Per carattere si intende il modo di essere o di comportarsi tipico, abituale o 'caratteristico' di una persona.
Definisce un insieme di risposte fisse, buone o cattive, indipendenti dai processi mentali coscienti.
Non possiamo cambiare il nostro carattere con un'azione cosciente, perché non è soggetto alla nostra volontà.
Di solito non siamo neppure coscienti del nostro carattere, perché diventa per noi come una 'seconda natura'.
Il fato, come il carattere, può essere buono o cattivo.
Nella definizione di fato non c'è nulla che implichi una valutazione negativa.
Il fato non è sinonimo di condanna.
E' vero, il fato dell'uomo è morire, ma è anche di vivere.
I dizionari definiscono il fato come "quel principio o causa determinante o volontà secondo cui in generale si suppone che le cose siano di un certo tipo o gli avvenimenti succedano in un certo modo; la necessità della natura".
Gli avvenimenti accadono in un certo modo per le leggi di natura.
Così, che lo chiamiamo fato, legge della natura, o Dio, con questi termini vogliamo dire che questi avvenimenti appartengono ad un processo che sfugge al controllo umano.
Nella mitologia greca, le divinità del fato erano le Moire.
Si chiamavano Cloto, che filava il filo della vita; Lachesi, che ne determinava la durata; e Atropo, che la toglieva.
Destino è spesso usato come sinonimo di fato, ma le due parole hanno un significato leggermente diverso.
Destino deriva dalla parola destinazione.
Si riferisce a ciò che si diventa, mentre il fato descrive ciò che si è.
E' stabilito che i pesci nuotino e gli uccelli volino.
Questo è il loro fato. Ma non è il loro destino.
A. Lowen, Paura di vivere, Astrolabio, 1982
:D occhemeraviglia il daimon ...il destino di ogni uomo è arrivare alla sua massima realizzazione e felicità. per arrivare a questo bisogna imparare a "sconfiggere" l'orgoglio e la presunzione che, figlie della paura, ci impediscono di sentire cosa sia meglio per noi e ci fanno aggrappare a quello che pensiamo essere il meglio per noi.(che la mente, lo abbiamo capito, ci mente benissimo)
RispondiEliminaio sono spesso indemoniata. e prima di passare a sconfiggere i figli della paura, devo partì dalla madre:-)))
RispondiElimina...e questo è quello che succede quando ci si incaponisce contro il fato.
RispondiEliminaihhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
RispondiEliminaMFP(che se ti fischiano le orecchie in questi giorni, sono io che ti penso intensamente. e mi dico: ah ecco, era quello che intendeva... ma io prima mica l´avevo compreso fino in fondo.)
RispondiEliminasecondo me dovrei pubblicare tutti i commneti di MFP e starei a posto per 5 settimane
RispondiEliminaMa lo sai che anch'io ho sempre confuso destino e fato? Questo post è stato illuminate!
RispondiEliminaElena posso confessare che l'ho dovuto leggere e rileggere? lo trovo un pochino convoluto.poi ci sono arrivata:-D
RispondiEliminaio credo nel fato. credo anche sia un po' bastardo ma vabbè. ma ci sono cose che non accadono, parole che non diciamo, persone che troviamo o perdiamo perché doveva andare così. non che renda + facile l'accettarlo. ma mi dico sempre che se è scritto allora prima o poi le cose accadranno. forse è solo un modo per consolarmi...
RispondiEliminacertosi e certo nointanto se devo venire da te e dico: tanto se deve capitare prima o poi capita, ma non prenoto l'aereo, non capita no.poi che c'entra io ho sempre l'esempio di una che non usciva di casa se non per lavorare e andare in chiesa (lo giuro) rifiutava tutti i miei inviti alle uscite serali, e stava sempre a casa, avviata e un pò convinta allo zitellaggio. un giorno le suona alla porta un amico di un suo amico che le portava un cd di lavoro da parte del suo amico, visto che più o meno abitava da quelle parti.Pare la favola di cenerentola ma è vera: iniziarono a parlare e ci rimasero per 4 ore.il giorno dopo dormirono insieme la prima volta. sei mesi dopo si sposarono anche in chiesa (per lei era importante e lui era uno strano 40 enne bello e mai sposato!) e poi ebbero anche un figlio....poi non l'ho sentita più evidentemente chi vive nelle favole n on ha bisogno del mondo.ma questa io non l'ho mai dimenticata. altro che fioriera che ti cade mentre cammini sul marciapiede. come esiste la sfiga esiste il culo.bonjour finess
RispondiEliminaè diverso. che tu non prenoti l'aereo non è una necessità della natura. sei te che non ti decidi... ma x la tua amica appunto evidentemente era fato. e contro il fato è difficile lottare. anche se non ne capisci le ragioni.
RispondiElimina'spè n'attimoche può pure essere che prenoti l'aereo. e poi nevica come dio la manda e si blocca tutto e. per dire.le cose accadono se, quando e come devono. e se noi le accettiamo, comprendiamo anche che accadono per il nostro bene. persino quelle negative.
RispondiEliminail titolo di questo post è un libro?mi intireserbbere leggerlo...
RispondiEliminaEvinintanto, con gionrate di aquazzoni, La nota ed io abbiamo passeggiato piacevolmente a Roma oggi....dopo il brunchyeahhhhhhhhhhhhhhhhhhh
RispondiEliminaciao Quenauda quanto tempo!il titolo del libro è Paura di vivere, è scritto in fondo al post
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