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Non son tutte belle- e buone- le mamme del mondo

E' doloroso ammetterlo.
Vergognoso spesso.
Perché il mondo non può accettare e comprendere chi parla tanto male della propria mamma.
Ma proprio da qui parte il racconto di due giovani donne che si sono confidate con me ultimamente.

Un dolore che spezza dentro:
" Mia madre è una stronza.
Ma non posso dirlo, non mi crederebbero, non capirebbero."

Ed invece c'è bisogno di comprensione, e di accettare la dura realtà con se stesse.
Ci sono madri buone, madri sufficientemente buone e madri pessime.
Di quelle che mortificano di continuo. 
Che i figli li usano e li spezzano a loro piacimento.

Chi non riesce a comprendere come possa essere una cattiva madre, quali buchi profondi, quali ferite lancinanti possa provocare, legga Saloon di Aude Walker.
Chi non viene amato dalla mamma non si ama, non si sente, non esiste spesso.
Si distrugge.

Nella speranza che un percorso di crescita, di qualunque tipo, possa trovare un finale positivo, possa lenire le ferite e riempire quei buchi dilanianti di silenzi, abbandoni e tradimenti.

A parte queste considerazioni "psicologiche" il libro e com'è scritto, e com'è tradotto dalla mia amica Tatiana Moroni - mi è piaciuto molto.

Questo passaggio mi piace perché spesso le persone mi dicono: 
a che serve parlare, ricordare?
Serve a molto.
Serve a dare o ritrovare un senso dell'esistenza, della nostra storia.
Serve anche a recuperare energia da spendere in modi positivi, perché ne consumiamo tanta a nascondere ciò che non vogliamo vedere.


Si pensa che il tempo sia sufficiente, ma l’oblio è un’impresa che richiede una disciplina senza pari. Il cervello si trasforma in casa degli specchi, mille specchi ingannevoli, colori da evitare, urti e contusioni insospettabili. Il turbamento di dover diffidare delle torsioni della propria memoria, sempre più eccitata da una realtà, anche se nuova e diversa, è incredibile. Mentre, carcassa incosciente, si crede di essersi messi al riparo dagli assalti del ricordo, l’ebbrezza sincretica pianta le sue sbarre intorno all'insignificante”.

Saloon di Aude Walker
Ed. Del Vecchio Editore
€ 14.00- 134 pp.


Commenti

BLOGGER: 27
  1. tre ottimi motivi, per me, per leggere questo libro.1. da quello che scrivi mi sembra (in generale) molto valido2. lo consigli tu (e per quanto mi riguarda hai sempre dato consigli ottimi)3. lo ha tradotto Tatiana Moronimeglio di così.....

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  2. marinaki20:57

    Da piccola consideravo mia madre una persona cattiva.Non ho nessun ricordo bello di lei o con lei.Ricordo solo le urla,le mortificazioni,gli insulti,il suo controllo senza limiti e senza rispetto nei miei confronti.Ho imparato a schivare i suoi colpi chiusa nella mia stanza con i miei libri e la mia musica e i compiti della scuola.Crescendo ho iniziato a farmi domande e a cercare delle risposte e finalmente ho capito che mia madre non è cattiva.E' insicura e debole e ha semplicemente ripetuto i comportamenti di sua madre.Mia madre parla molto male della mia nonna,la critica tanto,la colpevolizza,il loro rapporto è brutto e non si rende conto che è uguale a lei.Si comporta esattamente come lei.Ormai,l'ho capito e fa meno male quando lei 'colpisce'con parole fredde e pesanti.Qualche lacrima scappa ancora ma me la cavo.Mi dispiace tanto per lei perchè è rimasta intrappolata nella propria esistenza,non ha voluto imboccare una strada nuova,non è riuscita a sbocciare,perchè mia madre ha delle belle qualità.Mia madre è stata cattiva con se stessa.p.s.Il libro lo cerco la settimana prossima.Buona serata!

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  3. eaglepotrebbe piacerti si.storia tra parigi e stati uniti...un pò thriller un pò noir.e tati è una grande..

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  4. Cara Marinakiquanta consapevolezza e comprensione. di solito quello che tu descrivi è un percorso che si fa nel tempo, non tutte ci riescono. prima con la teta e poi col cuore.o viceversa può darsi, ma io non l'ho mai visto.è dura, il guadagno è grande.un abbraccione

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  5. marinaki13:58

    Per tanti anni ero piena di rabbia e rancore.Ero io stessa incattivita e avvelenata.Poi,per fortuna sono andata via  e sono arrivati i miei studi e professori in gamba che mi hanno spiegato che una cosa è essere cattivi,un'altra è comportarsi in modo cattivo e che tutti noi,incosciamente prima e poi abitualmente,siamo portati a ripetere certi comportamenti,a copiare certi modelli.Dunque,qualche vantaggio rispetto ad altre persone l'ho avuto e  razionalmente ho compreso mia madre.Cosi,ho messo la testa 'in pace'.Per la maggior parte del tempo sono serena che non è poco e mi sento pulita e libera da pensieri e sentimenti negativi.Il cuore,attualmente,è sotto ghiaccio,ma va bene cosi.Mica si può avere tutto nella vita...Goditi le tue vacanze e scusami per questi commenti lunghi.

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  6. Ci sono madri che forse non sono cattive madri nel senso letterale della parola, perché sono brave donne e mamano profondamente i propri figli.  Solo che magari li amano come proiezione dei loro desideri, che nonn è detto che poi vengano condivisi e realizzati.So che mia madre mi ama ma non ama quello che faccio. Anche se faccio quello che amo. Lei ormai non lo capirà più. Io l'ho capito e mi dispiace per lei che si perde tanta gioia, soffocata irrimediabilmente da una visione pessimista e disfattista della sua vita.

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  7. Marinakiè una fortuna bella incontrare persone che ci illuminano momenti difficili. ps.le vacanze sono quaaasi finite. ancora qualche ora e torno.ariabbraccio__________________Ale66hai scritto un commento che sembra una stada sarda. ;-)ajò. fa male lo stesso. anche quando si capisce.e poi ti fai la tua famiglia e va meglio.ma ogni tanto il rospo risale su e non è un principe.bleahhhhhhhhhhhhauguri per il gormitino

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  8. A breve seguirà post sul nesso che ci può essere tra un gormitino malato e il fatto che la famigliasbullonata non fa le ferie in agosto. Che ancora spero che ci sia qualcuno al mondo che capisca il retropensiero di mia madre.

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  9. Aletra che so dislessica e dovrei mettere gli occhiali non ti dico che ho letto invece di retropensiero!!

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  10. ussignur. una si assenta da internet x qualche giorno...ma so' tornata!!!!!!!!!!!!!la frase della prima riga è una delle mie preferite...ora vado al lavoro camminando a un metro da terra da quanto mi son montata la testa... (ci si sente presto) 

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  11. La mia fa parte del tipo che ti mortifica, ma non per questo è una pessima madre, è semplicemente se stessa e ciò che ha imparato a sua volta, al limite sono io che devo imparare a divendermi da lei e ad affilarmi le unghie, del resto mi serve anche nella società, e lei, per il resto è una, madre eccellente...

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  12. Cri'snoto nelle tue parole un evidente "adultizzazione".io- che a tratti lo sono meno - adulta intendo- dico che nella vita ci sono già troppe persone e cose da cui imparare a difendersi. e preferirei che i genitori non rientrassero nella categoria.

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  13. E' vero... Ma sono umani anche loro... e quindi è ovvio che sbagliano, ma mi piace credere che lo fanno per amore...Mammamia come sono bbuonaaaaaa ^__^ chissà fino a quando???

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  14. Mamma per me una parola per molti anni difficile anche solo a pronunciare...Con difficoltà ho elaborato il mio "non rapporto" con mia madre...all'età di un anno i miei genitori si sono separati ed ognuno si è tenuto una figlia, 1000km di distanza e per 13 anni non ho mai avuto contatti con mia madre e sorella. In casa non si toccava questo argomento e potete immaginare come mi sentivo io, abbandonata, dimenticata piena di dubbi...per completare l'opera all'età di 8 anni mi son trovata una matrigna (ed uso a proposito questo orribile termine) una persona fredda ed insensibile che mi ha ancor più allontanata dal termine mamma...ora con mia madre ho riallacciato il rapporto ma una frase mi si ripresenta spesso "sai a quell'epoca non potevo mantenere te e tua sorella ho dovuto fare una scelta" quante obiezioni avrei avuto ma ho preferito ancora tacere e...subire le loro decisioni!
    Solo una cosa mi ha "salvato" crearmi un famiglia tutta mia, dei figli meravigliosi che amo e mi amano e soprattutto cerco di lasciare chiuso quel cassetto che tanto mi fa ancora soffrire. Lo so che parlare mi farebbe bene ma io ancora oggi dopo tanti e tanti anno ho ancora le lacrime agli occhi al solo scrivervi queste brevi frasi. (una vera mamma)

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  15. Cara Eva,

    grazie per aver affidato a queste pagine la tua dolorosa condivisione.

    Una carezza a te che hai saputo costruire la tua vita con amore.

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  16. Anonimo11:33

    Io da quando ero bambina ho dovuto "combattere" per avere l'amore e l'affetto che cercavo in mia madre tra urla e botte che mi dava. Sono cresciuta con la paura che tutto ciò che le accadeva di brutto, fosse colpa mia. Mi ha buttata fuori da casa perché si faceva seguire da un mago. Mio padre é sempre stato succube di lei e non ha mai preso in mano questa situazione disastrosa. Io ho avuto una grande fortuna nella mia vita: l'amore incondizionato da parte di mia nonna (la madre di ma madre) e da mio marito. Sono le persone di cui non farei mai a meno. Grazie a loro sono riuscita ad essere la persona che sono ora è ne vado fiera.
    Ora aspetto un bimbo e lei non mi rivolge più la parola perché non é più lei al centro dell'attenzione e ma io perché non sto bene. Comunque non vedo l'ora di diventare mamma e dare tutto l'amore che posso al mio bimbo perché non lo farò mai sentire una nullità bensì il più amato

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    Risposte
    1. Ti ringrazio per questa condivisione.
      Infiniti auguri per i tuoi amori, quelli che ti hanno reso ciò che sei, e il futuro che sta per arrivare.
      Paola

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    2. Anonimo15:59

      La mia storia è un po simile alla tua,tanto amore da mia nonna,e basta

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  17. Anonimo17:56

    Che difficile argomento, sopratutto dirlo a gente che non ha vissuto cose simili di "Mamme-non madri".
    Quanto disorientamento, scoprire una madre "non madre", mentre sei in eta che, in realtà, avresti dovuto/potuto esserlo tu, una madre.
    Quanto dolore, quanta sofferenza...
    E quelle parole che non si dimenticheranno mai.
    Mai.
    Poi, se si abbina con un divorzio, e una costretta "provvisoria" rimpatriata, che pero per motivi esterni - ma non solo - è diventata pluriennale, ecco, la ricetta infernale.

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  18. Si, è un argomento difficile e tanto doloroso.
    Allo stesso tempo un percorso di crescita può aiutare a lenire quel dolore e ricominciare a scoprire l'amore per sé stesse, nonostante tutto.
    E può essere la ricetta per uscire dall'inferno.

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  19. Mamme e padri cattivi... Perché se la madre si permette di essere una cattiva madre forse il padre potrebbe mettere una pezza. Ma quasi mai così perché chi si somiglia si piglia.

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  20. Sano Bio,
    concordo.
    ma va a sapere, forse il padre non c'è per enne motivi,
    però speriamo che qualche adulto ci sia a mettere una pezza :-)

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  21. Anonimo17:23

    Eppure le mamme cattive esistono. Quelle che per egoismo ignorano i figli  infliggendo loto ferite psicologiche che difficilmente si rimargineranno. Quelle che non li amano per vari motivi, perché non sono all’altezza delle loro aspettative o perché assomigliano troppo a un uomo che hanno odiato, Sono donne che non sanno amare, magari figlie che a loro volta non sono state amate. Sono semplicemente “cattive”. E cioè capaci di compiere sui figli , maltrattamenti con freddezza e cinismo.Le mamme cattive esistono”, mi disse un giorno uno psicoterapeuta......

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  22. Assolutamente e tristemente d'accordo.
    Per

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  23. Anonimo23:57

    Si è difficile essere creduto, soprattutto se lo dice una donna, che una madre è stata quella che ti ha rovinato la mente.Anchr io non riesco a chiamare madre. Nkn lo è. E per cose molto gravi.Mi dispiace tanto tanto per chi ha vissuto o vive tutto questo. Tira un po' su che non siamo sole. Ci sono persone che ci hanno partorito che ci devastano.

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  24. Mi spiace tanto anche per te.
    Un abbraccio

    RispondiElimina


Ho conosciuto il counseling in un altro paese, altro continente, altra vita. Ho scoperto quanto può essere liberatorio l'essere ascoltati, senza giudizio ed interpretazione, senza consigli. Sono tornata in Italia e ho cominciato a formarmi ed a integrare le mie esperienze di marketing al counseling e alla creatività.


Questo blog nasce per condividere e far conoscere strumenti e possibilità per vivere meglio la nostra vita di relazione e professionale. Paola Bonavolontà


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Non son tutte belle- e buone- le mamme del mondo
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