Raccontare.
Esprimersi, far sapere.L'arte- se volete - l'espressione artistica è questo.
Racconta, anche a noi stessi, ciò che sta accadendo, cercando di dargli un senso, un contenitore, una nuova dimensione.
L’oggetto creato, diventa testimone del processo emotivo e di pensieri ed azioni e come tale, non può essere negato, cancellato o dimenticato.
Per questo da quando è iniziato tutto nella mia amata Istanbul mi è venuta in mente una scrittrice russa, Anna Achmatova
Da Requiem
[...] ho passato diciassette mesi in fila davanti alle carceri di Leningrado. Una volta qualcuno “mi riconobbe”. Allora una donna dalle labbra livide che stava dietro di me e che, sicuramente, non aveva mai sentito il mio nome, si riscosse dal torpore che era caratteristico di noi tutti e mi domandò in un orecchio (lì tutti parlavano sussurrando):(Prefazione a Requiem, 1957)
- Ma questo lei può descriverlo?
E io dissi: – Posso.
Allora una sorta di sorriso scivolò lungo quello che un tempo era stato il suo volto.»

Fotografie, poesie, disegni, canzoni.
Da sempre l'arte è stato uno strumento di difesa, condivisione, trasmissione, protezione, conservazione.
Scrivo per paura.
Per paura che si perda il ricordo delle persone di cui scrivo.
Per paura che si perda il ricordo di me.
O anche solo per essere protetto da una storia.
Fabrizio De Andrè
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