Lo voglio o non lo voglio?
Cosa devo fare?
Oddio che ansia che mi sale.
Parole di una giovane donna che è passata dal divertimento alla paura di essere incinta.
Ora se credete che un counselor sia colui o colei che le consiglia cosa fare, ecco. Capite male.
C'è da accogliere e ascoltare le parti nuove, quelle sorprese, spaventate, quelle che vorrebbero correre a eliminare, quelle che non vedono l'ora di vederlo crescere e saltare.
In questi casi non si può fare il giudice, né dire "ci potevi pensare prima", né il prete: "non l'avresti dovuto fare".
Credo che questo sia veramente un ottimo esempio di ciò che il counselor NON è:
non è un consigliere, non è un giudice, non è un padre, né un prete.
Il counselor non può schierarsi od avere sue preferenze, o esplicitarle.
neanche se nella sua vita anche la sola possibilità di una gravidanza gli è negata per sempre, neanche se conosce il dolore di altre coppie che provano e riprovano e piangono e la gioia di qualcuna su tante che riesce.
Non può essere un terrorista che minaccia un ipotesi futura in cui lo vorrà e forse non riuscirà.
Il counselor è una persona che accoglie, ascolta, facilita la persona ad ascoltare dentro di se quali sono i suoi desideri, a farli parlare e scontrare, a farli riconoscere.
Opposti, lontani, pensieri in conflitto e resi più pressanti dalla fretta.
Io non so cosa deciderà, posso immaginare il dolore, e riconosco il mio e lo metto da parte.
perchè parlando con giovani donne comprendi quanto spesso si fa sesso senza volersi bene, non tanto e non solo all'altro che è con te, ma a te stessa.
Non si protegge il se fisico, non solo da gravidanze ma anche da malattie, da future difficoltà di concepire.
Si fa per tristezza, si fa perché non si sa dire di no, si fa perché si crede che l'altro si aspetta questo, si fa perché si è ubriache, si fa perché non avevamo niente da dirci, perché è un periodo che ho bisogno di non pensare, perché non ho fiducia che ci sia niente di meglio per me.
Mi chiedo se avessimo fiducia in noi stesse e nel futuro, nella possibilità di dire no se non abbiamo voglia e nel nostro diritto a gridare e riconoscere il si lo voglio ma protetta, ecco, mi chiedo se tanti graffi nell'anima ce li potremmo risparmiare.
Cosa devo fare?
Oddio che ansia che mi sale.
Parole di una giovane donna che è passata dal divertimento alla paura di essere incinta.
Ora se credete che un counselor sia colui o colei che le consiglia cosa fare, ecco. Capite male.
C'è da accogliere e ascoltare le parti nuove, quelle sorprese, spaventate, quelle che vorrebbero correre a eliminare, quelle che non vedono l'ora di vederlo crescere e saltare.
In questi casi non si può fare il giudice, né dire "ci potevi pensare prima", né il prete: "non l'avresti dovuto fare".
Credo che questo sia veramente un ottimo esempio di ciò che il counselor NON è:
non è un consigliere, non è un giudice, non è un padre, né un prete.
Il counselor non può schierarsi od avere sue preferenze, o esplicitarle.
neanche se nella sua vita anche la sola possibilità di una gravidanza gli è negata per sempre, neanche se conosce il dolore di altre coppie che provano e riprovano e piangono e la gioia di qualcuna su tante che riesce.
Non può essere un terrorista che minaccia un ipotesi futura in cui lo vorrà e forse non riuscirà.
Il counselor è una persona che accoglie, ascolta, facilita la persona ad ascoltare dentro di se quali sono i suoi desideri, a farli parlare e scontrare, a farli riconoscere.
Opposti, lontani, pensieri in conflitto e resi più pressanti dalla fretta.
Io non so cosa deciderà, posso immaginare il dolore, e riconosco il mio e lo metto da parte.
perchè parlando con giovani donne comprendi quanto spesso si fa sesso senza volersi bene, non tanto e non solo all'altro che è con te, ma a te stessa.
Non si protegge il se fisico, non solo da gravidanze ma anche da malattie, da future difficoltà di concepire.
Si fa per tristezza, si fa perché non si sa dire di no, si fa perché si crede che l'altro si aspetta questo, si fa perché si è ubriache, si fa perché non avevamo niente da dirci, perché è un periodo che ho bisogno di non pensare, perché non ho fiducia che ci sia niente di meglio per me.
Mi chiedo se avessimo fiducia in noi stesse e nel futuro, nella possibilità di dire no se non abbiamo voglia e nel nostro diritto a gridare e riconoscere il si lo voglio ma protetta, ecco, mi chiedo se tanti graffi nell'anima ce li potremmo risparmiare.
Grazie Paola!
RispondiEliminaLa tua esperienza condivisa è senz'altro un arricchimento per chi si ferma un secondo a leggere queste tue parole...
Non sempre è facile rimanere nel "qui e ora" senza ricadere nei propri vissuti o pregiudizi...
Grazie ancora;))
Nati
Grazie Nati,
RispondiEliminagrazie a te di esserti fermata a commentare.
abbraccio grande
Ciao Paola ... complimenti per il tuo lavoro ... quello che fai è davvero IMPORTANTE e non credo sia semplice ... non è mai semplice non farsi coinvolgere dalle varie situazioni che ci "circondano" ... 1 bacione-one-one
RispondiEliminaGrazie Michela
RispondiEliminano, non è semplice.
mi prendo tutto il bacione one che mi da calore
"Mi chiedo se avessimo fiducia in noi stesse e nel futuro, se tanti graffi dell'anima ce li potremmo risparmiare"....... me la porto via questa frase, posso?...:-) Ti abbraccio, super!
RispondiEliminaporta pure. e grazie per l'abbraccio.
Eliminaparola d'ordine per il giorno di oggi: fiducia.
anzi no ordine (che non conosco) ma mantra....