Amici e partecipanti ai precedenti laboratori hanno condiviso nei loro social il prossimo laboratorio "Che dolce sei".
Per prima cosa voglio ringraziarli:
Per prima cosa voglio ringraziarli:
che dolci che siete, grazie :-)
Poi i loro contatti hanno cominciato a rispondere al titolo, come ad un gioco.
Non è sufficiente fornire la risposta, che ricordo proviene da una domanda di colloquio americano.
E' un modo per avere una risposta spontanea da persone che recitano un discorso a memoria e dunque poco utile per il fine dei colloqui stessi.
L'importante è anche saper motivare la vostra risposta: la scelta del dolce parla di voi, di qualità e difetti.
Il modo in cui presenterete la scelta mette in relazione la percezione di voi stessi con quella degli altri.
Di quanto queste due immagini siano uguali o diverse.
Come ho detto, potremmo credere di essere uno choux alla crema ed invece gli altri vi vedono come La Luisona.
Potreste avere la presenza di una torta di compleanno, c'è una sola volta all'anno ma in compenso siete molto applauditi e portate allegria.
Un dolcetto serale, semplice e abitudinario, un cornetto integrale che da il buongiorno.
Riepilogando, la struttura del laboratorio prevede:
individuare quale metafora dolce vi rappresenta meglio
creare il dolce scelto con stoffe, cartone, cartoncino, etc
presentare il vostro dolce
chiedere / ricevere feedback su quanto i vostri obiettivi ad es. informare, convincere, vendere etc. siano stati o meno raggiunti.
Attraverso la creazione di qualcosa che può parlare di noi, acquisiamo maggiore consapevolezza e riusciamo a descriverci con maggiori dettagli e sicurezza.
Il laboratorio consente di pensare a noi stessi in modo più creativo, libero, meno strutturato e perciò più efficace e fluido.
Nei corsi precedenti di self marketing creativo un responsabile del personale mi ha detto che mai avrebbero scoperto così tante cose di una persona in un colloquio.
In questo tipo di laboratori ci prendiamo carico di quella parte che inevitabilmente viene fuori quando cerchiamo lavoro o ci presentiamo agli altri, una parte che di noi che non utilizziamo di frequente abbastanza e perciò ha bisogno di essere conosciuta, accolta, ha bisogno di imparare ad esprimersi, a scegliere consapevolmente cosa mettere in luce e cosa lasciare in ombra.
Accogliamo cioè la parte emozionale, per conoscerla prima che esca fuori al momento sbagliato, per farla esercitare a parlare di se stessi e a farlo in pubblico.
Praticamente ci alleniamo a superare momenti di stress in modo più efficace, creativo e consapevole.
Un laboratorio divertente, utile, per saper presentare le qualità, i punti di forza e debolezza con semplicità, autoironia, e tanta, tanta creatività.
Poi i loro contatti hanno cominciato a rispondere al titolo, come ad un gioco.
Non è sufficiente fornire la risposta, che ricordo proviene da una domanda di colloquio americano.
E' un modo per avere una risposta spontanea da persone che recitano un discorso a memoria e dunque poco utile per il fine dei colloqui stessi.
L'importante è anche saper motivare la vostra risposta: la scelta del dolce parla di voi, di qualità e difetti.
Il modo in cui presenterete la scelta mette in relazione la percezione di voi stessi con quella degli altri.
Di quanto queste due immagini siano uguali o diverse.
Come ho detto, potremmo credere di essere uno choux alla crema ed invece gli altri vi vedono come La Luisona.
Potreste avere la presenza di una torta di compleanno, c'è una sola volta all'anno ma in compenso siete molto applauditi e portate allegria.
Un dolcetto serale, semplice e abitudinario, un cornetto integrale che da il buongiorno.
Riepilogando, la struttura del laboratorio prevede:
Attraverso la creazione di qualcosa che può parlare di noi, acquisiamo maggiore consapevolezza e riusciamo a descriverci con maggiori dettagli e sicurezza.
Il laboratorio consente di pensare a noi stessi in modo più creativo, libero, meno strutturato e perciò più efficace e fluido.
Nei corsi precedenti di self marketing creativo un responsabile del personale mi ha detto che mai avrebbero scoperto così tante cose di una persona in un colloquio.
In questo tipo di laboratori ci prendiamo carico di quella parte che inevitabilmente viene fuori quando cerchiamo lavoro o ci presentiamo agli altri, una parte che di noi che non utilizziamo di frequente abbastanza e perciò ha bisogno di essere conosciuta, accolta, ha bisogno di imparare ad esprimersi, a scegliere consapevolmente cosa mettere in luce e cosa lasciare in ombra.
Accogliamo cioè la parte emozionale, per conoscerla prima che esca fuori al momento sbagliato, per farla esercitare a parlare di se stessi e a farlo in pubblico.
Praticamente ci alleniamo a superare momenti di stress in modo più efficace, creativo e consapevole.
Un laboratorio divertente, utile, per saper presentare le qualità, i punti di forza e debolezza con semplicità, autoironia, e tanta, tanta creatività.
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