Evitante, paura del rifiuto e della solitudine

Sono pressoché astemia.

Non mi piace la birra, non bevo alcolici, eccezion fatta per il vino rosso e di ottima qualitĂ , non fumo, non uso sostanze.


Mi sento fortunata in questo, perché il meccanismo che mi scatta- oltre proprio a non piacermi l'alcol, è la paura delle dipendenze.


Il che fa di me una dipendente è ovvio- ma scelgo, per quanto mi è possibile altre dipendenze, che considero meno dannose ( i colori, le tele, i dolci, la pizza!!)
Quello che ho riscontrato in questi anni di docenze con persone di vent'anni piĂ¹ giovani è un uso incredibile dell'alcol.


L'alcol per darsi coraggio, per essere piĂ¹ sciolti, per perdere i freni inibitori.

Io voglio scegliere di lasciarmi andare, non voglio alibi.
Voglio essere totalmente presente a godermi il momento ( infatti io sono incentrata sulla necessitĂ  di controllo, che  vedremo è tipico di un altro stile di personalitĂ ).
Mi va bene così. Trovo triste dover prendere coraggio con l'alcol. O peggio.
Ma è possibile che le relazioni ci fanno talmente paura che ci roviniamo il corpo con queste schifezze?
(pizza inclusa, ovvio....)

il brano successivo è tratto da : www.srmpsicologia.com

L'evitante tende a presentare Disturbi d’Ansia e a volte possono fare uso di sostanze per ridurre gli stati ansiosi.


Il soggetto sperimenta un vuoto relazionale profondo che non riesce a descrivere, la sua sfiducia è legata al timore di sentirsi imbarazzato ed umiliato; il desiderio di affetto si accompagna ad una costante paura del rifiuto che lo porta a ritirarsi in se stesso e a vivere con tristezza la sua solitudine.


L’isolamento e la tendenza al ritiro aumenta l’umore depresso ovvero non sono persone depresse che si ritirano ma persone che ritirandosi tendono alla depressione.

L’umore depresso è una delle motivazioni che puĂ² spingere il paziente a richiedere l’aiuto psicologico.

La paura del rifiuto e della solitudine portano la persona ad affiancarsi ad altri e quando riesce a stabilire una relazione, vi si attacca con tenacia assecondando l’altra persona per evitare quel rifiuto che confermerebbe un’immagine di sĂ© inadeguata, similmente a quanto avviene per le personalitĂ  dipendenti.

Spesso si lega molto alle poche persone con cui si sente a proprio agio come ad esempio i genitori:

capita spesso infatti che figli ormai adulti vivano ancora in famiglia trascorrendo molto tempo con i genitori senza una necessitĂ  di tipo economico.

I familiari e la persona stessa spesso considerano l’evitamento uno stile di vita e questo porta solitamente ad un ritardo nella richiesta di aiuto psicologico; a volte la minaccia della rottura dei legami di dipendenza familiare puĂ² spingere i genitori a rivolgersi ad uno psicologo.

Commenti

BLOGGER: 12
  1. spero di essere un'ottima via di mezzo tra l'astensione e la dipendenza :)

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  2. mi riconosco nella personalitĂ  incentrata sul controllo (mi destabilizzano le situazioni in cui non ce l'ho, per esempio in aereo o quando a guidare l'auto è un'altra persona)...perĂ² adoro il cibo ed il vino ...evviva la pizza!

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  3. Fin stiamo parlando di vino o di altro?vabbè...evito battute ;-)))______________claudiarbio sono stata talmente in controllo che non lo sapevo!!la nebbia mi fa svenire perchè non controllo.ma solo per esempio e davanti alla pizza...non mi controllo!evviva....ps. benvenuta

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  4. ps ho visto il tuo video (serata super cazzeggio a volte ho anche una vita giuro ), (volevo sentire com'è la tua voce ), sai che non ci avevo pensato al fatto che hai aperto il blog per lavoro?!?! scema sono scema! cioè lo so che lo fai per lavoro, perĂ² è strano pensarti come una figura che parla per professione! (lo so che non del tutto così )

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  5. mi fai sorridere.il mio blog...lo adoro. sono dipendente da questo blog. dalle immagini, dalla ricerca, dalle relazioni che sono nate.quando parlerĂ² del mio - prevalente - stile di personalitĂ  saprai che ho capito che è un modo per vivere, in modo sano, quello stile.troppo effervescente, troppo nel fare, nell'agire.una ex manager come me, tutta tailleur e presentazioni per il mondo, potere e stilettos.ho semplicemente scoperto la parte lazy bastard...la donna, la bimba, un sacco di cose belle che mi fanno godere la vita. ma delle persone ho bisogno come l'aria che respiro. è un avventura iniziata per lavoro ma soprattutto per le scoperte di quanto si puĂ² essere piĂ¹ felici, ma poi anche io sono diventata piĂ¹ felice attraverso il blog e le persone che ho conosciuto e la parte di me che ho conosciuto attraverso il blog.(il dono della sintesi pare che ancora mi manchi.....) 

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  6. eheheh vai tra è un piacere!brava allora vai avanti con gli stili che così leggo qualcosa anche su di me magari

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  7. beh dio se penso al mio rapporto quasi orgasmico con la birra e leggo questo post qualche dubbio mi viene... ;-)no beh guarda, ora come ora, l'unica dipendenza che forse accetterei sarebbe da sesso. perlomeno per recuperare l'astinenza... :-D

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  8. No no evin...le dipendenze sono proprie di un sacco di stili, è la motivazione alla base che cambia. io della birrra non so che farmene. della birra, ho detto.

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  9. ecco sì. i freni inibitori. se bevo un po' li perdo.d'altra parte riesco benissimo a perderli anche da sobria....ops.....

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  10. Vabbè Eagle...questa è una nuova cosa, tanto da non poterla definire neanche nuova...abitudine...;-D

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  11. Anch'io sono come te nei confronti dell'alcol e giĂ¹ di lì...non fumo neanche...ma ho altre dipendenze...come tutti mi piace questo tuo modo di fare i post: mescolare la tua esperienza e nello stesso tempo presentare i vari disturbi o stili psicologici in modo piĂ¹ scientifico e professionale...mi piace questo mix...ti posso seguire??? lo so che non dovrei nemmeno chiedertelo...è cho non sono sicura di riuscire a legger tutti i tuoi post...ma mi piace la tua compgania!Grazie Paola!

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  12. Cara Bhadrami fa molto piacere quello che dici ( Ă¨ anche nel mio stile di personalitĂ  eheheh voler piacere!!!)trovo interessante l'argomento e allo stesso tempo puĂ² diventare "spaventante" o noioso e cattedratico.ecco, io voglio invece dare un tagliio "utile" ed utilizzabile.sei sempre la benvenuta 

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Ho conosciuto il counseling in un altro paese, altro continente, altra vita. Ho scoperto quanto puĂ² essere liberatorio l'essere ascoltati, senza giudizio ed interpretazione, senza consigli. Sono tornata in Italia e ho cominciato a formarmi ed a integrare le mie esperienze di marketing al counseling e alla creativitĂ .


Questo blog nasce per condividere e far conoscere strumenti e possibilitĂ  per vivere meglio la nostra vita di relazione e professionale. Paola BonavolontĂ 


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Counseling is good 4 you: Evitante, paura del rifiuto e della solitudine
Evitante, paura del rifiuto e della solitudine
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