Questa –brutta- storia avviene in uno degli angoli di mondo più belli.
Dove compravo il ghiacciolo ancora a 50 lire, restavo senza scarpe tutto il giorno.
Non è più uguale ad allora, per via di quella cosa che esiste solo a causa della scrittura “creativa” di Saviano.
E’ diventato famoso in tutta Italia, quell’angolo di mondo, che una volta era il mio mondo.
Una fiction inquadra quei luoghi dove preferisco ormai andare solo nei miei ricordi.
Guardare il mare dalla finestra, giocare sulle cabine vuote e lasciate aperte dopo l’estate, restare a fare i bagni fino a novembre e guadagnare così la prima copertina sul giornale della città.
Posillipo.
Un angolo di paradiso.
Agosto 2010. Pochi metri dalla riva, in un tratto di mare interdetto alle barche.
Un pallone per segnalare che si è lì sotto, nell’acqua, immerso nella propria passione.
Quel pallone che hanno tentato di far scomparire- dopo.
Perché non è bastato sfrecciare sotto costa, fatti di coca, con dei bambini a testimoniare il totale disprezzo delle regole e della sicurezza.
Disprezzo della vita di un ragazzo bello e forte di 32 anni che aveva una passione semplice e sana.
Siamo un popolo di cow boy più cow che boy.
Non di navigatori, meno che mai di santi.
Viviamo nel far west, senza regole.
Chi ne chiede il rispetto viene apostrofato quando non insultato.
Signò è estate.
Signò so uagliune.S’anna divertì.
C'avimma fà
Far rispettare le regole ad esempio. Renderebbe più semplice la convivenza.
E salverebbe vite di altri “uagliun”.
Vergogna vergogna.
E quei bambini che erano con voi testimoni di un omicidio, pagheranno anche loro da innocenti, le vostre colpe.
Mio marito, per lavoro, fa rispettare le regole. Non passa giorno che non venga insultato se non minacciato. E alla collega che mi disse che mio marito era un ladro ed un delinquente perché i suoi colleghi l'avevano multata dopo che aveva bucato un semaforo rosso ho risposto che speravo che il prossimo che passasse con il rosso tirasse sotto lei o suo figlio.Sono una merdaccia.Lo so.
RispondiEliminaAllora sei napoletana anche tu? Non c'è un motivo razionale, ma... la cosa mi addolcisce, mi piace.Non vedo responsabilità "negative" in quello che ha fatto Saviano, sai? Vivo e lavoro a Napoli, ancor peggio vengo dalla provincia vesuviana.... E certamente vedo in giro tutta questa napoletanità malata.... MA NON SENZA VEDERE IN GIRO anche tanti valori, tanta rabbia, tanto desiderio di abbattere quella malata napoletanità che fa danni. Dopotutto, Napoli siamo ANCHE noi che siamo qui a leggerci e scriverci, no?
RispondiEliminaTerrificante. Terrificante. Non ho parole.
RispondiEliminaAletu lo sai quanto sono "alta". mica sono Papucco io.quest'estate uno mi è venuto a 3 cm dal muso e mi ha detto "lei non sa con chi sta parlando".sto imparando a stare più calma. a non partire di testa, perchè so che mi guida il senso di giustizia e di protezione dei più piccoli. è proprio questo che ti dico delle regole.le persone non capiscono che non rispettare le strisce è mortale. non rispettare i semafori è mortale.uff.spero che dove vai tu troverai tanta più eucazione e rispetto.
RispondiEliminaRossella,grazie per questo tuo commento che mi consente di chiarire la sottile ironia.Saviano ha risposto bene: dire quello che è stato detto è come affermare che le ricerche sul cancro lo provocano.ma che dichiarazioni? come si può?Io, cara Rossella, non ci so vivere più nella mia terra.Non ci posso neanche ritornare, dentro quell'angolo di paradiso, perchè "loro" si sono presi tutto. e quando dico tutto dico tutto. le cabine dove giocavo sono diventate (loro) case. La spiaggia dove giocavo è diventata loro.il mio cuore non rimargina quella ferita. Riva Fiorita torna nei miei sogni, ma non esiste più quella che ricordavo io.Io ho coraggio, ma non quello di restare a vivere nella mia (e tua) terra.troppe minacce, pistole. poi ognuno le rielabora come può e come sa.I miei 3 fratelli vivono tutti a Napoli- io no.Una terra meravigliosa e martoriata.quanto bisogna lottare e contro quanti?Guarda Saviano, senza più una vita. Faccio quello che posso dove posso, ma a Napoli no.che ti divo dire?ammetto la mia personale sconfitta
RispondiEliminaPimpipure io.solo parolacce
RispondiEliminaMia cara sono della provincia di Salerno e mi son dovuta trasferire al nord dopo sposata per lavoro di mio marito. La prima cosa che gli ho detto dopo un anno qui a Spezia è stata: "io quando vai in pensione non ci voglio tornare giù". Questo lui pensava di fare ma dopo aver avuto la bambina è stato lui a me a dire la stessa cosa! Devo dire però che non mi fa piacere manco qui vedere che se ti succede qualcosa per strada o in condominio, i più ti passano sopra o fanno finta di non vedere piuttosto che aiutare . Troppo spesso vieni aiutato da un extracomunitario o da uno del sud.Non so più se mi piace stare in Italia... ma come diceva mia nonna il buono e il cattivo esiste dovunque.Questo caso specifico fa male ma molto più rabbia.Ciao e un abbraccio.
RispondiEliminaLunaho vissuto nella tetra Torino per due anni. altri due a New York.Il gelo della gente o della temperatura fa male.Ma quello che succede giù uccide.
RispondiEliminaCara Paola, penso che tu ti sia spiegata benissimo.Un abbraccio, Cri
RispondiEliminaCriricambio l'abbraccio
RispondiEliminaCiao ,Paola! Io penso che bisognerebbe iniziare con dei corsi di educazione civica già dall'asilo! Perchè , purtroppo, insegnare le regole non si usa più.Il bambino che ,in macchina con i genitori, li vede passare normalmente con il rosso, assimilerà quel comportamento come normale e l'imprinting ricevuto condizionerà il suo comportamento da adulto. A me rende folle di rabbia vedere le persone passare con il rosso, proprio perchè non riesco a capacitarmi come non si possa capire che si rischia ,in un attimo ,di uccidere qualcuno e di rovinare la vita di una famiglia intera. Buona serata!
RispondiEliminaAnna Maebenvenuta e grazie del commento.d'accordissimo con te. io abito su una strada dove le macchine sfrecciano incuranti delle strisceche cosa assurda dover rischiare la vita anche per cose così semplici come il rispetto delle regole!
RispondiEliminaChi sa cosa credere? Non viviamo mica nell'Eden. Anche il paradiso terrestre è stato teatro di regole violate: "non toccare di quell'albero". Ma quella sera che per lasciar libero il passaggio ad un signore in carrozzella mi sono preso del "Coglione! e muoviti!" mi sono sentito un vero uomo. Anche perchè il signore che ha rischiato di venir investito non si è accorto di nulla mentre la signorina che ha cercato di sorpassare la mia panda ferma davanti alle striscie pedonali ha inchiodato e il suo visino carino mi è apparso di uno strano colorito verdastro...ha chiesto scusa. Sono certo che ha capito la lezione. Eppure dove abito io passano ore senza che un'auto circoli per strada. Ma vai a capire questo strano mondo di regole...ma ne abbiamo bisogno. Grazie
RispondiEliminaCaro Felicepiacere di rileggerti. Le regole proteggono. tutto qui.ed è bello sentirsi protetti quando ci aspettiamo di esserlo.è bello sapere che lo stato ci tutela, che i cattivi vanno in galera e che possiamo attraversare sulle strisce pedonali.io ci sto molto bene nel caos, ma quello creativo .già quello nell'armadio- con tutto che lo creo io- mi da veramente fastidio.:-)a prestoP
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