
Eppure segnali forti iniziano ad arrivare.
Uno così forte, ho dovuto smettere, per contenere l'emozione.
Me l'aveva annunciato ho iniziato a scrivere la tesi il giorno dopo aver dipinto quel quadro, ricordi? in uno dei laboratori creativi da te.
Ti ho scritto una dedica e te ne fatto stampare una copia.
E' venuta a portarmela oggi.
Mi ha fatto vedere la copertina, con il quadro stampato su e ha detto solo
c'è una parte della mia vita qui dentro.
Inizio a leggere, mi sorprende di imbattermi subito in una storia in comune tra noi.
Carriera, successo e poi, ad un certo punto della vita, un filo si spezza.
Un incidente, un errore tuo o di qualcun altro, una stanza di ospedale e la vita in bilico, che non sai da che parte cadi.
Il corpo non risponde, non ti appartiene più, inanimato, manipolato come una bambola senza scheletro.
Vuoi parlare, protestare, ma nulla, neanche un filo di voce riesce ad uscire.
Solo il pensiero funziona, tutto dentro la testa.
Pensi se dovessi andarmene oggi, cosa ho fatto fino ad ora?
Ho veramente vissuto per me stessa, per realizzare i miei sogni invece di quelli di altri?
Ho ascoltato me, ho amato me e mi sono fatta amare?
Ho scelto ciò che mi ha fatto bene?
La vita che torna è un dono imprevisto, che non avevi compreso abbastanza, e niente non può essere più uguale a prima.
Ti impegni, dopo aver incontrato così da vicino la morte.
Mi chiedo perchè per riscoprire la vita, viverla pienamente, incontrarci con l'altro ma soprattutto con noi stesse, con amore, perchè deve venire la morte a scuotere la vita.
A volte mi pare che le persone che incontro non sappiano affatto quanto il filo è fragile.
Per noi due è stato un elastico, e dopo un salto di là, siamo tornate di qua.
Una seconda possibilità.
Ho ascoltato me, ho amato me e mi sono fatta amare?
Ho scelto ciò che mi ha fatto bene?
La vita che torna è un dono imprevisto, che non avevi compreso abbastanza, e niente non può essere più uguale a prima.
Ti impegni, dopo aver incontrato così da vicino la morte.
Mi chiedo perchè per riscoprire la vita, viverla pienamente, incontrarci con l'altro ma soprattutto con noi stesse, con amore, perchè deve venire la morte a scuotere la vita.
A volte mi pare che le persone che incontro non sappiano affatto quanto il filo è fragile.
Per noi due è stato un elastico, e dopo un salto di là, siamo tornate di qua.
Una seconda possibilità.
Uh accidenti, che post...è vero, quel filo è fragile, fragilissimo, e niente ti cambia come il fatto di rendertene conto.
RispondiEliminaHo ascoltato me, ho amato me, mi sono fatta amare? Prima non lo so, adesso ci provo. Adesso, proprio. Con un bel po' di paura perché se non chiedi spesso non ricevi, ma a chiedere bisogna trovare le parole giuste.
E' vero che la morte scuote la vita. Te la mette di fronte, te la fa sentire seimila volte tanto, te la arricchisce di significato. E anche chi nella vita ci entra tutta d'un pezzo, come fai tu, Paola, scuote la vita. Chi ne tira fuori i colori, chi prova a farti sentire i suoni, a trovare il filo.
Anche io ho iniziato a fare delle cose dopo aver letto te. (A partire da un birillo che ho disegnato - con una base ben più larga di quella che potessi immaginare - io che non disegno proprio mai).
Ti abbraccio
ciao Cla
RispondiEliminavolevo scriverti prima per dirti se riconosci l'attacco del post
:-)
buongiorno a te.
riconosco, certo che riconosco...:-)
RispondiEliminasmack
;-)
RispondiEliminaLa vera possibilità! :)
RispondiEliminaElena
RispondiElimina<3