Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e, se non le trovano, le creano.
George Bernard Shaw
Lo so lo so che non sempre è facile, a volte la situazione sembra disperata.
E noi impotenti davanti ad essa. Lo so.
Ed io a volte mi sento ancora più impotente perché il mio lavoro è ridare la speranza.
O se volete, molto più modestamente, fornire nuovi occhiali, nuove prospettive.
George Bernard Shaw
Lo so lo so che non sempre è facile, a volte la situazione sembra disperata.
E noi impotenti davanti ad essa. Lo so.
Ed io a volte mi sento ancora più impotente perché il mio lavoro è ridare la speranza.
O se volete, molto più modestamente, fornire nuovi occhiali, nuove prospettive.
Come potremmo anche solo cercare di cambiare le cose quando non crediamo possibile influire su ciò che ci circonda o ciò che ci succede?
:-)))))
RispondiEliminaho sbagliato!!!! ora lo tolgo era peri prossimi giorni.ripassa...;))))
RispondiEliminaeheheh allora lo leggiamo più in la
RispondiEliminaIo ultimamente sto però un po' sfuggendo questo tipo di persone che si lasciano vivere convinte che tutto sia predestinato e che non si possano modificare gli eventi. So benissimo che per certi avvenimenti non abbiamo potere, ma per molti altri si, e non si può rimanere ad attendere la manna dal cielo, magari lamentandosi di continuo con le amiche perchè le cose non vanno come vorremmo. Io ho una amica che vuole separarsi, ma se solo le parlo di trovarsi un lavoro trova duemila scuse... La peggiore è la scusa del bimbo, (non lavorava neppure quando non era ancora nato). Io sinceramente mi sono convinta che le vada bene così, le piace fare Madama Butterfly e buttare tutto nel melodramma, ma non pensa mai lei cosa offre, in cambio di quanto pretende. Ciao, alla prossima.
RispondiEliminad'accordo con il buon george! ma quando nonostante tutto, nonostante il piglio organizzativo, non cambia niente che si fa?????
RispondiEliminaPenè esattamente come dici tu. quando trovo persone che non agiscono restando nella stessa situazione mi chiedo o chiedo loro ( a seconda del grado di maturità per "sopportare " la domanda) qual'è il tuo vantaggio secondario? quando qualcosa non ci va proprio, in qualche modo ci muoviamo per cambiarla. se non ci muoviamo stiamo guadagnandoci qualcosa.ad es. per la tua amica potrebbe essere "fare la vittima" che è un guadagno tramandato di famiglia in famiglia, e se non scoperto e deliberatamente lasciato, resta in essere.
RispondiEliminaSolè...per me il "buon George" è solo uno tanto per capirci.che si fa?in questo post mi riferisco ad una situazione personale molto pesante e spiacevole.solo ad esempio...ci sono situazioni mediche che non mi è possibile cambiare. ma provo tento di vivere ugualmente e non sopravvivere, cercando di essere felice per quello che ho.ugualmente ci sono famiglie dove è difficile continuare a vivere. soffocanti, spesso violente.ci sono giovani donne che non possono andare via, quando il loro lavoro è legato alla famiglia, la casa dove vivono è della famiglia.in quel caso forse nel breve il "piglio organizzativo" può essere complicato- ma non impossibile.nel lungo ...vado via.io non voglio sminuire come si sta nell'una o nell'altra situazione. dico però che in ognuna posso trovare il modo di godermi ciò che ho. di vederlo, di apprezzarlo e di evitare di soffocare nelle difficoltà .ed iniziare a preparare il terreno per cambiare le cose.
RispondiEliminaeheheh magari l'avessi una risposta. Personalmente credo, che se realmente vogliamo una cosa, alla fine quella, si avverà ... ma forse so troppo sognatrice.
RispondiEliminasfigata....rifaccio la proposta.cambiamo il tuo nickname.ti va bene Cinderella?dai è la sfigata delle favole che poi si sposa il principe...oppure Alice in the wonderland...dai su su..che ti devo fare lezioni di PNL per convincerti?o una pozione magica?
RispondiEliminaeheheh no, il nick non si cambia
RispondiEliminaPosso prendere queste parole come una bella spruzzata di energia positiva?Ps. Anch'io sono d'accordo con il cambio del nick a Sfigata, perchè non è affatto... sfigata...
RispondiEliminaDouce certo che puoi prenderle. e sfigatta...la gatta o figacciona...o STRAFICAche ne dici?
RispondiEliminariecchime. :-Dche tu lo sai cosa significa blu per me ;-)
RispondiEliminaaghhhhhhno. non mi ricordo.un aiutino? è il sole delle vacanze che mi ha fatto male o le lavatrici di oggi che non le conto più
RispondiEliminaehehe niente da fare, voi dovete apprezzare l'ironia del nick, no il significato della parola
RispondiEliminama noi ti apprezziamo lo stesso e molto pure;)
RispondiEliminaQuesta è la frase appesa in multicolore sulla lavagna del mio ufficio il giorno del mio insediamento nel mio lavoro attuale.Ancora è lì...e per forza di cose ogni giorno mi tocca rileggerla.ma ce la lascio...anche nei momenti più tosti...perchè voglio credere che comunque abbiamo sempre la possibilità di provare a godere di ciò che c'è e cambiare quello che sembra immutabile.Spesso mi arrabbio con questa frase...a volte la detesto...ma ne ho fatto la mia forza e, nonostante tanti sforzi, tutto sommato ne sono contenta.Baci a tutte.
RispondiEliminaBaci Lara anche a te.anche io l'ho scelta per ricordarmi dove sono arrivata e/o dove mi sono fermata e da cosa ho voluto allontanarmi creando le giuste circostanze.sono contenta di eserci riuscita, ma a guardare certe situazioni "antiche" o che mi ricordano cose viste e vissute, anche io mi chiedo: da dove cominciare? cos'è giusto? e soprattutto, cosa può essere più sano, eliminando o minimizzando i pericoli.
RispondiEliminaSembra strano...ma per me, operatore della sanità , il termine "sano" suona sempre più variegato e poco oggettivo con il passare del tempo.Eppure ci sono così tante definizioni scientifiche!!Quella che sola si avvicina a ciò che penso ha a che fare con la capacità di adattarsi a ciò che accade, alle situazioni, alle persone e alla abilità di provare a rispondere a tutto questo senza averne come conseguenza degli immutabili stati di patologia o di infelicità .Dunque...credo purtroppo che il termine sano abbia un'accezione talmente ampia da diventare difficilmente definibile.Chi non ha patologie manifeste...chi non esprime comportamenti socialmente inadeguati, ma è triste, scontento, aggressivo, "problematico"....è sano?Chi ha la sensazione di essere spesso moplto distante dal pensare comune...è sano?Chissà ...Aribaci.
RispondiEliminaLara...aribaci anche a te.si. sul termine mi sto interregando anche io in questi giorni. sopratutto perchè è vero quello che tu dici ed allo stesso tempo per chi non è certamente sano ed è pericoloso ci dovrebbe essere qualcuno che vigila, sorveglia ed impedisce che innocenti ne facciano le spese.voglio dire...che ci sono dei segnali forti di NON sanità mentale. ed in quel caso fare finta di nulla è un crimine. ma come intervenire?come sottrarre ad esempio un neonato dalle mani incuranti di una madre che l'ha messo al mondo per mostrarlo come un gioiello e non lo tocca mai?ma è solo un esempio.e questo lavoro è veramente a rischio burn out.
RispondiEliminaConcordo...dunque l'imperativo diventa forse:lavorare su di sè ed ogni tanto (spesso:-)) staccare la spina?A domani...volo a casa dai miei gioielli cani. Che amo alla follia.
RispondiEliminaLara...concordo...lavorare su di me...anche quello stava diventando un lavorostaccare la spina.....siiiiiiibuon volo e canibacio
RispondiEliminasi, ma quando le circostanze vengono "create" a spese altrui?
RispondiEliminaCyranose parliamo del Berlusca...disperiamoci pure insieme...
RispondiElimina.. il mio vantaggio secondario è che "stando ferma" non rischio di perdere la protezione derivante dalla situazione attuale, dalla tranquillità . ho paura di farmi male, in sostanza, e quando mi rosolo nell'inazione pur essendo insoddisfatta, è per questo. non mi sopporto quando mi lagno e poi non mi muovo, davvero.
RispondiEliminaPimpimi colpisce che ti sia molto chiaro il tuo "vantaggio secondario".la "confort zone" può essere ampliata poco a poco, con nuovi comportamenti ogni giorno.sperimentare la novità , anche con gesti sempllici, vedere com'è cambiare il posto a tavola, il modo con cui entriamo nel letto, cose così. è un modo per abituarci a vedere e cogliere nuovi punti di vista, ed iniziare ad apprezzare così le novità .
RispondiElimina...e se invece...nonostante mille prove, non si trovano mai le circostanze che vogliamo? se ci buttiamo in mille avventure e poi siamo spesso delusi? di chi è la colpa? oppure...c'è una colpa? e ancora...quando non ci piace qualcosa, è bene rinunciarci o allontanarla? mi sto mangiando la testa su questi argomenti in questi giorni! :P
RispondiElimina"buttarsi" in mille avventure mi sa di perdita di energie.sembrano veramente tutte ugualmente attraenti?rileggi magari questa serie di post, potrebbero darti qualche risposta ricorda come al solito di leggerli al contrario, style ti fa leggere dall'ultimo al primo
RispondiEliminaE questo post come ha fatto a sfuggirmi?Ognuno di noi interagisce, e quindi influisce, con l'ambiente circostante, persone, cose, animali, piante. Credere di non influire è come credere di essere asettici. Neppure un eremita è ininfluente, perché, pur vivendo la sua solitudine, si isola dalle persone, ma interagisce sull'ambiente. E allora perché non aumentare la fiducia in noi stessi e la consapevolezza del nostro 'potere'?Un bacio!(di quelli con lo schiocco, non Perugina) :P
RispondiEliminaelepenso che all'epoca non mi conoscessi ancora (mentre lavoro duramente sull'altro blog qui sto solo ripubblicando post che è cmq bello rileggere).bella idea quella dell'eremitaggio;-DDDD
RispondiEliminaLa stessa cosa che faccio io sul mio blog Percorsi a volte urbani, ripubblico dall'inizio ciò che avevo postato su blogspot (con poche variazioni nell'ordine ma non nei contenuti).E confermo che è bello rileggersi!! :)
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