
Scappi, ti ingolfi di cose da fare, tra sigarette e dipendenze varie, esci da te, o ti siedi e ascolti?
Non è possibile no, stare sempre a mille mi sa di finzione e di evitamento e non si può evitare di sentire il dolore quando c’è e quando appare.
Riconoscerlo e parlarci un po’.
Sentire dove arriva e da dove per riuscire a toccare dove finisce.
Seduta dentro no, ma è assurdo anche correrci via ed alzarsi di scatto, scrollarselo di dosso e dire tu non esisti.
Lo dice anche Osho...
Afflizione
Ricorda, questo dolore non ha lo scopo di intristirti. È qui che la gente manca sempre il punto... Questo dolore serve solo a renderti più attento, e questo perché le persone diventano più attente solo quando la freccia penetra profondamente nel loro cuore e le ferisce. Altrimenti non stanno mai all'erta, non sono attente. Quando la vita è facile, comoda, senza problemi, chi se ne preoccupa? Chi si cura di essere attento? Quando un amico muore, esiste una possibilità . Quando la tua donna ti lascia - in quelle notti buie, ti senti solo. Hai amato moltissimo quella donna e hai messo in gioco ogni cosa, e ora all'improvviso se n'è andata. Quando piangi, nella tua solitudine, quelle sono le occasioni in cui, se le usi, puoi diventare consapevole. La freccia fa male: può essere utilizzata. Il dolore non ha la funzione di renderti infelice, serve a renderti più consapevole!
E quando sei consapevole, ogni infelicità scompare.
Osho Take it Easy, Volume 2 Chapter 12
Commento:
I momenti di grande dolore, di profonda afflizione hanno in sé il potenziale per essere tempi di grande trasformazione. Ma perché questa trasformazione accada, occorre scendere in profondità , toccare le radici stesse del nostro dolore, e sperimentarlo per ciò che è, senza biasimo alcuno né autocommiserazione.
I momenti di grande dolore, di profonda afflizione hanno in sé il potenziale per essere tempi di grande trasformazione. Ma perché questa trasformazione accada, occorre scendere in profondità , toccare le radici stesse del nostro dolore, e sperimentarlo per ciò che è, senza biasimo alcuno né autocommiserazione.
con la "maturità " ho imparato ad ascoltare il dolore, a non evitarlo a tutti i costi ma vedere quello che è...e poi comunque a reagire...il che non è fare 350 mila cosa per coprilo ma fare le cose che mi piacciono per reagire...non necessariamente stare in mezzo alla gente se non ne ho voglia ma stare con me stessa e fare le cose che vanno a me...
RispondiEliminasi solècredo che sia l'ordine giusto: ascoltare e poi reagire...xxxè stato un piacere ieri con te...
RispondiEliminadi solito mi smonto alla grande.poi, per fortuna, c'è la musica. ;-)buongiorno Energia :-)
RispondiEliminaSe non ammetti di essere triste privi chi ti ama del piacere di consolarti.
RispondiEliminapost azzeccatissimo, ieri ero uno straccio! non mi sono risparmiata niente: film romantico/lacrimoso, passeggiata sotto pioggerellina, cena solitaria... ma oggi è già un altro giorno! un bacione!
RispondiEliminaè tutto un movmento dal dolore al non dolore...dalla tristezza alla gioia...spesso è propio il dolore...e la nostra volgia di entrarci dentro e di abbracciarlo che ci fa crescere apèrendoci dei nuovi orizzonti!!!Condivido Paola, gioia bella!!! Un dolce sorriso!
RispondiEliminauh Aleche bella cosa ______________________Eagleanche io cura musicale stamattina!!!____________________Finchiedi a povera Solè che mi ha sentita ieri. cmq ho capito che più che dolore era spavento...mi sono veramente spaventata un sacchissimo.contenta di sentirti bene e ricordati di aggiungermi a skype____________________________Bhadragrazie grazie. a volte è difficile ammetterlo e concederci il tempo. sorriso dolce accettato con enorme piacere
RispondiEliminahai ragione!
RispondiEliminaBuon inizio settimana dottoressa:D
RispondiEliminaio non scappo più. e cerco di ascoltare il dolore ed il corpo, che di solito hanno precisi messaggi.perché anche un dolore non fisico, come la tristezza, nel corpo ci si ripercuote. con le rigidità , ad esempio. e se uno poi va a vedere dove e si ascolta, magari riesce anche a darsi delle risposte prima ancora di porsi le domande.
RispondiEliminaps: della frase che hai messo in grassetto c'è una parola che mi arriva forte: radici. ma spiegarti ora e qui del radicamento e della meditazione sul primo chakra che ho fatto ieri sarebbe troppo complicato...
RispondiEliminaCembti ringrazioma secondo te io sul primo chakra....non ci ho lavorato?e me lo dici tu che ce l'hai nel soggiorno me lo dici..fai una meditazione chakrale su quello e mi dirai...cmq sila mamma è primo chakra no?
RispondiElimina@eaglenon so beneabbiamo ...orecchio per qualunque cosa...o abbiamo qualunque orecchio?
RispondiEliminae se non ci si riesce ad ascoltarsi?!è facile confondere i segnali del dolore e difficile liberarsene... :-S
RispondiEliminaohchebello!e cosa ascoltavi?
RispondiElimina@carriea toi aussi____________________Nancyse non ci si ascolta, si va a farsi ascoltare da qualcuno ....e si chiede ascolto
RispondiEliminaspè n'attimo.il primo chakra è il primo chakra. e non so se c'entra con la mamma, ma con le radici e la terra di sicuro...e poi io in soggiorno ero convinta di averci il secondo.... no?????!!!!????e il radicamento, appena ci riesco ne scrivo. ma è un esercizio che facciamo all'anima. da due anni. e che dovremmo fare ogni mattina. e io che l'ho fatto solo una mattina della scorsa settimana credo di aver capito perché.
RispondiEliminaCembhai ragioneper me sono tre in uno:inferiore(1-2-3)ma hai ragione dovrei concentrarmi su un rosso pieno.e c'entra con la mamma perchè senza radicamento non ci reggiamo sulle gambe e il radicamento arriva da lì.e quando dico: mi manca la terra sotto i piedi mi riferisco (inconsciamente) alla grande madre -terra- e alla mia madre.
RispondiEliminaBell'argomento! Soffro di depressione, prendo farmaci, quindi la tristezza, il buio, il dolore spesso mi accompagna nella mia quotidianità . Ed è difficile. Tanto, spesso troppo. Cosa faccio ijn quei casi? piango spesso, mi arrabbio con me stessa perchè non reagisco, mangiucchio, altre volte mi metto a dormire, per soffocare il dolore, alcune mi chiudo nel mutismo, quando son fortunata invece scrivo, esce un po' di roba a flusso e lì è una meraviglia perchè vado a star un po' meglio dopo. Una volta uscivo con le amiche e andavo in libreria, ora non più quelle amiche mi hanno sblognata ;) provo spesso a far quel che dice Osho, ma non ce la faccio, ho ancora troppa paura di questo buio che mi risucchia.
RispondiEliminaZoecome dicevi tu ...un professionista può aiutarti. di fronte alla depressione le amiche non ce la possono fare, neanche volendolo.chiedi alle scuole della tua zona se ci sono servizi gratuiti di ascolto.spesso chi sta finendo il percorso di specializzazione ha bisogno di clienti per la tesi, e tu sai che vieni seguita da una persona che è all'inizio, ma di solito ha alle spalle una scuola alla quale si rivolge per la supervisione.ci sono buoni sportelli in giro...basta provarli sperimentarli e poi ...frequentarli.una validissima alternativa secondo me è cercare i gruppi di terapia. qui con 30 euro (ma li paghi anche se non vai) vieni seguita per due ore da due professionisti molto in gamba ed il gruppo sostiene attraverso la grande forza della condivisione.insomma per stare bene o per iniziare la rinascita, la risalita etc non è indispensabile avere tanti soldi(certo aiuta- ma se fosse "IL" lasciapassare della felicità non avremmo ricchi infelici di cui invece è pieno il mondo) dai...cerca un pò in internet chi c'è dalle tue parti.prima inizi prima stai meglio
RispondiEliminama belleeeeee!!!!!!!da riempirvi di baci!!!e.....le voglio anch'io le orecchie di schrek!!!!!!io ho solo le corna della renna........ ;-)
RispondiEliminaoksono tue.... ;-)
RispondiEliminaIo di solito mi autocommisero un pochino, mangio tanta cioccolata poi però reagisco...non si può reagire senza cioccolata...sono una persona molto forte per me ma sopratutto per gli altri...perchè ci deve sempre essere qualcuno che tira su le persone più deboli, gli amici i famigliari ecc...baci e bell'argomento...
RispondiEliminacrisi....a posteriori (perchè quando ci sei dentro sono ca@@@@ e il positivo non riesci proprio a vederlo) mi ha sempre lasciato qualcosa di positivo (banale concetto "tutto ciò che non ti uccide ti fortifica")io, in fondo, sono grata alle mie crisi passate (ma lo dico sottovoce...shhhhh...perchè ora basta così, grazie...)...in fondo devo anche a loro quello che sono adesso (e penso di essere cmq una persona migliore...ancora perfettibile, ma migliore...)bacio a tutte
RispondiEliminapost ancora azzeccato.questa notte è stata pesante...mi risvegliavo di continuo e la sensazione era di ..paura..per le tante grandi/piccole questioni che animano questo periodo. Dopo aver razionalizzato è rimasta la paura del dolore e lì mi sono arresa. Ho chiuso i pugni dolcemente, ho girato le braccia e mi sono messa, senza volerlo, come un neonato o come un cucciolo nella posizione di massima resa... fa parte del gioco della vita, devo accettarlo e più di tutto...non devo averne paura.Lo sento, lo vedo sul viso e lo scruto da ogni angolo. Passerà di certo e io...rifiorirò ancora
RispondiEliminaCiao Paoletta, non riesco a leggere i tanti commenti... in sintesi racconto la mia storia di dolore e di rinascita:05/12/2005 muore il mio amico Paolo. E' di sabato. Lunedì chiamo la mia amica psicoterapeuta per riaffrontare e mettere un putno defiitivo a certi mie problemi.Ho pianto lacrime amarissime. Ho toccato il fondo più fondoche si possa immaginare. Continuavo a pensare: perché lui è andato via ed io sono qui? poi ho capito che sei io ero qui e lui no, evidentemente io ho un qualcosa da fare, una "perfezione" da raggiugnere - passami il termine-. Ho pensato lentamente che io di quei giorni che mi sono stati regalati e che lui non ha, non volevo più sprecarne uno. Alcuni mi sono sembrati sprecati ugualmente, perchè ho vissuto nel buio del dolore, nella solitudine, nel dolore. Poi sono rinata. Ho scalato la mia montagna, afforntao le radure - quando tutto smebra appianato ma i tuoi mostri sono lì, dietro gli alberi del bosco intorno a te o tra gli animali che in quella radura trovano ombra e nutrimento .Sono rinata a nuova vita.Per carità ... di trasformazioni così ne dovrei subire ancora e ancora: ad esempio quali radici dovrei ritrovare nella mia costante e conflittuale relaizoen ocn la famiglia che tanto amo e con il m io lavoro che non abbandono pur non amandolo pienamente?Boh...Di certo so che nel dolore si torna davvero padroni di parti di sé che non si sospettano neppure di avere.Ancora oggi dopo 5 anni ringrazio la mia amica psicoterapeuta ch emi ha dedicato tempo e spazio in qeui momenti così duri.
RispondiEliminaFran 25io purtroppo sono allergica alla cioccolata...restano gli altri aiuti..;-)_________________________Claudiarbno no...forse anche Eagle oggi mi ha detto che la pross volta saprò reagire meglio.io spero che non ci sia affatto una prox volta______
RispondiEliminaTrinityavrei voluto poterti essere vicina. immaginavo. io ho fatto come te, stessa cura.mi è sembrato di tornare piccola piccola, e di vedere lei, la mia mamma piccola piccola tra le mie braccia.ora sta bene, ma la paura mi ha lasciato molto scossa. mi ci vorrà qualche tempo forse ma andare via è stato più duro delle altre volte
RispondiEliminaSSIcome sai io mi considero inabile in questo argomento. ho accompagnato qualcuno, ma sempre pagato amaramente il mio sostegno. sicuramente tu sai già di potercela fare.io preferisco non imparare affatto e non dovermici cimentare.mi avete già detto una volta tu e cembolina che è solo una mia impressione.io non voglio avere la conferma.voglio fare lo struzzo.
RispondiEliminaEnergia io confermo ciò che ti dissi allora. La mia è stata uan durissima esperienza, ma sono riemaersa un po' più forte.
RispondiEliminavoglio fare lo struzzo?abbraccione
RispondiEliminaMovida si perchè? è carino lo struzzo.
RispondiEliminaSi, ci vuole uno specialista per me, infatti da tre anni mi sta seguendo un medico neurologo, però mi sarebbe piaciuto non esser "abbandonata" dalle mie amiche, vederle allontanarsi, molte di queste, senza darmi possibilità di replica, di riparare eventuali errori.
RispondiEliminaZoeci vuole preparazione e buona struttura del se per stare vicino a chi sta male. non è facile per chi studia e viene supervisionato, posso assicurarti. le persone a volte si allontanano perchè è l'unico modo che hanno di proteggersi verso qualcosa che non sanno gestire o è troppo per loro.se io vivo un momento nella mia vita personale difficile, anche io mi pongo il problema se posso o meno avere sedute. cmq oltre il neurologo quando puoi scegli qualcosa di più edonistico, artistico, leggero.per molto tempo io ho affiancato il percorso psicoterapeutico a quello di counseling
RispondiElimina...giusto, il dolore è profondo e non lo sto ignorando...lo affronto ogni giorno...ok, mi riempio di cose da fare per affrontarlo meglio...ma riesco a guardarlo negli occhi!contemporaneamente sto imparando a conoscermi...è un percorso affascinante...l'unico problema...è che non vedo ancora un'uscita da questa condizione...non vedo speranza...non vedo soluzione...e la cosa mi spaventa.(arrivata un pò in ritardo, scusatemi!:P)
RispondiEliminaNajkecerto ci sono momenti in cui sembra che gli altri siano motoscafi e tu barchetta a remi....ma come dici tu il percorso è affascinante e intanto sei in viaggio verso un possibile miglioramento
RispondiEliminaDa una parte capisco quello che mi dici, sulla difficoltà di star vicino a chi sta male, ma allora, mi chiedo, il "genere umano" è autocondannato? Io ho iniziato a lavorare su me stessa a 22 anni e sono passata da 3 psicologi e solo 3 anni fa mi è stata diagnosticata e in 12 anni nessuno mi ci aveva portata su quella strada, questa strada e tutt'ora ne so poco, infatti sto cercando di leggere il più possibile e documentarmi perchè sono ancora spaesata. Però mi chiedo, se un depresso, viene anche lasciato solo dai suoi affetti, questa persona come si rialza? Io mi son trovata con emicranie micidiali, amiche sparite, laurea non presa, un lavoro di ripiego, cioè uno come fa? Pensa io abito ancora con i miei, per ovvi motivi, e nessun dei due sanno del mio star male, cioè così affondi di più però...Per quanto riguarda la mia depressione accetto qualsiasi suggerimento. Non è ancora facile. Fatico ancora tanto ad uscire da sola, sembrerà stupido, ma l'esser andata l'altro giorno da sola in due negozi in centro per delle commissioni è stata una cosa enorme e bella per me, erano 4 mesi che non ci riuscivo, non sono contenta, perchè ho fatto toccata e fuga, mah, vabbeh e l'altra sera ho chiesto io due libri in libreria, eran due anni che non ce la facevo. Stupido eh? :)"oltre il neurologo quando puoi scegli qualcosa di più edonistico, artistico, leggero."A cosa ti riferisci? al counseling?Grazie, scusami se sono un po' pesante con questo discorso.
RispondiEliminaZoeognuno ha i suoi pesi e le sue difficoltà .e spesso sta in equilibrio precario. quando qualcun altro si appoggia, crolla.mi sembra che ti aspettavi qualcosa dalle amiche, ma dici che i tuoi non sanno.so che ci si può rialzare, a volte basta un gesto piccolo altri serve più tempo e più specialisticredi che io sia stata aiutata al di fuori della formazione e della terapia?è come cercare il prosciutto in un negozio di vestiti.
RispondiEliminaSolo oggi torno a rileggere queste pagine. Domenica 14 ho salutato per l'ultima volta la mia splendida Anna...al suo funerale non ha voluto lacrime...considerate solo che il prete ha acconsentito a cantare canzoni di musica leggera...voleva celebrare la vita...una vita che ha vissuto fino all'ultimo respiro...ha vissuto da regina ed è stata, per me, l'esempio più grande di coraggio (e forse follia)...il dolore c'è, ma il ricordo e l'amore sono più forti...ho imparato un pò di tempo fa, che se trovi il coraggio di affrontare il dolore, avrei la possibilità di accarezzare il ricordo...per sempreVi voglio bene
RispondiEliminaSconosciutomi spiace molto.il ricordo si accarezza sempre, anche se il dolore non si affronta.noi siamo qui. se serve(ma non hai lasciato nessuna traccia per capire chi tu sia)
RispondiEliminaSono io lo sconosciuto, non so perchè, ma ogni tanto mi pubblica come sconosciuto.Un abbraccio grande cara Paola
RispondiEliminaCacchio LiberSimriconoscevo più o meno lo stile...mi spiace. come stai? io ci sono se vuoi scrivimi in privatopaola@energiacreativa.org
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