Cos’è la Sindrome Rancorosa del Beneficato?
L’eccellenza dell’ingratitudine.
Senza che i molti ingrati “Beneficati” abbiano la capacità, la forza, la decisionalità interiore, il coraggio e, perfino, l’onestà intellettuale ed etica di prenderne atto.
La “Sindrome Rancorosa del Beneficato” è, allora, quel sordo, ingiustificato rancore (il più delle volte covato inconsapevolmente; altre volte, invece, cosciente) che coglie come una autentica malattia, come una febbre delirante, chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in evidente “debito di riconoscenza” nei confronti del suo Benefattore.
Un beneficio che egli “dovrebbe” spontaneamente riconoscere ma che non riesce, fino in fondo, ad accettare di aver ricevuto.
Al punto di arrivare, perfino, a dimenticarlo o a negarlo o a sminuirlo o, addirittura, a trasformarlo in un peso dal quale liberarsi e a trasformare il Benefattore stesso in una persona da allontanare, da dimenticare se non, addirittura, da penalizzare e calunniare. Maria Rita Parsi
“Ingrati. La sindrome rancorosa del beneficato”
di M. Rita Parsi Editore Mondadori
fonte
L’eccellenza dell’ingratitudine.
Senza che i molti ingrati “Beneficati” abbiano la capacità, la forza, la decisionalità interiore, il coraggio e, perfino, l’onestà intellettuale ed etica di prenderne atto.
La “Sindrome Rancorosa del Beneficato” è, allora, quel sordo, ingiustificato rancore (il più delle volte covato inconsapevolmente; altre volte, invece, cosciente) che coglie come una autentica malattia, come una febbre delirante, chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in evidente “debito di riconoscenza” nei confronti del suo Benefattore.
Un beneficio che egli “dovrebbe” spontaneamente riconoscere ma che non riesce, fino in fondo, ad accettare di aver ricevuto.
Al punto di arrivare, perfino, a dimenticarlo o a negarlo o a sminuirlo o, addirittura, a trasformarlo in un peso dal quale liberarsi e a trasformare il Benefattore stesso in una persona da allontanare, da dimenticare se non, addirittura, da penalizzare e calunniare. Maria Rita Parsi
“Ingrati. La sindrome rancorosa del beneficato”
di M. Rita Parsi Editore Mondadori
fonte
L'ho conosciuta un po' di gente così..
RispondiEliminame lo sarei volentieri risparmiato....come te immagino..
RispondiEliminaParecchio. Però poi ci ho riso su.Non ho perso delle amicizie, mi sono solo liberata di persone senza valore, cianfrusaglie e niente più..
RispondiEliminasgradevolissime
RispondiEliminacavolo è vera questa "tesi"... ganzissima
RispondiEliminaLonon l'ho scritta io ma la sottoscrivo in pieno.
RispondiEliminaAnch'io sottoscrivo in pieno..
RispondiEliminagià già
RispondiEliminaBeneficiataria presente!!!!
RispondiEliminaMa l'hai pensata per me?
Quanto vorrei essere riconoscente e allontanare quel rancore che ancora covo... Del resto, come ogni giorno mi ripeto, quelle corna sono state la mia fortuna... ma non ce la faccio proprio a dire grazie e essere riconoscente, dico grazie e odio.
Ciaoooo
Cri's
ma no Cri's
RispondiEliminalì'ho pensata per qualcuno, ma non per te.
ora la prox volta che ci sentiamo...uff un pò di cose per lasciarla sta roba? baciuz