco, prendi questo stessa capacità, e girala al positivo:
Io posso. Io voglio. Io riesco. Io cambio. Io mi piaccio.
Quali frasi positive vorresti dirti?
8. Riposa
Uscire da una relazione può essere davvero faticoso, emotivamente. C’è chi si aiuta riempiendosi di attività, potresti valutare anche il potere del riposo e del semplificare ciò che puoi.
9. Cerca aiuto.
Cerca aiuto professionale, per gestire frustrazioni e tristezza, senza inquinare le tue relazioni amicali.
Possono averti già ascoltato tante volte, consigliato, criticato o supportato.
Lascia che ci sia spazio nuovo per parlare di futuro, di positivo, di altro.
E’ positivo anche per te uno spazio così, per coltivare te stesso e le tue amicizie senza stare 24 ore al giorno, weekend compresi a ripeterti discorsi che conosci già, ti sei ripetuto tante volte nella testa e hai ripetuto anche a loro.
Puoi raccontare tutto al tuo elenco scritto (punto 2.) una volta tornata a casa o al tuo aiuto professionale.
Uscire si può. Uscire si deve.
Ho tradotto e liberamente adattato questo post da Therese J. Borchard.
Con un fidanzato, un capo, un familiare.
Come riconoscere una relazione tossica e come uscirne?
Il primo scoglio è che diventiamo insicuri, magari non abbiamo capito bene, abbiamo frainteso, sbagliato, siamo sbagliati noi stessi, chiediamo troppo.
Queste sensazioni, pensieri, emozioni ci fanno lasciare aperta, invece di chiuderla a doppia mandata, la porta alle relazioni tossiche.
1. Smetti di negare.
Puoi cominciare col domandarti:
- Mi sento piena di energie o svuotata dopo aver passato un'ora con lui/lei?
- VOGLIO passare del tempo con lui/lei o mi sento in dovere di farlo?
- Mi sento dispiaciuta per lui/lei?
- Cerco una risposta da lui/lei che non ottengo mai?
- Vengo costantemente deluso dai suoi commenti e comportamenti?
- Sto dando molto più alla relazione di X?
- Mi piace ? Se non lo/a conoscessi, vorrei essere sua amica/ fidanzato per come si comporta con gli altri?
2. Scrivi i fatti
Tieni traccia di cosa ti fa stare male, quanto spesso.
Serve vedere nero su bianco, per aiutarci a capire quanto stiamo inventando, da quanto dura tutto questo.
C’è chi aspetta anche un solo, singolo episodio, attenzione carina e sarebbe pronto a cancellare tutta la lista di negative.
Ma.
Primo, ben possibile restare in attesa di qualcosa che non arriverà mai.
Secondo, se davvero capitasse, aver traccia di tutto ciò che hai sopportato, può aiutarti a vedere con maggiore obiettività il peso di quella singola, sperduta, microscopica azione.
3. Identificare i vantaggi.
Tutte le relazioni, anche quelle tossiche, hanno benefici nascosti. Sennò perché ci resti dentro?
Quindi identifica i vantaggi. Determina cosa, in particolare, stai ottenendo da questa relazione.
4. Trova alternative.
Ora che hai identificato ciò che speravi di fare con questa relazione, è tempo di trovare fonti alternative di pace ed armonia.
Meditazione, letture, laboratori creativi, musica, teatro. Cosa nutre la tua anima?
5. Lascia una nota a te stesso.
Quando ti senti determinato, forte e hai individuato che hai diritto (perché ce l’hai, vero?) ad essere felice, scrivi cosa potrebbe aiutarti nei momenti in cui sei tentato/a di ricascare in quella relazione, a chiamare, a scrivere, a ricercarlo.
6. Fatti un regalo
Festeggia anche le fasi intermedie, i piccoli miglioramenti in te.
Sei riuscita a non rispondere alle chiamate e a non chiamare, hai cominciato a frequentare un corso tutto per te.
Se si tratta di lavoro, hai finalmente aggiornato il curriculum e l'hai caricato su Linkedin.
7. Crea positivo.
Siamo bravissimi a elencare, ripeterci nella testa ossessivamente le nostre mancanze, errori, difetti, incapacità, colpe.
Ecco, prendi questo stessa capacità, e girala al positivo:
Io posso. Io voglio. Io riesco. Io cambio. Io mi piaccio.
Quali frasi positive vorresti dirti?
8. Riposa
Uscire da una relazione può essere davvero faticoso, emotivamente. C’è chi si aiuta riempiendosi di attività, potresti valutare anche il potere del riposo e del semplificare ciò che puoi.
9. Cerca aiuto.
Cerca aiuto professionale, per gestire frustrazioni e tristezza, senza inquinare le tue relazioni amicali.
Possono averti già ascoltato tante volte, consigliato, criticato o supportato.
Lascia che ci sia spazio nuovo per parlare di futuro, di positivo, di altro.
E’ positivo anche per te uno spazio così, per coltivare te stesso e le tue amicizie senza stare 24 ore al giorno, weekend compresi a ripeterti discorsi che conosci già, ti sei ripetuto tante volte nella testa e hai ripetuto anche a loro.
Puoi raccontare tutto al tuo elenco scritto (punto 2.) una volta tornata a casa o al tuo aiuto professionale.
Uscire si può. Uscire si deve.
Ho tradotto e liberamente adattato questo post da Therese J. Borchard.
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