
Elencare il perché no equivale ad un approccio “lontano da”
Spostiamo ora l’attenzione al “perché si”
Un motivo su tutti: lo stress.
Quanti di voi dal proprio medico di base si sentono dire: E’ stress.
Il che equivale a sentirsi assolutamente impotenti, senza armi.
Cosa si fa per lo stress?
Siamo tutti stressati. Facile dire “stia tranquillo”, si dia una regolata.
Ma nel pratico cosa possiamo fare?
Scegliere un percorso di 8-12 incontri di counseling.
Depositare le proprie preoccupazioni, i litigi col capo o col partner o con i colleghi, le proprie emozioni e difficoltà, le corse continue, una scelta importante, la competizione al lavoro, le poche soddisfazioni o l’agitazione per una meravigliosa novità che ci sta cambiando la vita.
Il solo parlarne aiuta.
Il sentirsi veramente ascoltati aiuta ancora di più.
In aggiunta un percorso può offrirci nuovi strumenti per ritrovare risorse che avevamo dimenticato di avere e vivere meglio.
Il counseling è un modo per prendersi cura di se, coccolarsi, riappropriarsi della gioia di vivere, di relazioni sane (dunque è controindicato per chi vuole crogiolarsi nel dolore e continuare a stare in relazioni di cui si lamenta!!!!!).
Incontrare un counselor è un'opportunità per migliorare la propria vita nelle aree in cui lo desideri.
per lo sviluppo di competenze * a seconda della preparazione del counselor
Self marketing e autopromozione
Orientamento nella carriera o nello studio
Preparazione ad un colloquio
Lavorare in gruppo Problem solving
Chiarire e raggiungere i propri obiettivi
• Area Miglioramento
migliorare la comunicazione e le relazioni con se stessi e gli altri
Autostima Autoefficacia Autorealizzazione Assertività
Comunicazione Organizzazione Relazioni
Comunicazione Organizzazione Relazioni
elaborare emozioni e conflitti interiori
ASCOLTO E SUPPORTO EMOTIVO
gestione dello stress
gestione dello stress
Difficoltà emotive dovute a stress, conflitti interpersonali familiari, di coppia o lavorativi
Cambiamenti significativi: lavoro, famiglia, trasferimenti, fine di una relazione.
Cambiamenti significativi: lavoro, famiglia, trasferimenti, fine di una relazione.
puntate precedenti:1 2 3 4
una fonte autorevole sul "perchè si"
ciao Paola,il solo parlarne aiuta e il sentirsi realmente ascoltati aiuta ancora di piu'...stupendo! in 2 righe dice tutto :-)
RispondiEliminaPsygrasssie. a me è servito quando stavo dall'altra parte della sedia e ci sono rimasta anche attaccata perchè mi piace talmente che continuo a prendermi le mie sedute di relax e deflusso- reflusso- non so;-)
RispondiEliminaperchè rivolgersi ad un counselor?le ragioni sono moltese poi è gno....ahem....avvenente come te ce n'è anche una in più ;-D
RispondiEliminaSempre bello leggere i tuoi post su qeusta professione. Sai bene che gola mi fa e che eco hanno in me... :D
RispondiEliminaEaglebontà tua. ti ho detto si della cliente sulla porta che mi disse " e io che pensavo di sentrirmi brutta rispetto a te e invece...."non chiarì mai i puntini di sospensione
RispondiEliminaSSIdiciamo che mi vengono in questo periodo perchè vedo quanta gente vuole fare il counselor senza fare il cliente!e appena hanno il foglietto in mano zac. sono pronti per l'eternitàdiciamo che continuo ad essere molto coerente con quello che faccio io. continuare la formazione e la supervisione e la crescita personale.
RispondiEliminano la "bontà" è tua ;-Dvabbè la cliente ti ha riportato una sua sensazione personale.tu hai fatto bene a non dirle che aveva torto :-)
RispondiEliminaSSIscusaminon c'entrava molto questa mia risposta- pensavo stessi commentando al post precedente. __________________Eaglein realtà credo volesse dirmi si era sentita cmq a suo agio. ma credo che se fossi scoppiata a riderle in viso non avrebbe più pensato lo stesso.;-)
RispondiEliminaPaoletta, purtroppo so bene che significa ciò che dici. io ho conoscenti che, presa la laurea in psicologia, senza neppure una specializzazione e cono solo l'anno di tirocinio, si sono messi a "curare" gente... ma scherziamo? forse qualcuno non comrpende la profondità e la delicatezza della professione che svolge, che, a mio modesto avviso, ho sempre concepito come una sorta di "missione"...
RispondiEliminaCome dico SSIcome dicevo, per questo poi nascono le barzellette sugli PSI!!!
RispondiElimina..ecco il meta programma di cui mi parlavi quando ho detto che non fuggivo da..ma verso..azzz
RispondiEliminaunificando qui i commenti anche all'altro post: a pelle, secondo te (anzi a video, leggendomi) io poteri essere una potenziale buona psi? Questa domanda mi lacera dentro da 11 anni...
RispondiEliminaLanuitazzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz. meglio oggi?
RispondiEliminaSSI12 anni sono tanti per chiedersi la stessa domanda. e fare un tre anni di counseling per esercitare qualcosa che è cmq aiuto?poi ti servirà se deciderai di diventare anche psi.io so di essere un buon cou. ma questo nn significa più che abbia voglia e forza di fare questo lavoro per sempre.e purtroppo lo sto scoprendo ora.ma se ti dicessi al principio tutti i perchè NO di esercitare questa come professione, mi crederesti?sarebbe come darti un consiglio, che appunto non si da.io volevo fare l'attrice di teatro.e infatti ho fatto molti corsi di teatro. e so che mi sarebbe piaciuto, sarei stata brava, ma i sacrifici e la vita e ciò a cui vai incontro facendo quella vita, non sono disposta ad accettarlo.quindi vado a teatro e vedo altri che lo fanno.anche il counseling o anche la terapia è meravigliosa quando assisti un maestro.non immaginavo tante difficoltà ecco, e di tipo così vario dopo 7 anni dal mio inizio.sarà la crisi del settimo?fai corsi. fai. vedi ad es. di sentire Giovanni Grasso - è tra i miei amici su FB. e chiedigli di fargli da assistente o che ne so, frequenta i laboratori che propone.ci sono molti gradi per togliersi la voglia senza dover per forza scegliere ed abbracciare anche la croce di questo lavoro.che sì è una passione, ma poi diventa la passione di Cristo!!
RispondiEliminaSai Paola, penso che quando una cosa ti piace e ti prende davvero, anche la croce che porti è tutto sommato un dolce peso. La bilancia è sempre fatta da due piatti: qualche volta pesa più il sacrificio, altre la soddisfazione... l'importante è che sia tarata bene. Faccio questa premessa perché io ci vedo tanto di buono in ciò che fai, nel tuo impegno, nei tuoi sforzi e credo sul serio che questo sia solo un momento in cui, nella tua di bilancia, penda più il piatto dei sacrifici. So che non hai dimenticato le soddisfazioni, però... anche perché basterebbe che leggessi qualcuno dei tuoi post di qualche tempo fa, quelle delle scoperte, delle conquiste dei tuoi clienti, per riappropriarti del tuo gusto della soddisfazione e della "vittoria".Quanto a me, hai ragione: 12 anni sono tanti, così come il peso dei tanti no e delle tante censure impostemi e poi auto imposte (lo sai meglio di me che poi si agisce secondo i modelli appresi... ed io apprendo bene soprattutto i modelli d sofferenza, non ho mai compreso perché!).I primi di giugno completo il corso di Criminologia...
RispondiEliminaSihai ragionecome diceva un mio collega qualche tempo fa va bene il probono, va bene l'empatia ma nn dimentichiamoci che con questo lavoro bisogna anche vivercied io certo...e sono stanca di dover sempre convincere, spiegare, far capirenel mondo trovo francamente che l'80% di noi abbia bisogno di aiuto. vedi tu se ascolto o aiuto ad es a superare i modelli di dolore e sostituirli con altri più nuovi. non voglio dire più efficaci e sani ma più nuovi. qualcosa che porti energia e non la tolga.cmq grazie per il tuo feedback. di risultati ne ho avuti tanti.credo che come nel mio precedente lavoro- quando sono arrivata a quello che mi aveva soddisfatto e che io ritenevo il massimo raggiungibile- l'ho lasciatoforse sto facendo lo stesso con questo.ma c'è tempo. in america mi bastò solo firmare una lettera di dimissioni.qui a chi la presento?
RispondiEliminaForse è sul serio un tuo modo di reagire alle mete conseguite. mi verrebbe da dirti: ne hai parlato con il tuo supervisore?
RispondiElimina