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che se non sto attenta a forza di guardare avanti poi faccio tutto il giro e mi ritrovo alle mie spalle e penso: ma chi è quella lì che sta al posto mio?....ehm....mi sa che ho il calo degli zuccheri.....devo mangiare qualcosa......
RispondiEliminabasta che non ti trovi addosso il canguro che è pesante;))))
RispondiEliminaA dir il vero, io guardo anche indietro.Rischio di fare gli occhi storti.Buona giornata dottoressa.
RispondiEliminaciao Carrie.sarai bellissima anche con gli occhi storti...buongiorno a te
RispondiEliminaOggi ho invece un gran bisogno di guardare avanti...devo poter coltivare la speranza...altrimenti queste giornate lavorativamente tristi e pesanti rischiano di farmi vedere tutto troppo nero ...domani è un altro giorno...possiamo sperare che qualcuno che conta si renda contoche la gente ha bisogno di salute e che i soldi non hanno la priorità? Dubito...ma non ho scelta...devo proseguire potendomi guardare allo specchio...che palle a volte la vita.Baci
RispondiEliminasi, certohai ragione nel tuo caso sì.la gente ha bisogno di salute e anche di sorrisi.avere il volto e la rassicurazione di una persona come te è di sicuro d'aiuto a molti.io ricordo la freddezza dei neon e la voce senza sentimenti di chi mi ha dato la diagnosi.e ricordo ancora un infermiera che veniva a rimboccarmi le coperte e a darmi il buongiorno la mattina. e il suo sorriso e le sue parole erano rivolte a me come persona.e allora quel letto di ospedale si trasformava per alcuni istanti in una giostra, e la sua presenza metteva allegria in tutta la stanza.incontrare professioniste così, come sei tu, è la luce che brilla nelle giornate di paura e tristezza.di dolore e di sconforto.non guardare a quello che non fanno gli altri.guarda a quello che significhi tu per gli altri.incontrare persone come te, proprio in quegli ambienti così freddi fa la differenza.possiamo continuare a sentirci persone nell'incontro con persone come te.sorridi, sei meravigliosamente bella e il tuo sorriso dona la speranza.
RispondiEliminaGuardare avanti: io non lo faccio mai. Ops, non l'ho mai fatto, fino ad ora. Sempre a triturarmi, in tutti i sensi, per ciò che potevo fare e non ho fatto. Mi sto accorgendo, di quanto sia stata superficiale, soprattutto, per certe cose in tutti questi anni. Mi auguro di avere ancora tempo.....
RispondiEliminaGià...in anni di lavoro ho toccato direttamente con mano la differenza tra chi, angosciato e addolorato, veniva trattato con rispetto e calore e chi, purtroppo, non aveva questa "fortuna".Ora il mio lavoro consiste nel mettere in condizione gli altri di poter fare il loro lavoro nel modo che mi sembra non solo giusto, ma doveroso e dignitoso.Ci sono riuscita spesso, con grande fatica, tanto impegno, una estenuante lotta con il coltello sempre fra i denti, a trovare soluzioni, progetti, mediazioni che comunque non lasciassero indietro i miei segreti obiettivi......ora invece è probabile che come servizio dovrò abbandonare 40 pazienti in stato terminale che invece saranno assistiti da una presunta società di gestori dell'assistenza che (miracolo dei miracoli) spenderà un quarto di ciò che spendo io .In che modo potranno farlo non so...anzi, lo so bene purtroppo. I pazienti verranno abbandonati alle loro famiglie, le famiglie a se stesse.Dopo aver costruito un presidio di eccellenza...un gruppo armonioso, competente, unito, umano...tanto lavoro buttato al vento.Sono effettivamente parecchio delusa, anche se nella mia quotidiana vita personale non cambia nulla...perchè comunque ci sono altri servizi,altri pazienti, altre realtà nuove che nascono...ma quella muore per motivi puramente economici e questo non riesco a perdonarlo. Adesso non ci posso riuscire...magari con il tempo...e la riflessione...e la compassione...Grazie per le cose belle dette, cara Paola, anche se forse mi sopravvaluti un po' Baci
RispondiEliminaDouce...inizia ora.perdonati e vai avanti.conta le tue abilità. e usale.
RispondiEliminaCara Larail tuo lavoro fatto resta. non ci sarà nel futuro, ma c'è stato. le famiglie che ne hanno beneficiato ci sono state, i malati esistiti e hai alleviato i loro dolori e quelli delle famiglie.questo non sarà mai cancellato.è di quei regali che durano oltre la vita.e non confondere il non accettare che facciano questo col non perdonare te, che non puoi fare, ora, più di quello che hai fatto.sarebbe si disperdere il tuo valore e i tuoi sentimenti.Io non credo di valutarti troppo o il giusto o poco. Credo in te e basta.ora sei solo troppo ferita per vedere.bacio
RispondiEliminaNel vortice delle cose che faccio quotidianamente, quando mi fermo la sera, ammiro il sonno dei miei figli e godo dei loro respiri.Un bacione
RispondiEliminaroccocouaoooo mi sembra una fantastica chiusura di giornata.
RispondiEliminagrazie a questa fase sto ri-vivendo in maniera diversa la mia vita..da stefano al lavoro..e ho trovato molti giovamenti...è solo che a volte una parte di me..quella buia, come la chiamo io, ritorna sui suoi passi, a pensare sempre al domani, e mi rimette davanti gli stessi dubbie paure che mi appesantiscono il mio cuore..ma come si impara a cambiare modo di pensare?un baciodany
RispondiEliminaCiao Dany scusa il ritardo nella risposta.come si cambia modo di pensare...potrei rispondere prima sentendo...nel senso che il pensiero è nella testa ma risponde, per come mi arriva quello che scrivi, ad un modo di sentire dentro.quando quel sentire avrà espresso le sue paure, dato voce a quello che di solito non si può confessare neanche a sè stessi e poi lo si lascia andare...allora inizierà a farsi spazio per un nuovo modo di pensare.ovvio questo è il mio punto di vista, dato dalla mia esperienza personale e non.a volte ricasco nei miei "vecchi" modi di pensare, a volte gioisco rendendomi conto che c'è nuovo spazio e un nuovo atteggiamento e nuova speranza che ogni tanto fanno capolino.a volte i periodi si durano a lungo, altre i periodi no durano solo meno.un bacioP
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