Ci sono persone "no, però" e "si, ma".
Stanno svalutando e disconfermando quello che avete appena detto.
Dicono di si per poi dire subito di nuovo no.
Saperlo può aiutarci a fermarli, o a fermarci noi e non sprecare energie.
Sono quelli con cui è inutile esprimere un punto di vista diverso dal loro: vorranno avere sempre ragione.
Campioni di frustrazione.
Dicono di voler stare bene ma poi remano contro, se stessi e voi che volete aiutarli.
Lamentosi allo sfinimento, il loro obiettivo non è trovare una soluzione ma conservare il lamento e divertirsi a dimostrare che siete nulla, non potete fare nulla, e loro hanno ragione ad essere così vittime del mondo, del fato e delle ingiustizie.
Poi ci sono quelli come me.
Che iniziano le frasi con le congiunzioni (grammaticamente errato, anche).
Non va mica meglio. Dobbiamo costantemente lavorare sui confini e sul mettere le cose al posto giusto, e evitare incursioni esterne ed invasioni di ogni tipo: visive, uditive, cinestetiche, tattili.
Beh, quelle olfattive invadono e senza possibilità di fermarle.
Per non parlare delle contaminazioni interne.
Io includo sempre tutto, che vuol dire niente.
Perché anche tutto e niente sono di quei trucchetti comunicazionali da disinnescare.
Neanche nei quadri sono brava a definire le cose nette.
Inizio dal voler separare e definire i contorni doppi e neri ma poi basta un attimo e di nuovo tutto caos.
In ogni caos c'é un cosmo,
in ogni disordine un ordine segreto.
Jung
Stanno svalutando e disconfermando quello che avete appena detto.
Dicono di si per poi dire subito di nuovo no.
Saperlo può aiutarci a fermarli, o a fermarci noi e non sprecare energie.
Sono quelli con cui è inutile esprimere un punto di vista diverso dal loro: vorranno avere sempre ragione.
Campioni di frustrazione.
Dicono di voler stare bene ma poi remano contro, se stessi e voi che volete aiutarli.
Lamentosi allo sfinimento, il loro obiettivo non è trovare una soluzione ma conservare il lamento e divertirsi a dimostrare che siete nulla, non potete fare nulla, e loro hanno ragione ad essere così vittime del mondo, del fato e delle ingiustizie.
Poi ci sono quelli come me.
Che iniziano le frasi con le congiunzioni (grammaticamente errato, anche).
Non va mica meglio. Dobbiamo costantemente lavorare sui confini e sul mettere le cose al posto giusto, e evitare incursioni esterne ed invasioni di ogni tipo: visive, uditive, cinestetiche, tattili.
Beh, quelle olfattive invadono e senza possibilità di fermarle.
Per non parlare delle contaminazioni interne.
Io includo sempre tutto, che vuol dire niente.
Perché anche tutto e niente sono di quei trucchetti comunicazionali da disinnescare.
Neanche nei quadri sono brava a definire le cose nette.
Inizio dal voler separare e definire i contorni doppi e neri ma poi basta un attimo e di nuovo tutto caos.
In ogni caos c'é un cosmo,
in ogni disordine un ordine segreto.
Jung
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