Fin da piccoli siamo stati confrontati, spinti a guardare il compagno di classe quanto era bravo in questa o quest'altra cosa.
Se non era a scuola, era a casa con i fratelli: guarda lui/lei come studia, com'è bravo.
Guarda lei, esce con la borsa, com'è femminile.
Sembrava che il confronto comprendesse un insidioso non detto
"tu invece no".
Sono convinta che leggendo queste due righe ti è venuto subito in mente il confronto che ha fatto male a te, ti ha umiliato/a, ferita, svalutando ciò che eri come se non fosse importante, speciale, o utile nella vita avere una diversa abilità o preferenza, ma fosse indispensabile sviluppare l'altra, che la tua invece non la vede neanche nessuno e non importa nulla e non serve a niente.
Si sa i ragazzini reagiscono a modo loro.
C'è chi si avvilisce, e non ci prova neanche più, c'è chi lascia perdere le cose in cui eccelle e passa a copiare quelle che gli sono state indicate come fari come forse uniche desiderabili.
Chi si picca ed esaspera in negativo ciò che non gli è stato riconosciuto: mi vedi poco femminile? divento un maschiaccio.
Mi dici che studio poco? Dimenticati di vedermelo fare.
Quanto spreco di bile, e spreco di risorse ed abilità ed individualità.
Il counseling è un percorso di scoperta e riscoperta di ciò che ti piace fare, essere, sperimentare, ciò che fa bene a te, i tesori che hai tralasciato, l'abbandono di abitudini dannose che hai coltivato per far dispetto a qualcuno e riabbracciare le tue abilità, unicità, e la tua accettazione nella felicità di averle ed utilizzarle.
Il counseling è anche la possibilità di migliorare le competenze che TU scegli come necessarie nella tua vita, per migliorare le tue relazioni, personali o lavorative, per riuscire a parlare in pubblico, per esporre le tue idee, per conquistare quel senso di orgoglio di essere così come si è, in un miglioramento continuo che è capacità e desiderio di migliorarsi per vivere meglio.
Tu chiamala se vuoi autostima, desiderio di farcela, di crescere, di sapere.
Di conoscere, anche te stesso.
Paola Bonavolontà
Se non era a scuola, era a casa con i fratelli: guarda lui/lei come studia, com'è bravo.
Guarda lei, esce con la borsa, com'è femminile.
Sembrava che il confronto comprendesse un insidioso non detto
"tu invece no".
Sono convinta che leggendo queste due righe ti è venuto subito in mente il confronto che ha fatto male a te, ti ha umiliato/a, ferita, svalutando ciò che eri come se non fosse importante, speciale, o utile nella vita avere una diversa abilità o preferenza, ma fosse indispensabile sviluppare l'altra, che la tua invece non la vede neanche nessuno e non importa nulla e non serve a niente.
Si sa i ragazzini reagiscono a modo loro.
C'è chi si avvilisce, e non ci prova neanche più, c'è chi lascia perdere le cose in cui eccelle e passa a copiare quelle che gli sono state indicate come fari come forse uniche desiderabili.
Chi si picca ed esaspera in negativo ciò che non gli è stato riconosciuto: mi vedi poco femminile? divento un maschiaccio.
Mi dici che studio poco? Dimenticati di vedermelo fare.
Quanto spreco di bile, e spreco di risorse ed abilità ed individualità.
Il counseling è un percorso di scoperta e riscoperta di ciò che ti piace fare, essere, sperimentare, ciò che fa bene a te, i tesori che hai tralasciato, l'abbandono di abitudini dannose che hai coltivato per far dispetto a qualcuno e riabbracciare le tue abilità, unicità, e la tua accettazione nella felicità di averle ed utilizzarle.
Il counseling è anche la possibilità di migliorare le competenze che TU scegli come necessarie nella tua vita, per migliorare le tue relazioni, personali o lavorative, per riuscire a parlare in pubblico, per esporre le tue idee, per conquistare quel senso di orgoglio di essere così come si è, in un miglioramento continuo che è capacità e desiderio di migliorarsi per vivere meglio.
Tu chiamala se vuoi autostima, desiderio di farcela, di crescere, di sapere.
Di conoscere, anche te stesso.
Paola Bonavolontà
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