Uno stile ricercato, classico, sportivo.
Alcune seguono la moda, altre la ignorano, altre ancora la inventano.
Di ogni persona sappiamo dire se ha o no stile e siamo contente che ce ne venga riconosciuto uno tutto nostro, che ci contraddistingue.
Anzi spendiamo tempo energie e un sacco di danaro per costruirlo e per renderlo visibile, gradevole, e riconoscibile dal mondo.
Se spendiamo 100 per lo stile dei vestiti, e spesso anche delle unghie o per vestire i nostri barboncini, siamo disposte pochissimo o nulla ad investire per conoscere lo stile con il quale viviamo:
quello della nostra personalità.
Credo sia dovuto al fatto che si confonda lo "stile" di personalità con il "disturbo" di personalità, e dunque è un territorio dove non entriamo.
Riguarda gli altri, i narcisisti, le isteriche, i paranoidi.
Chi non esce mai di casa lo definiamo, totalmente a sproposito, antisociale
( proprio invece di un soggetto che disprezza e viola i diritti degli altri, le regole e le leggi della società, dal comportamento impulsivo, incapace di assumersi responsabilità ed indifferente nei confronti dei sentimenti altrui. )
( proprio invece di un soggetto che disprezza e viola i diritti degli altri, le regole e le leggi della società, dal comportamento impulsivo, incapace di assumersi responsabilità ed indifferente nei confronti dei sentimenti altrui. )
Ci sono persone che rifiutano di essere classificati ed omologati.
In realtà tutti noi, proprio tutti, abbiamo stili di personalità, anzi, il più delle volte un misto di tratti.
E ci sono teorie che dicono che in realtà cambiamo anche nel corso della vita. evviva dico io.
Crescendo qualcosa la impareremo pure, no?
Si parla di disturbo quando c'è solo uno stile e sempre quello, in ogni momento della giornata e dell'anno, con qualsiasi persona e circostanza.
Come se indossassimo il vestito da sera per andare a comprare il latte o le pantofole per fare jogging.
In realtà se alle 9 di mattina vedo qualcuno vestito da sera penso che non ha dormito a casa sua.
Ecco perché vivere in America, dove le regole dello stile italiano non sono le stesse crea confusione, ma questa è un altra storia.
continua nel prossimo post......
io non seguo più di tanto le mode e nel corso degli anni non mi sono costriuta mai uno stile...il mio stile personale, se così si può chiamare, è la naturalezza e l'essere il più possibile me stessa senza tanti fronzoli, maschere e trucchi...leggerò come continua... buona serata!!!
RispondiEliminabhadra...stile acqua e sapone....;-)
RispondiEliminacerto che si cambia. è la cosa bella. che ogni incontro, ogni parola, ogni evento lasciano comunque una traccia su di noi. ho sempre pensato che smettere di cambiare è un po' come morire.per il resto... neanche a me piace essere etichettata e omologata...
RispondiEliminaSe guardo indietro mi accorgo di aver cambiato stile più volte sinora...dai vestiti tendenzialmente scuri della ragazza ai colori vivaci dell'adulta...dai jeans continui agli abiti infrasettimanali...dalle scarpe basse alle zeppe e ai tacchi...quantte trasformazioni esterne!!!A ben guardare mi sa che sono corrisposte altrettante mutazioni del carattere e dei comportamenti...e dunque penso che in buona parte come mi sono vestita e come mi vesto corrisponda a quello che penso e che sono (ad eccezione di tutte quelle volte in cui chiaramente spero che "l'abito faccia il monaco" )certo adesso che ho una bella pancia e nel muovermi mi sento proprio tanto goffa...parlare di stile mi risulta un pò indigesto...ieri per trovare qualcosa da indossare sulla neve ho fatto una gran fatica e immagino che quando lo farò esteticamente sembrerò un pupazzo delle Michelin...però vabbè...che dobbiamo fa' ...vorrà dire che "dentro" l'involucro proverò a sentirmi libera e leggera...buona giornataLara
RispondiEliminaRootnon preoccuparti...nel tuo caso quali etichette? Alec' friend? chi avrebbe per amico una renna?;-p
RispondiEliminaLaraproprio ieri guardavo una tua foto. eri in jeans e abbronzatissima.il tuo stile- quello che ho conosciuto- l'ho trovato molto affascinante.mi sa che voglio proprio venire a trovarti. dammi il tempo di riprendermi. non è mia abitudine presentarmi da "infettata" e meno ancora lo farei con te ora.a presto, dunque. lo spero tanto
RispondiEliminachi avrebbe per amico una renna???ne conosco almeno un'altra... ed è la sua che ha portato sulla via della perdizione il mio alec...altrimenti... quali etichette? qualunque. io voglio essere io e basta. non etichettata politicamente, culturalmente, sessualmente, socialmente. sono tutto e il contrario di tutto.
RispondiEliminatesoro...anche tutto e il contrario di tutto è un etichetta.ognuno è unico. qual'è il problema?l'importante è sapere che sotto le etichette "mutande" non ci siano i "calzini"...è servirsi di ciò che serve e tutto il resto adattarlo a sealtrimenti il risvolto della medaglia è sentirsi DIVERSI da tutto e tutti e fa malissimo. parola di renna;-)
RispondiEliminabuongiorno.sono l'amica della renna amica di Alec. :-)e quanto a etichette ..... basta.anche sui vestiti. ovvio. .-)ps. al massimo io rischio di andare in jeans alla prima della Scala.per dire.
RispondiEliminavieni a trovare pure me! :D :D
RispondiEliminammh. vero. credo che sia + in relazione agli altri che a me. cioè. io attingo quello che mi serve dove mi serve. ma per qualche ragione ho sempre pensato che essere etichettata mi avrebbe limitato.il msg è che dovrei fregarmene eh?ok. ci lavorerò...
RispondiEliminaSono troppo lunatica per avere stie
RispondiEliminaEaglemi fai schiattà.neòl senso buono. mi hai fatto pensare che io sono quella che si strappa le etichette di dosso rovinando i vestiti nuovi ( comportamento definito patologico comunque ...l'ho letto da qualche parte)...per la scala io invece sono di quelle a cui piace fare le piacione ...ti ricordi no, come sono andata vestita per la carmen?__________________________-Fine quasi quasi....perchè no...facciamo il congrasso delle amiche delle renne a Brux__________________-Root 66tu che ti chiami così...le etichette servono solo per orientarsi e poi decidere di farci quel che ci va. le etichette servono per entrare a casa mia anzichè dalla vicina...ma io non sono l'etichetta che vedi sulla porta.come nel ristorante quello che mangi non è il menu.ora è più chiaro? quando si parla di mangiare di solito ....sono bravissima. non a parlare, ovvio. a mangiare;-))_______________________Crylunatica E' un etichetta...e..potrebbe essere di uno stile particolare un pò dondolante, altalenantebacio
RispondiEliminasì. da figa. stra. in rosso.e scommetto che eri un delirio. come ora, del resto. :-)
RispondiEliminaeaglela pagina dei fan è su Fb;-))))) cmq come sempre hai una memoria pazzesca!
RispondiEliminaSai quando scrivi questi post mifai venireuna voglia di riprendere i miei amati libri in mano... e sognare.Ecco perché sei Energia: perché, nel mio piccolo mondo, reintroduci passioni lontane. una luce che sfiora :)
RispondiEliminaSono solo ioa me di questo mondo più della teoria piace la pratica...in una poltrona o nell'altra.ognuna da piacere.
RispondiEliminascusa ..continuo che la teoria è un piacere sempre solitario...la pratica si fa sempre in relazione.a proposito di passioni...;-)
RispondiEliminaEtichetta "made in china" sull'abbigliamento. Tre paia di pantaloni + un maglione = €65 (con sconto)Etichettare me è parecchi odifficile. Riesco ad essere tutto e il contrario di tutto. E infatti difficilmente etichetto qualcuno.
RispondiEliminaselettiva. la mia memoria intendo. ricordo solo quello che mi interessa ;-)
RispondiEliminaAle 66fantastico...e all'inps che glie dici?__________--Eagleeffettivamente anche io in seduta mi stupisco della memoria che di solito- fuori dallo studio - non ho affatto!
RispondiEliminaetichette? qualcuno ha parlato di etichette?
RispondiEliminaah..ecco...
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