Sto preparando un laboratorio sulla gratitudine.
Sul perché dovremmo rallegrarci.
Trovo risposte semplici, talmente tanto che mi sorprendo e dico: niente di più "grande " di questo?
Sono grata perché cammino.
Ogni volta che metto un piede dietro l'altro scorgo la grazia e il miracolo di ossa e muscoli e tendini e impulsi elettrici di cui non so niente che sono organizzati per consentirmi di camminare, senza pensarci.
Sono grata per essere tornata in palestra, beh, certo, fare i conti con l'essermi fermata un anno.
Ma l'anno è passato ed ora posso ricordarmi solo cos'è stato, tutto quel non capire, cosa stesse succedendo, perché il mio corpo, che amo tanto e curo, non rispondesse più a me.
Mi sembra un miracolo avere (quasi) 46 anni.
Poter usare ancora le mie mani per creare, dipingere, tenere per mano, aiutare a rialzare.
Poter usare ancora i miei occhi per leggere.
A volte mi chiedo se il fatto di essere grata di tutte le piccole cose mi tiene lontana dal desiderarne ancora altre.
Il tenermi stretto e gioire di quello che ho mi fa rendere conto che già c'è.
Sono costantemente attenta a ringraziare ogni giorno, me e le carezze che mi si fanno, e i regali di questa vita.
Incontro spesso i grandi drammi.
Quelli giganti, grandissimi, quelli che mi fanno chiedere se come e mai potrei venirne fuori.
Poi trovo le risposte, o almeno alcune, che mi aiutano a proseguire.
Che puoi sempre cercare di ringraziare per quello che è arrivato.
Per quello che è stato. Anche se davvero è solo passato e non ci sarà nel futuro mai più.
Allora oltre ad essere grata di ciò che ho, esprimo anche un desiderio:
di continuare così, di tenermi in vita con amore, e circondarmi di tutto l'amore che posso.
Se vuoi condividere per cosa ti rallegri e il tuo desiderio scrivi nei commenti o a paola@counselingstyle.it .
Sul perché dovremmo rallegrarci.
Trovo risposte semplici, talmente tanto che mi sorprendo e dico: niente di più "grande " di questo?
Sono grata perché cammino.
Ogni volta che metto un piede dietro l'altro scorgo la grazia e il miracolo di ossa e muscoli e tendini e impulsi elettrici di cui non so niente che sono organizzati per consentirmi di camminare, senza pensarci.
Sono grata per essere tornata in palestra, beh, certo, fare i conti con l'essermi fermata un anno.
Ma l'anno è passato ed ora posso ricordarmi solo cos'è stato, tutto quel non capire, cosa stesse succedendo, perché il mio corpo, che amo tanto e curo, non rispondesse più a me.
Mi sembra un miracolo avere (quasi) 46 anni.
Poter usare ancora le mie mani per creare, dipingere, tenere per mano, aiutare a rialzare.
Poter usare ancora i miei occhi per leggere.
A volte mi chiedo se il fatto di essere grata di tutte le piccole cose mi tiene lontana dal desiderarne ancora altre.
Il tenermi stretto e gioire di quello che ho mi fa rendere conto che già c'è.
Sono costantemente attenta a ringraziare ogni giorno, me e le carezze che mi si fanno, e i regali di questa vita.
Incontro spesso i grandi drammi.
Quelli giganti, grandissimi, quelli che mi fanno chiedere se come e mai potrei venirne fuori.
Poi trovo le risposte, o almeno alcune, che mi aiutano a proseguire.
Che puoi sempre cercare di ringraziare per quello che è arrivato.
Per quello che è stato. Anche se davvero è solo passato e non ci sarà nel futuro mai più.
Allora oltre ad essere grata di ciò che ho, esprimo anche un desiderio:
di continuare così, di tenermi in vita con amore, e circondarmi di tutto l'amore che posso.
Se vuoi condividere per cosa ti rallegri e il tuo desiderio scrivi nei commenti o a paola@counselingstyle.it .
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