C'è una parte del raggiungere gli obiettivi che in molti saltano.
Anche le aziende, che pompano ed insistono sul "risultato", "fatturato", "nuove aperture" etc.
Dopo che si è insistito a motivare una persona - se stessi- oppure tante- quelle che lavorano nel team- scivoliamo sul finale.
E' importante capirlo, perché in apparenza l'obiettivo sembrerebbe raggiunto, ed invece stiamo ipotecando duramente il prossimo.
Cos'è tanto difficile, vi chiederete?
Festeggiare è difficile.
Prendersi il tempo per ringraziare la fatica, le resistenze e le difficoltà superate, le lunghe ore di lavoro, le mani che hanno aiutato, chi ha facilitato o sostenuto il progetto.
Dire GRAZIE a noi stessi e agli altri, creare un contenitore per guardarsi negli occhi - preferibilmente- o mandare una "thank you note" come la chiamano gli americani.
Non rifiutatela in partenza in quanto "americanata".
Come sempre è l'uso "finto" delle cose che le rovina, ma quando vi arriva un grazie sentito, lo sentite anche voi.
Arriva in petto, in pancia, riscalda, sorprende.
Ma poi c'è chi non sa ringraziare, perché si prende tutto il merito, chi non lo sa fare perché svaluta l'obiettivo una volta raggiunto (e con esso tutti gli altri che l'hanno raggiunto e svaluta anche la fatica per raggiungerlo), chi si sente superiore per poter guardare ai poveracci che si compiacciono di un risultato così ridicolo, chi è passato già al prossimo traguardo senza uno sguardo di compiacimento per quello appena passato.
Chi si sente ridicolo al confronto con gli altri, che avranno come minimo un Pulitzer da festeggiare, e resta solo senza sapere neanche a chi dirlo.
Chi, poi, stanco delle nottate a lavorare e di un capo che continua a guardare solo al risultato e fregarsene della vita della gente, si licenzia e pubblica questo video.
E' triste (questo finale intendo).
Ma ballate gente, ballate per festeggiare col vostro corpo la vita dentro, la felicità di quello che vi è riuscito.
Ditevi "sei stata proprio brava- sei stato proprio bravo" almeno quando è vero.
Sappiate riconoscere quand'è vero per voi, e sappiatelo riconoscere per gli altri.
(cmq sabato 5 Ottobre c'è il laboratorio esperienziale " le finestre dell'anima" su propositi ed obiettivi. Se non ti stanno a cuore non venire)
Anche le aziende, che pompano ed insistono sul "risultato", "fatturato", "nuove aperture" etc.
Dopo che si è insistito a motivare una persona - se stessi- oppure tante- quelle che lavorano nel team- scivoliamo sul finale.
E' importante capirlo, perché in apparenza l'obiettivo sembrerebbe raggiunto, ed invece stiamo ipotecando duramente il prossimo.
Cos'è tanto difficile, vi chiederete?
Festeggiare è difficile.
Prendersi il tempo per ringraziare la fatica, le resistenze e le difficoltà superate, le lunghe ore di lavoro, le mani che hanno aiutato, chi ha facilitato o sostenuto il progetto.
Dire GRAZIE a noi stessi e agli altri, creare un contenitore per guardarsi negli occhi - preferibilmente- o mandare una "thank you note" come la chiamano gli americani.
Non rifiutatela in partenza in quanto "americanata".
Come sempre è l'uso "finto" delle cose che le rovina, ma quando vi arriva un grazie sentito, lo sentite anche voi.
Arriva in petto, in pancia, riscalda, sorprende.
Ma poi c'è chi non sa ringraziare, perché si prende tutto il merito, chi non lo sa fare perché svaluta l'obiettivo una volta raggiunto (e con esso tutti gli altri che l'hanno raggiunto e svaluta anche la fatica per raggiungerlo), chi si sente superiore per poter guardare ai poveracci che si compiacciono di un risultato così ridicolo, chi è passato già al prossimo traguardo senza uno sguardo di compiacimento per quello appena passato.
Chi si sente ridicolo al confronto con gli altri, che avranno come minimo un Pulitzer da festeggiare, e resta solo senza sapere neanche a chi dirlo.
Chi, poi, stanco delle nottate a lavorare e di un capo che continua a guardare solo al risultato e fregarsene della vita della gente, si licenzia e pubblica questo video.
E' triste (questo finale intendo).
Ma ballate gente, ballate per festeggiare col vostro corpo la vita dentro, la felicità di quello che vi è riuscito.
Ditevi "sei stata proprio brava- sei stato proprio bravo" almeno quando è vero.
Sappiate riconoscere quand'è vero per voi, e sappiatelo riconoscere per gli altri.
(cmq sabato 5 Ottobre c'è il laboratorio esperienziale " le finestre dell'anima" su propositi ed obiettivi. Se non ti stanno a cuore non venire)
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