Il ricordare o il raccontare ci trasmettono la sensazione di “tenerci insieme”.
Un potere ricompositivo.
D. Demetrio, Raccontarsi.
Costruiamo un racconto per noi stessi, e questo è il filo che seguiamo da un giorno all'altro.
Le persone che si disintegrano come personalità sono quelli che perdono quel filo. Paul Auster
Ognuno di noi ha una storia del proprio vissuto, un racconto interiore, la cui continuità il cui senso è la nostra vita. Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un racconto, e che questo racconto è noi stessi, la nostra identità . Per essere noi stessi, dobbiamo avere noi stessi, possedere se necessario ripossedere, la storia del nostro vissuto. Dobbiamo ripetere noi stessi, nel senso etimologico del termine, rievocare il dramma interiore, il racconto di noi stessi. L'uomo ha bisogno di questo racconto, di un racconto interiore continuo, per conservare la sua identità , il suo sé.
Oliver Sacks
Tu come riordini i tuoi ricordi, la tua vita?
Scrivere su di se arriva un po' per caso, un po' come imperativo, secondo Duccio Demetrio*, per dare un senso a ciò che siamo stati, per trovare un filo, per poter comunicare di noi a noi, assolverci, piacerci, capirci.
La persona, raccontandosi, costruisce l’immagine di se stesso, degli altri, del mondo in cui vive.
Il racconto diventa poi narrazione e dialogo con chi ascolta e pone nuovi interrogativi e spunti di esplorazione e condivisione.
Tra gli effetti della scrittura (Demetrio, 1999):
• eterostima nel momento relazionale dell’incontro tra chi narra e chi è interessato al racconto, quando cioè il proprio racconto diventa interessante per qualcun altro.
• autostima durante il processo, nel momento in cui il narratore riconosce di avere una storia significativa e degna di essere narrata.
• esostima al termine degli incontri, quando al narratore vengono riproposte le sue storie, affinché, da solo o insieme a chi è al suo fianco, può precisare ed arricchire quanto detto attraverso altri linguaggi (grafici, visuali, fotografici): chi scrive si riconosce attraverso quanto realizza e produce.
Secondo la teoria dei bisogni di Maslow ognuno ha bisogno di analizzare la sua identità e trovare conferma alla propria immagine da parte degli altri significativi (genitori, gruppo dei pari, partner, colleghi); un senso favorevole della propria identità è confermato dal riconoscimento e dall'approvazione degli altri.
Quando i bisogni di autostima (fiducia in se stessi) ed eterostima (riconoscimento, apprezzamento e rispetto meritato dagli altri) non sono soddisfatti, si possono sviluppare sentimenti di inferiorità e debolezza.
Duccio Demetrio è professore di Filosofia dell’educazione e di Teorie e pratiche della narrazione all’Università degli studi-Milano-Bicocca. Ha fondato e dirige la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari(www.lua.it) e la Società di Pedagogia e Didattica della scrittura - Graphein
Raccontarsi.L’autobiografia come cura di sé, Cortina, 1996;
Il gioco della vita. Trenta proposte per il piacere di raccontarsi, A. Guerini, 1997.
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