Di quante volte scrivo che l'espressione artistica è un canale speciale, privilegiato e bellissimo di consapevolezza, anche se sono abituata a sentirmi dire - soprattutto da chi arriva la prima volta: io non.
Le variazioni sono "non so cosa fare", "non so disegnare", "non sono artistica", "non disegno dalle elementari", "oggi non so che fare".
Io accolgo e già dentro di me sorrido, perché so che tra poco tempo questi "non" cambieranno in qualcosa di molto diverso e sempre utile.
Resto lì a guardare, e intorno a me iniziano a comparire nuovi mondi colorati, ed ogni persona si prende il suo tesoro da portare a casa.
Tesoro che spesso, è anche bellissimo a vedere, eppure non è l'obiettivo.
L'obiettivo vero è l'armonia dentro, è usare quello che succede nel processo, durante, seguire i pensieri e lasciarli andare, vedere dove ci porta riuscire subito o non riuscire affatto, riprovare, ricominciare, comprendere cos'è di noi che ci fa superare le difficoltà che sono in ogni strada.
Un esercizio di problem solving continuo, perché c'è un idea nata dentro e si deve trovare il modo per farla esistere fuori, per saperla realizzare il più possibile vicina a ciò che avevamo in testa, ma con le mani.
Ascoltare il proprio respiro e riscoprire il proprio corpo, dimenticato dalla fretta e dal prendersi cura degli altri prima di noi.
Riappropriarsi dei propri desideri e agire per renderli concreti, modificabili, realizzabili.
Le variazioni sono "non so cosa fare", "non so disegnare", "non sono artistica", "non disegno dalle elementari", "oggi non so che fare".
Io accolgo e già dentro di me sorrido, perché so che tra poco tempo questi "non" cambieranno in qualcosa di molto diverso e sempre utile.
Resto lì a guardare, e intorno a me iniziano a comparire nuovi mondi colorati, ed ogni persona si prende il suo tesoro da portare a casa.

L'obiettivo vero è l'armonia dentro, è usare quello che succede nel processo, durante, seguire i pensieri e lasciarli andare, vedere dove ci porta riuscire subito o non riuscire affatto, riprovare, ricominciare, comprendere cos'è di noi che ci fa superare le difficoltà che sono in ogni strada.
Un esercizio di problem solving continuo, perché c'è un idea nata dentro e si deve trovare il modo per farla esistere fuori, per saperla realizzare il più possibile vicina a ciò che avevamo in testa, ma con le mani.
Ascoltare il proprio respiro e riscoprire il proprio corpo, dimenticato dalla fretta e dal prendersi cura degli altri prima di noi.
Riappropriarsi dei propri desideri e agire per renderli concreti, modificabili, realizzabili.
Può arrivare un gesto, che ci fa disegnare di essere saliti su uno scoglio, e da lì su i colori cambiano, e quello che fino ad un attimo prima era una difficoltà , diventa un rialzo per l'autostima.

Possiamo scoprire di aver imparato a mettere confini nella vita, e di aver imparato anche a lasciarli morbidi che non ci fanno male.
Ed ancora diviene evidente che ci sono dei colori che ci mancano, cosa significa quella mancanza per noi, e allora possiamo decidere di volerci impegnare a reinserirli nella nostra vita.
Vedere nei colori il proprio cambiamento e la propria energia.
Ricominciare, ed inventare nuovi modi.
E poi, e poi...quel confronto con gli altri che ad un certo punto riappare e poi scompare, riaffermando che ogni gesto, tratto e significato è nostro, ha valore e significato per chi lo crea.
Tuttavia personale e allo stesso tempo ascoltare altri significati e prendersi nuove prospettive del proprio lavoro e soprattutto - metaforicamente- cosa quel lavoro ci dice di noi, per noi, in cosa lo possiamo usare in questo momento della nostra vita, per cambiare, ricordarci il nostro valore, che ce la possiamo fare.

Così il non lo so fare e il confronto con gli altri scompare, per noi, scoprire che invece ce lo siamo raccontati, e seguire il proprio modo di fare le cose e farle accadere.
Rispettare il proprio stile, e stupirsi di quanti punti di vista possa avere un pontile.
Per scoprire ancora nuove prospettive.
La lotta con i "non mi piace " diventa colorata e scivola tra le dita.

Ogni cosa è messaggio e metafora.
Anche lasciarsi andare o non saperlo fare, restare in controllo o giudicare tutto il tempo, sapersi fidare di sé, sapersi relazionare dentro e fuori.
E' sempre un privilegio e una gioia assistere e facilitare il processo creativo e di benessere.
Alla prossima,
con colore,
Paola
I lavori che non sono riuscita a pubblicare in questo articolo, puoi trovarli sulla pagina Facebook di Energia Creativa.

Possiamo scoprire di aver imparato a mettere confini nella vita, e di aver imparato anche a lasciarli morbidi che non ci fanno male.
Ed ancora diviene evidente che ci sono dei colori che ci mancano, cosa significa quella mancanza per noi, e allora possiamo decidere di volerci impegnare a reinserirli nella nostra vita.
Vedere nei colori il proprio cambiamento e la propria energia.
Ricominciare, ed inventare nuovi modi.
E poi, e poi...quel confronto con gli altri che ad un certo punto riappare e poi scompare, riaffermando che ogni gesto, tratto e significato è nostro, ha valore e significato per chi lo crea.

Così il non lo so fare e il confronto con gli altri scompare, per noi, scoprire che invece ce lo siamo raccontati, e seguire il proprio modo di fare le cose e farle accadere.
Rispettare il proprio stile, e stupirsi di quanti punti di vista possa avere un pontile.
Per scoprire ancora nuove prospettive.
La lotta con i "non mi piace " diventa colorata e scivola tra le dita.


Ogni cosa è messaggio e metafora.
Anche lasciarsi andare o non saperlo fare, restare in controllo o giudicare tutto il tempo, sapersi fidare di sé, sapersi relazionare dentro e fuori.
E' sempre un privilegio e una gioia assistere e facilitare il processo creativo e di benessere.
Alla prossima,
con colore,
Paola
I lavori che non sono riuscita a pubblicare in questo articolo, puoi trovarli sulla pagina Facebook di Energia Creativa.
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