Quando il tuo lavoro lo rincontri e ti riconosci attraverso di lui, di quello che hai scelto.
La valigia di nuovo dietro di me, sul pavimento liscio di un aeroporto.
Poi altre valigie e professionalità si aggiungono, da varie parti d'Italia.
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Siamo in un posto meraviglioso, l'Etna scoppietta alle nostre spalle ed il mare di fronte.
Chi può aver voglia di starci a sentire e non andarsene a godersi un posto così?
Di fronte a noi una platea omogenea ed al tempo stesso varia.

Medici che incutono terrore con le loro diagnosi e medici che li senti parlare e non ci credi esistano persone così etiche al mondo.

Medici giovani ed anziani che ancora scelgono il sacrificio per l'altro.
Medici che si definiscono "venditori di autonomia", con negli occhi una spinta, una motivazione, un desiderio di continuare a ad accompagnare anche dopo che l'oncologo si è femato.
Sono per me un insegnamento di etica, una iniezione di speranza, una eruzione di vita.
Guardarli e sapere che ci credono e continuano nonostante la vita si spenga davanti a loro ogni giorno.
E poi certo, i Dottor House, saccenti e spocchiosi, almeno nel film Hugh Laurie è un genio che risolve e salva.
Ma se togliete ad un Dottor House il faccino carino, la genialità nel salvare, resta solo un antipatico, scorbutico, depresso ed insopportabile essere col quale non voler avere a che fare, soprattutto quando sei ammalato per qualche motivo grave.
E in aula si crea l'incanto perché i Dottor House vengono disarmati dall'etica e dalla poesia di altri, e dalle interazioni nuove che si creano.
da persone che ad un certo punto, se un giorno ti dovesse mai servire, ti auguri di ritrovare queste facce qui, quegli occhi pieni di amore e di umanità .
Quei sorrisi incoraggianti che ci credono davvero nella vita di qualità nonostante una grave disabilità .
Che partono dall' ascolto e dal rispetto del paziente.
Ti trovi al cospetto di un dottore dell'Aquila, che ti racconta della sua esperienza già lunga, e poi di cosa è successo dopo allora. La famiglia lontana, che lui non poteva andarsene ed ormai non avevano più nulla. ed allora moglie e figlia a Roma, al salvo e lui sotto le capanne, a lavorare tante ore di fila da non poter neanche contare.
Lo riconosci il lavoro che hai scelto e sai di saper fare, quando, le persone alle quali potresti non aver veramente nulla da insegnare, vengono e ti stringono le mani e ringraziano proprio te e tu ringrazi loro davvero.
Perché senti che ci sono incontri che cambiano, e aggiungono ciccia nel cuore.
Wow :-)
RispondiEliminaeh!
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