Arriviamo all'estate stanchi e bisognosi di vacanze.
Ci scontriamo con bambini impossibili, genitori irresponsabili che si trincerano dietro la frase “è un bambino” e ci rendono vittime di qualsiasi maleducazione, loro e dei loro figli.
Poi ci sono i genitori che li noti perché rincorrono i loro bambini tra gli ombrelloni per riempirli di sculacciate per ogni possibile motivo, quelli che urlano di non sporcarsi con la sabbia e non bagnarsi con l’acqua.
Quelli che vogliono fare gli amiconi e da lontano sai chi è il genitore solo perchè è quello più alto.
Insomma diventa difficilissimo godersi le vacanze,
sia che i figli li abbiamo, sia che li subiamo.
Io non ho scelta che mettere le cuffiette e far finta di non sentire e non vedere.
Come potrei intervenire?
Posso solo cercare di ridurre le invasioni, perché la libertà di ognuno finisce dove inizia quella di un altro.
Non mi sento libera di fermare quelle tante mani che si alzano a picchiare i bambini per niente, né mi sento di far sapere ai genitori incredibilmente permissivi che l’educazione è una base che si crea da bimbi e fornisce le regole, e senza regole non è solo la società che paga, ma anche loro e i loro figli.
Quando vorranno farsi ascoltare non ci riusciranno.
Quando chiederanno rispetto idem- perché non l’hanno mai insegnato, neanche con l’esempio.
GENITORI EFFICACI
EDUCARE FIGLI RESPONSABILI
DI THOMAS GORDON, psicologo clinico di scuola umanistica, presenta un sistema completo, teorico e pratico insieme, per imparare a gestire problemi e conflitti in ambito familiare.
Un metodo che, attraverso le pratiche educative del rispetto, dell’ascolto e della collaborazione nella soluzione di conflitti e problemi, consenta alla famiglia di divenire un creativo spazio basato sul profondo rispetto dell’essere umano e delle sue capacità d’autorealizzazione.
Semplice e ricco d’esempi pratici, il libro consiglia di abbandonare i modelli educativi tradizionali, in cui i genitori sono abituati a pensare in termini di perdita o vincita oscillando tra una prassi educativa di potere (vince il genitore) ed una più indulgente (vince il figlio).
Sia che il genitore s’imponga in modo autoritario, sia che adotti il laissez faire, per Gordon si preclude la possibilità di condurre un dialogo positivo con i ragazzi e di aiutarli effettivamente a superare problemi emotivi o comportamenti disadattati.
Un approccio educativo autoritario, infatti, al massimo li forza ad assumere i comportamenti prescritti, ma probabilmente non li influenzerà profondamente impedendo la necessaria e proficua assimilazione di una lezione di vita.
Soprattutto nell’età adolescenziale, un “regime” molto normativo potrebbe ottenere atteggiamenti d’insubordinazione e ribellione o promuovere un comportamento sottomesso, timoroso e nervoso che tenderà a ridurre le competenze sociali del futuro adulto.
Una modalità permissiva che porta sistematicamente il genitore a cedere alla pressione del figlio, invece, condurrà il ragazzo fondamentalmente all’egoismo e all’egocentrismo, ritardando notevolmente il suo processo di crescita e d’assunzione di responsabilità .
Entrambe questi modi, seppur di segno opposto, sono dunque diseducativi poiché, invece che rafforzare la capacità d’autorealizzazione e responsabilizzazione proprie d’ogni individuo, pongono il ragazzo in una posizione inferiore rispetto la quale il genitore può esercitare un assoluto potere di controllo, giudizio e determinazione.
Utilissima lettura sotto l'ombrellone!!!
Leggi anche: i diritti dei bambini
Ci scontriamo con bambini impossibili, genitori irresponsabili che si trincerano dietro la frase “è un bambino” e ci rendono vittime di qualsiasi maleducazione, loro e dei loro figli.
Poi ci sono i genitori che li noti perché rincorrono i loro bambini tra gli ombrelloni per riempirli di sculacciate per ogni possibile motivo, quelli che urlano di non sporcarsi con la sabbia e non bagnarsi con l’acqua.
Quelli che vogliono fare gli amiconi e da lontano sai chi è il genitore solo perchè è quello più alto.
Insomma diventa difficilissimo godersi le vacanze,
sia che i figli li abbiamo, sia che li subiamo.
Io non ho scelta che mettere le cuffiette e far finta di non sentire e non vedere.
Come potrei intervenire?
Posso solo cercare di ridurre le invasioni, perché la libertà di ognuno finisce dove inizia quella di un altro.
Non mi sento libera di fermare quelle tante mani che si alzano a picchiare i bambini per niente, né mi sento di far sapere ai genitori incredibilmente permissivi che l’educazione è una base che si crea da bimbi e fornisce le regole, e senza regole non è solo la società che paga, ma anche loro e i loro figli.
Quando vorranno farsi ascoltare non ci riusciranno.
Quando chiederanno rispetto idem- perché non l’hanno mai insegnato, neanche con l’esempio.
GENITORI EFFICACI
EDUCARE FIGLI RESPONSABILI
DI THOMAS GORDON, psicologo clinico di scuola umanistica, presenta un sistema completo, teorico e pratico insieme, per imparare a gestire problemi e conflitti in ambito familiare.
Un metodo che, attraverso le pratiche educative del rispetto, dell’ascolto e della collaborazione nella soluzione di conflitti e problemi, consenta alla famiglia di divenire un creativo spazio basato sul profondo rispetto dell’essere umano e delle sue capacità d’autorealizzazione.
Semplice e ricco d’esempi pratici, il libro consiglia di abbandonare i modelli educativi tradizionali, in cui i genitori sono abituati a pensare in termini di perdita o vincita oscillando tra una prassi educativa di potere (vince il genitore) ed una più indulgente (vince il figlio).
Sia che il genitore s’imponga in modo autoritario, sia che adotti il laissez faire, per Gordon si preclude la possibilità di condurre un dialogo positivo con i ragazzi e di aiutarli effettivamente a superare problemi emotivi o comportamenti disadattati.
Un approccio educativo autoritario, infatti, al massimo li forza ad assumere i comportamenti prescritti, ma probabilmente non li influenzerà profondamente impedendo la necessaria e proficua assimilazione di una lezione di vita.
Soprattutto nell’età adolescenziale, un “regime” molto normativo potrebbe ottenere atteggiamenti d’insubordinazione e ribellione o promuovere un comportamento sottomesso, timoroso e nervoso che tenderà a ridurre le competenze sociali del futuro adulto.
Una modalità permissiva che porta sistematicamente il genitore a cedere alla pressione del figlio, invece, condurrà il ragazzo fondamentalmente all’egoismo e all’egocentrismo, ritardando notevolmente il suo processo di crescita e d’assunzione di responsabilità .
Entrambe questi modi, seppur di segno opposto, sono dunque diseducativi poiché, invece che rafforzare la capacità d’autorealizzazione e responsabilizzazione proprie d’ogni individuo, pongono il ragazzo in una posizione inferiore rispetto la quale il genitore può esercitare un assoluto potere di controllo, giudizio e determinazione.
Utilissima lettura sotto l'ombrellone!!!
Leggi anche: i diritti dei bambini
Proprio sabato sotto l'ombrellone, mia sorella mi parlava di quanto x lei è difficile trovare un giusto compromesso tra il lasciar fare e far rispettare delle regole. sono curiosa di leggere questo libro e credo proprio che lo regalerò anche a mia sorella! grazie x lo spunto! ;-)
RispondiEliminaInizio con un bellissimo luogo comune: fare il genitore è il mestiere più difficile che ci sia. Lo affermo con cognizione di causa, perchè sono mamma e perchè nella mia vita ho fatto tanti lavori diversi.Io ho un bambino buono e questo aiuta. Ho un bambino timido e riservato, che si scatena davvero solo con i pochi "compagni di merende" che hanno passato con lui gli anni della scuola materna. Ho un bambino cui abbiamo insegnato l'educazione ed il rispetto, un bambino che può sporcarsi con la sabbia e bagnarsi con l'acqua semza rompere i mar@@i a tutta la spiaggia. Ho un bambino che corre e gioca, che strilla e salta, ma chiede scusa quando scontra qualcuno e che mi guarda dritto negli occhi quando gli spiego che una cosa non si fa. Ho un bambino capriccioso, attaccato tanto a noi, che sta crescendo e si sta evolvendo, che arriva a casa dall'asilo ricoperto di lividi e non sa come siano venuti furoi, che quando siamo in giro commenta gli altri bambini con "stanno facendo troppo caos, non vado a giocare con loro". Ho un bambino timido, che per la prima volta sabato, in una grande piscina, ha fatto amicizia con altri 3 bambini mai visti prima e che era felice come se avesse vinto una lotteria. Ho un bambino che mi riempie la vita, che mi fa sentire viva, che succhia le mie enrgie e che subisce le mie paturnie. Ho un bambino che cresce, che mi stupisce, che ha voglia di essere un bravo bambino. Ho un bambino con cui sono severa, a volte troppo, che mi stringe il cuore quando lo sgrido ed i suoi occhioni neri si riempiono di lacrime vere, sofferte, per avere fatto una cosa che sa che non andava fatta.Ho un bambino meraviglioso che amo tanto e se è così meraviglioso è grazie all'amore che riceve da noi, alle nostre attenzioni, ai nostri rimproveri, ai nostri no secchi, ai nostri abbracci. Ho un bambino tanto seguito, che ci impegna tanto, che sconvolge i nonni (santi!!), che riempie le nostre vite.Ho un bambino che è la mia vita e che, orgogliosamente, portiamo ovunque e sappiamo che non sarà mai uno di quelli "fuori controllo".Sono megalomane.... lo so.... ma sono MOLTO orgogliosa di lui
RispondiEliminaLeggerezzacre3dimi...non ne posso più di panini ripieni di sabbia, pallonate sul mio naso e bambini che fanno pipi!! dietro il mio ombrellone e ..pooooooveriiini sono "solo bambini.ma la loro pipì puzza uguale e il pallone fa lo stesso male.e il panino alla sabbia è immangiabile.ho bisogno di una vacanza dalla vacanza;-P
RispondiEliminacrisono contentaio sono una figlia di quelle tenute troppo sotto controllo. e i (lugubri) effetti non li ho mai esplicitamente dichiarati nel blog.ma sono sicura che sarai una mamma sufficientemente buona.e quel sufficientemente è una parola che adoro e la trovo un universo rilassante per le mamme che si preoccupano di fare troppi danni non voluti.credo che l'importante sia stare in ascolto....
RispondiEliminaanche a natale santo stefano feste comandate e giorni liberi è una utilissima lettura mi sa ... mi spiace per il panino alla sabbia e dintorni. Tra qualche giorno (più di qualche) faccio le prove generali intanto metto in stand by la proposta: la prossima volta vieni al mare con noi? Devo solo verificare che Sara continui ad avere buon senso del territorio e delle regole, sai mai che te ne sfuggisse qualcuna stai certa che te la ricorda lei (quelle semplici eh si dice grazie si mangia con la bocca chiusa non ci si alza da tavola cose così) ;) stay tuned che ti faccio sapere :D
RispondiEliminaMovidann hai ricevuto la mia telefonata oggi pom solo perchè il tel è - attualmente - scarico.La situazione è sempre ...sospesa per me...che mi chiedo se "lei" sarà in grado di scegliere me. ma pare che anche quest'anno la scelta cada altrove e dunque...passerò le vacanze tra amici non miei in attesa che venga il mio turno (e il tuo)
RispondiEliminaOrdunque...... il grande farà il sindacalista. Ogni questione, con lui, richiede estenuanti trattative che spesso si concludono con compromessi (ti permetto di giocare al videogame solo se prima termini i compiti di italiano)... il piccolo farà il politico. Ti guarda con la faccina tenera, ti butta in faccia un mammina ti voglio tanto bene, o un occhei abbastanza convincente e poi fa invariabilmente come crede sia meglio.Entrambi hanno dei cloni che vanno in pubblico al posto loro. A scuola e in altre situazioni comunitarie si comportano ineccepibilmente: salutano, chiedono per favore e rispondono grazie, fanno pipì nei luoghi deputati e, però solo dopo la sgridata di prammatica, non sollevano troppa sabbia. Mia madre sostiene che con loro sono un kapò, lo fossi veramente forse avrei finito, dopo dieci giorni che non sono a casa ma al mare, di raccogliere sorpresine kinder dagli angoli più inusitati di casa.
RispondiEliminaAle66le sorpresine proprio per quello si chiamano sorpresine!!
RispondiEliminasufficientemente buona... posso migliorare, ma sono contenta anche io :-)bacio
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