
la useresti?
In effetti, ce l'hai, tante, a tua disposizione, sotto forma di legnetti colorati, pronti a disegnare linee e forme piene e vuote di senso, con e senza direzione, libere e ordinate, armoniche e discordanti, per donarti riposo e sollievo, sorriso e scoperte.
Colorare è un attività che abbiamo abbandonato e recuperarla può aiutarci a ricontattare la calma, il tempo, lo spazio, il non giudizio, il divertirsi inseguendo un colore su un foglio.
Troppo facile?
A volte il nostro benessere è veramente a portata di mano, e di foglio, ma è più semplice affidarsi a cose complicate.
Secondo lo psicologo Luis Rojas Marcos “colorare ci conforta, ci dà pace e ci rilassa – anche se per poco, ci libera dalle nostre pressioni quotidiane… Anche se colorare per un paio d’ore non elimina tutti i problemi e le preoccupazioni, ci porta altrove, al riparo dallo stress che spesso ci assale”.
Carl G. Jung è stato tra i primi psicologi a studiare per molti anni il colorare come una tecnica di rilassamento e lo ha fatto attraverso i Mandala.
Proprio gli stessi che useremo noi, oltre ovviamente alla possibilità di sperimentarsi con disegni
liberi.
Ma cos'è un mandala?
Il termine deriva dal Sanscrito e significa “cerchio”, cerchio che delimita uno spaziocentro dal quale l’energia viene emanata, un recinto sacro della personalità più intima.
Secondo Jung, durante i periodi di tensione psichica, spontaneamente nei sogni possono apparire figure mandaliche per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore.
Il simbolo del mandala è un’affascinante forma espressiva ed un cerchio protettivo che evita la dispersione e tiene lontane le preoccupazioni provocate dall'esterno; nelle filosofie orientali il mandala è utilizzato come mezzo per la meditazione e tramite la sua costruzione, l’uomo libera lo spirito, purifica l’anima, entra in comunione con tutte le forze positive presenti nel cosmo.
Il mandala in breve porta sia a restaurare un ordine precedente, che a creare, nel senso di dare espressione e forma a qualche cosa di nuovo e di unico.

La pratica del mandala persegue tre scopi: centrare, guarire, crescere.
Centrare significa cogliere l’essenziale, valutare lo scopo prioritario dei valori della vita.
Per guarire, ovvero l’espellere i turbamenti, le forze perturbatrici, la malattia.
Per crescere si intende il proiettarsi verso una nuova dimensione.
Lo spazio interno del cerchio rappresenta il nostro “Io”; nel cerchio l’uomo ritrova quelle forze che ha smarrito o che non ricorda di possedere.
La forma circolare è il simbolo dal quale tutto è nato. Tramite il cerchio l’uomo può ricercare se stesso, protetto nello stesso tempo da ogni attacco esterno. Al riparo, nella tranquillità , riesce a scorgere il punto centrale, la fonte dalla quale scaturiscono tutte le energie e comprende il significato del proprio valore umano e nello stesso tempo divino.
Al centro del mandala risiede il Sé, quale entità totale e completa.
Per Jung i mandala, quali figure ordinate, sia nell’antichità che nei tempi moderni, rappresentano l’estetica e l’ordine, il bisogno ancestrale del ritrovare la dimensione spirituale, il senso mistico dell’esistere: l’uomo quale essere posto tra il cielo e la terra che anela alla sintesi tra i due mondi.
(fonte sui mandala tratta da psyche ed adattata da me).
Come useremo il Mandala nel laboratorio Cuore?

Ci saranno mandala già pronti da colorare che si adattano perfettamente a chi ha il desiderio di sperimentarsi con il colore e la meditazione attraverso di esso, oppure crearne uno che liberamente- come nelle foto in basso-, o ancora inserire un elemento nuovo in uno schema preesistente come in questo semplice disegno di lato.
Ognuno può trovare il suo modo originale di esprimersi e riempire, colorare, lasciare in bianco o coprire.
Ognuno può trovare il suo modo originale di esprimersi e riempire, colorare, lasciare in bianco o coprire.
Sarà un occasione creativa alla ricerca del proprio centro, alla riscoperta dell'amore per noi stessi, e delle relazioni nella nostra vita.
«I mandala sono magici specchi del momento presente del nostro cammino: donano forme e colori alla nostra maestosa danza interiore, infinita come l’eternità , che oscilla più vicina e più lontana dal margine del cerchio, muovendosi in dentro e in fuori e passando leggera sulla nostra anima, chiedendo solo apertura e spazio per vedere la luce che rifulge, la ruota che gira di nuovo»
Maureen Ritchie.
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