il counseling è una relazione.
Il cliente ed il counselor sono in una relazione; dalla qualità della relazione dipende la riuscita della relazione.
Poi quegli esempi, che i clienti non concepiscono tutti l'aiuto nello stesso modo.
C'è chi ti mozzica la mano, perché lo stai aiutando, chi vuole tirarti con sé nel burrone, per provare che ha ragione lui, chi invece ti provoca allo sfinimento per farsi abbandonare e di nuovo avere ragione che è un dannato ed impossibile e non può durare a lungo in una relazione.
Ed io sono lì, con le mie mani pronte ad assumere la forma più adatta nella relazione con la persona che ho davanti.
Ma poiché anch'io ho una preferenza, o forse più di una e nella lotta mi annoio e le mie energie non hanno prezzo e io ci sono in quella relazione.
Ecco. Io preferisco che da quel burrone tu piuttosto inizi a saltellare per farti vedere e ti dai una spinta anche tu per tornare su.
Ogni tanto posso venire a vedere cosa fai, se sei disteso o resti a giocare con le tue dita, nella voglia invece di giocare con le mie.
Dicevo io preferisco le carezze quelle che possono esprimersi, quelle che non hanno paura di dirsi
Ti voglio bene, sei importante per me.
Perché chi scappa nelle relazioni, continua a scappare anche nel counseling come scapperebbe dalla terapia.
Cerca di prendere tutto e non rinunciare a nulla, collezionare donne e motori, ruoli e lavori, cravatte e feste costose.
Ma alla fine che ti resta e perché vivi te lo chiedi anche tu.
Ogni tanto, quando la smetti di giocare.
Intanto io non gioco più, me ne vado.
La forma che assumi con me è bellissima, sembri una giostra, di quelle che girano, piena di luci e musiche allegre con cavalli, carrozze macchinine e non so perchè, su questa giostra c'è persino un angelo che si fa aggroppare (aggroppare????? aggroppare come salire in groppa, cavalcare... e non un angelo puttano) ...
RispondiEliminaahah ah Cris si si anche l'angelo puttano ha un suo perchè!!!!fantastica grazie
RispondiEliminauna signora della canzone per la signora del blog
RispondiElimina.........non resisto......:-)cercavo Mina ed ho trovato questo.è strepitoso :-) sarà un caso....ma anche qui manca il solista ;-)
RispondiEliminagià già già merci Eagle
RispondiEliminail pr pr c'è stato effettivamente, al contrario direi...
RispondiEliminasai io a volte ho uno strano pensiero nei confronti di chi fa un lavoro come il tuo e come gli altri nello stesso campo: mi dico, ma poverini, cosa avranno fatto per sobbarcarsi i pensieri di molti altri oltre ai loro. e così, quasi per rispetto, mi viene da stare zitta. scema eh?
RispondiEliminaCara Finforse è cosa ci hanno fatto, cosa è successo nella nostra vita da farci scegliere questa strada.io volevo condividere nel mondo che è possibile essere felici nonostante.ma certo, poi il salto dalla fantasia alla realtà a volte è incredibilmente grande.posso sopportare ed empatizzare un pianto quasi continuo di un ora, posso sopportare di parlare di sesso o di malattie o di morte.ma esiste sempre il rispetto delle persone.al di fuori di questo io non ci sto. anche se mi affeziono alle persone, se mi mancano persone che hanno finito ormai anni fa.mi mancherà anche il lui di cui parlo qui. peccato. avevamo fatto un ottimo lavoro, ma sto imparando che ci sono persone che davanti alla relazione che cresce devono distruggerla con violenza.cmq il tuo commento mi fa piacerissimo. dunque come vedi si sente il rispetto e il sostegno e sentirlo è nutrimento.merci
RispondiEliminaCri'sa proposito di nutriente...il tuo commento è proprio bellissimo bellissimo da incorniciare.grazie grazie una magnifica metafora
RispondiEliminaSi sceglie di andare da un counselor o da un terapeuta o, ancora, da un guaritore affidando a questi il proprio malessere e la sua risoluzione. Il "guaritore" offre strumenti: te li porge innanzi, poi sta a te afferrarli e metterli in uso. E più il "guaritore" è dotato di talento e competenze acquisite, più sa quando è il momento giusto per offrire lo strumento, intuisce insomma quando il terreno è sufficientemente fertile per accogliere il seme che sta porgendo. Ci sono persone, però, che vanificano un lavoro del genere. Proprio non ce la fanno a fare quel piccolo salto cui tu accenni. E la ragione è che non vogliono farlo, almeno a livello profondo. Tu stai lì e le guardi incredula perché non comprendi il perché di una scelta così irragionevole. Queste persone scelgono di non fare anche un piccolo salto. O proprio non ce la fanno intrinsecamente?boh
RispondiEliminaTrinitymi manchi. che non è mi sei mancata.ti avrei chiamata oggi ma volevo essere energicamente ed energeticamente tutta sul mio corso.ora mi riprendo un pò, la nave è uscita dal porto ed ha incontrato un pò di maretta.chi non ce la fa pensa di dover combattere col capitano della nave.talvolta anche il capitano ha il mal di mare.chissà tu se ci fossi stata come l'avresti vissuta.ora sto vivendo un pò (molto) col mio giudizio, le istanze di perfezione, le attese troppo alte o le onde di traverso.navigo...mi piacerebbe rivederti questa settimanati abbraccio
RispondiEliminaCiao Paola, il tuo blog è molto interessante, sono gestalt-counselor anch'io e ti seguo con piacere ed interesse!!!Gloria
RispondiEliminaCara Gloriaè un vero piacere avere una collega tra i lettori ed ancora di più sarà leggere i tuoi commenti ed impressioni.
RispondiEliminaassolutamente d'accordo.. per me la relazione con te non ha prezzo, mai stata + convinta di questo! :-))) sono proprio contenta di vederti oggi! a più tardi
RispondiEliminaLeggerezzasi anche io mi ritengo fortunata con te!!!
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