Una delle premesse fondamentali in un laboratorio di artcounseling è che il fine NON é e non deve essere un buon prodotto artistico.
Chiunque può partecipare, a qualunque età e senza alcuna capacità artistica preesistente.
Ciò che importa è il processo, ogni passo può essere veicolo di informazioni per la persona, oltre che di piacere nel creare e giocare.
Nella costruzione di questo barattolo c'é una scelta ricchissima di materiali, che sono stati inseriti insieme a molta ovatta.
L'esigenza sentita era di "morbidezza", dall'altro lato l'esigenza espressa era di far chiarezza.
Perciò il conflitto tra queste due esigenze si è fatto proprio visibile:
se voglio vedere chiaro, dovrò riaprirlo tutto e guardare pezzo per pezzo cosa ci ho messo dentro.
Cosa potrebbe significare?
Che devo fare delle scelte, che tenere troppe cose insieme mi da sicurezza nella vicinanza, nell'essere "piena", ma poi non so cosa scegliere, e dove andare.
Non riesco ad individuare né una chiara direzione né a riconoscere quelle miei qualità veramente importanti sulle quali posso costruire il mio futuro.
Dunque cosa le é stato chiaro grazie a questa esplorazione del barattolo?
Che c'è l'esigenza di struttura, di programmi e di un orologio, che ormai non usa da tempo, ma la cui rinuncia comporta inefficacia e perdite di opportunità e stress per lei e le persone con le quali si relaziona.
Ognuno di noi infatti ha un tempo interno, dove tutto può essere sospeso o velocissimo, ed è il Kairos.
Il kronos invece è il tempo delle relazioni, è quello della programmazione, dell'incontro con l'altro.
Esistiamo nelle due dimensioni oppure, siamo fuori dal tempo.


Il processo ha avuto importanza nella creazione di questo barattolo.
Utili informazioni nel FARE.
In primo luogo curiosità nella ricerca degli oggetti da utilizzare per comporlo.
E questo ovviamente è una metafora che può essere utile nel momento particolare che la persona sta vivendo.
Ma ripeto è una sua scoperta, una sua esternazione.
Mai una interpretazione dall'esterno.
Un artcounselor aiuta nell'elicitazione, a sottolineare l'informazione emersa.
Interessante anche la consapevolezza di riuscire a creare qualcosa che fino all'attimo prima è solo interno a se, solo astratto ed invece può essere reso palpabile, modificabile, osservabile attraverso la creazione fisica del prodotto artistico.
Ed infine la scelta di una base morbida su cui appoggiare tutto il resto - vedete la paglia e al centro una rosa di seta, a simboleggiare l'amore.
Il resto dell'attenzione creativa viene concentrato nel trovare un modo per proteggere gli affetti, in questa necessità di lasciare il barattolo aperto, per nuove entrate.
Nel completare questo barattolo l'autrice si è sentita soddisfatta di essere riuscita a riempirlo con tutto ciò che desiderava.
Crescita, tenerezza.
Esperienze, viaggi e persone.
Lo ha definito libro dei ricordi e dei desideri.
Si è anche sentita di averne cura e di proteggerlo.
Nel giro finale le sue parole sono state:
serenità, fiducia e felicità.
ed ancora "porto con me trasparenza e lascio confusione"
Il risultato di un laboratorio di 4 ore.
Chiunque può partecipare, a qualunque età e senza alcuna capacità artistica preesistente.
Ciò che importa è il processo, ogni passo può essere veicolo di informazioni per la persona, oltre che di piacere nel creare e giocare.
Nella costruzione di questo barattolo c'é una scelta ricchissima di materiali, che sono stati inseriti insieme a molta ovatta.
L'esigenza sentita era di "morbidezza", dall'altro lato l'esigenza espressa era di far chiarezza.
Perciò il conflitto tra queste due esigenze si è fatto proprio visibile:
se voglio vedere chiaro, dovrò riaprirlo tutto e guardare pezzo per pezzo cosa ci ho messo dentro.
Cosa potrebbe significare?
Che devo fare delle scelte, che tenere troppe cose insieme mi da sicurezza nella vicinanza, nell'essere "piena", ma poi non so cosa scegliere, e dove andare.
Non riesco ad individuare né una chiara direzione né a riconoscere quelle miei qualità veramente importanti sulle quali posso costruire il mio futuro.
Dunque cosa le é stato chiaro grazie a questa esplorazione del barattolo?
Che c'è l'esigenza di struttura, di programmi e di un orologio, che ormai non usa da tempo, ma la cui rinuncia comporta inefficacia e perdite di opportunità e stress per lei e le persone con le quali si relaziona.
Ognuno di noi infatti ha un tempo interno, dove tutto può essere sospeso o velocissimo, ed è il Kairos.
Il kronos invece è il tempo delle relazioni, è quello della programmazione, dell'incontro con l'altro.
Esistiamo nelle due dimensioni oppure, siamo fuori dal tempo.
Il processo ha avuto importanza nella creazione di questo barattolo.
Utili informazioni nel FARE.
In primo luogo curiosità nella ricerca degli oggetti da utilizzare per comporlo.
E questo ovviamente è una metafora che può essere utile nel momento particolare che la persona sta vivendo.
Ma ripeto è una sua scoperta, una sua esternazione.
Mai una interpretazione dall'esterno.
Un artcounselor aiuta nell'elicitazione, a sottolineare l'informazione emersa.
Interessante anche la consapevolezza di riuscire a creare qualcosa che fino all'attimo prima è solo interno a se, solo astratto ed invece può essere reso palpabile, modificabile, osservabile attraverso la creazione fisica del prodotto artistico.
Ed infine la scelta di una base morbida su cui appoggiare tutto il resto - vedete la paglia e al centro una rosa di seta, a simboleggiare l'amore.
Il resto dell'attenzione creativa viene concentrato nel trovare un modo per proteggere gli affetti, in questa necessità di lasciare il barattolo aperto, per nuove entrate.
Nel completare questo barattolo l'autrice si è sentita soddisfatta di essere riuscita a riempirlo con tutto ciò che desiderava.
Crescita, tenerezza.
Esperienze, viaggi e persone.
Lo ha definito libro dei ricordi e dei desideri.
Si è anche sentita di averne cura e di proteggerlo.
Nel giro finale le sue parole sono state:
serenità, fiducia e felicità.
ed ancora "porto con me trasparenza e lascio confusione"
Il risultato di un laboratorio di 4 ore.
a cosa serve un laboratorio
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