Gianrico Carofiglio
è una lettura - ed un uomo- piacevolissimo.
Io adoro il suo stile e ve lo consiglio. Bravissimo nel disegnare la psicologia, le motivazioni ma anche le contraddizioni dei personaggi- incluso il coetaneo avvocato Guerrieri.
in " Le perfezioni provvisorie" mi ha fatto riflettere sulle dipendenze, su quanto tolgano alla nostra vita.
Una ragazza bella, di buona famiglia, in un weekend godibilissimo e pieno di persone da conoscere, lei è unicamente concentrata nel processo di procurarsi la roba.
Quante energie sprecate, opportunità perse, persone che non si incontrano.
Relazioni che non nutrono per lasciare spazio alla dipendenza.
Che diventa l'unica preoccupazione ed occupazione della vita.
Lo vediamo se smettiamo di dirci bugie, ed ovviamente il meccanismo è lo stesso per qualunque tipo di dipendenza.
Ecco qualche riga- che mi risuona tanto, con la mia vita e quello che faccio ed in cui credo.
Le persone che dicono: non guardiamo, non andiamo a "smucinare", perché ricordare quello che ci è successo? Non voglio vedere, sapere.
Ecco.
Possiamo farlo consapevolmente e farci qualcosa oppure attendere che succeda all'improvviso e a quel punto inventare e trovare un modo per venirne fuori, per gestire quello che emerge.
Magari cercando di corsa un counselor- in agosto- come un idraulico per le perdite d'acqua impreviste che prese in tempo sono gestibili- senza allagamenti.
Sono tutti lì, nascosti sotto la crosta sottile della coscienza.
Anche quelli che credevamo perduti per sempre.
A volte ci restano per tutta la vita, lì sotto.
Altre volte invece succede qualcosa che li fa ricomparire."
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