
Lente da francobolli
Nessuno di noi è passato sulla faccia della terra
senza il pensiero di buttarsi via, una volta almeno.
Davanti a un parapetto alcuni lo hanno scavalcato.
A chi si accosterà di nuovo al bordo, lascio una proposta,
una piccola tecnica per convincersi meglio, a proseguire o a tirarsi indietro.
Prendi una lente d’ingrandimento, una da francobolli.
Scrutati la pelle, i peli diventati aghi di pino, soffiaci sopra,
tu sei il vento e il suolo, sono tuoi, ma pure di se stessi.
La ferita di ieri si è rimarginata, un rammendo rosa
di notte ha sigillato la sortita del sangue.
Poi guardati il piede, il tendine specialista di equilibrio, di cammino,
in salita più bravo del cavallo.
Dove frughi, trovi un dettaglio che brulica di mosse proprie e indipendenti.
Non sei il loro signore, tu sei il campo.
Non sei il padrone, ma l’ultimo inquilino.
Fatti prestare lo stetoscopio, appoggiatelo addosso,
meglio che dentro la conchiglia senti il mare chiuso,
le valvole del cuore sono branchie di pesce,
senti il tuffo dell’aria nel sacco dei polmoni, l’ossigeno che s’incarna al sangue.
Lo saprà fare bene il corpo, di morire, non ti devi commuovere per questo,
però ti devi accorgere in margine a te stesso, di una croste terrestre a immagine del mondo.
I pori sono stelle e pozzi, la pelle è nebulosa e prateria, l’unghia è un deserto,
la ruga è il gran canyon, l’ombelico è un vulcano e tu sei una geografia.
Di qua o di là del parapetto: il salto sarà più grande ora.
Così stanno le cose e noi siamo più piccoli di loro.
- Erri De Luca
Solo qualche giorno fa, con dieci anni di ritardo, ho avuto il coraggio di parlare e cercare di chiudere quel capitolo di cui in casa non si può parlare.
Non si dice, non si pronuncia quella parola, a stento si pronuncia ancora il tuo nome.
Ed ora trovo questi scritti meravigliosi, di due persone che amo. Una è Erri, l'altra è lei, la nota.
paola, che dire....sempre e solo grazie delle tue letture. ho visitato il blog parole e polvere, lo adoro non posso usare altre parole per descriverlo: fantastico.
RispondiEliminaleggerti è sempre speciale.
io non ci riesco a passare il confine, preferisco restare sulla terra ferma e andare avanti con tutte le difficoltà..
bacioni
grazie a te Alina per questo tuo bel commento e per continuare a leggere quello che scrivo dopo tanti anni
RispondiEliminaMa quanto amore c'è qui dentro? Dentro Erri e dentro te, Paola?
RispondiEliminaHo la gola chiusa dalla commozione....
Grazie
Angie di Modena
Grazie a te Angie
RispondiEliminaTi leggo e la voce di spegne. Di quel mutismo forzato e a singhiozzo, che solo certi salti nel buio conoscono. Non sapevo condividessimo anche questo. Nostro malgrado, è un motivo in più per sentirci vicine.
RispondiEliminaTi voglio bene.
Ti stringo forte.
anche io quando ho letto non potevo crederci.
RispondiEliminaa volte non importa parlare, non importa raccontarsi. le nostre pance hanno sempre parlato al posto nostro.
io mi sento fortunata ad averti incontrata. da sempre