
Qui è una vignetta, fa ridere.
(Garfield: ho bisogno di motivazione.
John: alzati e fa qualcosa, tu pigrone!
Garfield: sì, questa era davvero da trasformare la vita)
Però...una mia amica era stanca, si è stesa sul divano e la mammina le ha detto
" ma guardati che m..... che sei, alzati" o forse era sbrigati, datti una mossa e simili.
Sulla m... invece non ho dubbi, era quella.
Questo approccio di solito non serve (certamente non con me, a meno che stiate cercando uno scontro feroce).
Come al solito diminuisce l'autostima, e poi quello che ci sentiamo dire dagli amatissimi genitori, di solito continuiamo a dircelo noi stessi per tutta la vita.
Gli scrolloni vanno bene a seconda della persona e della situazione:
ci sono persone (anche qui in community) che si piangono addosso e basta.
In quel caso, io come lettrice, smetto di leggere.
Mi annoio.
Non voglio fare da spettatrice e pettinatrice del loro bisogno di sentirsi vittime.
Come counselor manco a parlarne perché queste persone di solito non vogliono essere aiutate, ma compatite.
Lo dico perché ho notato che molte tra noi ci cascano, a stare lì e cercare di aiutare.
State perdendo tempo ed energie: la prossima volta se volete aiutare qualcuno o essere aiutate chiedetelo.
L'altro può rispondere anche no o si, insomma possiamo imparare un sacco di cose.
Perché di solito i nostri bisogni non sappiamo ascoltarli e spariamo nel mucchio, alla cieca, e poi ci lamentiamo perché quello che ci torna indietro non va bene.
Oppure annulliamo i nostri di bisogni, ma pretendiamo di saper rispondere a quelli degli altri per come vorremmo che l'altro facesse per noi.
Non è (solo) la frase ad essere convoluta. Lo siamo anche noi.
E siamo incavolati perché quando serve a noi l'altro non c'è, e poi l'altro non è quello che voleva e ci sentiamo frustrati "dopo tutto quello che ho fatto per lui/lei"...
Qui c'è una errata interpretazione dei bisogni: quello che noi facciamo, anche nel fare le crocerossine è UN NOSTRO bisogno.
Se non ne siamo consapevoli, dopo chiediamo il conto.
E c'è chi sta fermo ad aspettare sul divano ormai da anni senza agire, e chi si muove troppo che quando lo cercano non lo trovano.
Insomma...cosa volevo dire?
Che in questi giorni ho visto un'abbondanza di consigli e giudizi nei blog dove sono passata.
E dire a chi sta sul divano: "rilassati" e a chi corre "sbrigati" potrebbe essere deleterio, non credete?
E sinceramente, anche se non conosco gli uomini di cui si parla, non mi piace leggere " è un bastardo, lascialo" o cose simili.
State giudicando dalla Vostra esperienza, sulla storia e la vita di altre persone, che neanche avete mai visto in faccia. (un altro post in merito, sugli uomini e donne in amore qui)
Io ci provo a essere presente senza essere invadente.
Ad esserci per le persone, che piangano o che ridano, ma con moderazione.
Sempre nel senso che dicevo prima, cioè c'è un tempo per il pianto e uno per il riso, e ogni tempo ha la sua conclusione. O forse un senso.
John: alzati e fa qualcosa, tu pigrone!
Garfield: sì, questa era davvero da trasformare la vita)
Però...una mia amica era stanca, si è stesa sul divano e la mammina le ha detto
" ma guardati che m..... che sei, alzati" o forse era sbrigati, datti una mossa e simili.
Sulla m... invece non ho dubbi, era quella.
Questo approccio di solito non serve (certamente non con me, a meno che stiate cercando uno scontro feroce).
Come al solito diminuisce l'autostima, e poi quello che ci sentiamo dire dagli amatissimi genitori, di solito continuiamo a dircelo noi stessi per tutta la vita.
Gli scrolloni vanno bene a seconda della persona e della situazione:
ci sono persone (anche qui in community) che si piangono addosso e basta.
In quel caso, io come lettrice, smetto di leggere.
Mi annoio.
Non voglio fare da spettatrice e pettinatrice del loro bisogno di sentirsi vittime.
Come counselor manco a parlarne perché queste persone di solito non vogliono essere aiutate, ma compatite.
Lo dico perché ho notato che molte tra noi ci cascano, a stare lì e cercare di aiutare.
State perdendo tempo ed energie: la prossima volta se volete aiutare qualcuno o essere aiutate chiedetelo.
L'altro può rispondere anche no o si, insomma possiamo imparare un sacco di cose.
Perché di solito i nostri bisogni non sappiamo ascoltarli e spariamo nel mucchio, alla cieca, e poi ci lamentiamo perché quello che ci torna indietro non va bene.
Oppure annulliamo i nostri di bisogni, ma pretendiamo di saper rispondere a quelli degli altri per come vorremmo che l'altro facesse per noi.
Non è (solo) la frase ad essere convoluta. Lo siamo anche noi.
E siamo incavolati perché quando serve a noi l'altro non c'è, e poi l'altro non è quello che voleva e ci sentiamo frustrati "dopo tutto quello che ho fatto per lui/lei"...
Qui c'è una errata interpretazione dei bisogni: quello che noi facciamo, anche nel fare le crocerossine è UN NOSTRO bisogno.
Se non ne siamo consapevoli, dopo chiediamo il conto.
E c'è chi sta fermo ad aspettare sul divano ormai da anni senza agire, e chi si muove troppo che quando lo cercano non lo trovano.
Insomma...cosa volevo dire?
Che in questi giorni ho visto un'abbondanza di consigli e giudizi nei blog dove sono passata.
E dire a chi sta sul divano: "rilassati" e a chi corre "sbrigati" potrebbe essere deleterio, non credete?
E sinceramente, anche se non conosco gli uomini di cui si parla, non mi piace leggere " è un bastardo, lascialo" o cose simili.
State giudicando dalla Vostra esperienza, sulla storia e la vita di altre persone, che neanche avete mai visto in faccia. (un altro post in merito, sugli uomini e donne in amore qui)
Io ci provo a essere presente senza essere invadente.
Ad esserci per le persone, che piangano o che ridano, ma con moderazione.
Sempre nel senso che dicevo prima, cioè c'è un tempo per il pianto e uno per il riso, e ogni tempo ha la sua conclusione. O forse un senso.
Una motivazione, una direzione.
No, forse ora sto proiettando anche io...perché è una vita che mi sento dire che sono "troppo"...
beccata un altra delle frasi killer
come non detto...
Buon week end a tutti/e.
No, forse ora sto proiettando anche io...perché è una vita che mi sento dire che sono "troppo"...
beccata un altra delle frasi killer
come non detto...
Buon week end a tutti/e.
grazie!!!dany
RispondiEliminain altra sede ti confermerò che anche se non ti sembra intorno a mezzogiorno eri con tre persone seduta in un bar a condividere questi pensieri (anche se li leggo ora) :*
RispondiEliminauh si. Movida ha ragione. ;)
RispondiEliminaragazze scusate il ritardo...altre tre ore con Edo...e stavolta ne ha beccata una che penso fosse nascosta dietro il battiscopa della soffitta.(tema? coppia.come sto IO in coppia.....Movida che trucco assurdo e lapalissiano per scoprire che faccio e dove mi metto io caccchiocacchiocacchio!!!!)URCA!!!!grazie per i commenti, perchè senza mi son sentita che ero stata troppo dura...che mi riguarda, come sempre.cacchio!!!sono ripetitiva?
RispondiEliminaUhmmm.... Posso non essere d'accordo?Ho attraversato tre mesi difficilissimi, e senza le ragazze che mi sono state addosso tutti i giorni probabilmente sarei ancora li a piangere ed invece piano piano mi sto riprendendo... Credo ... almeno Spero . Devo molto ad ognuna di loro che non si è stancata di leggere le mie lacrime.Un abbraccio e buon fine settimanaCri
RispondiEliminacaffeeeeeeetheemeeeeeeeeeeeeeee?;) notte!!!!(troppo giusto questo post, tu pensa che a leggerlo ero lì a pensare ma quanto mi lamento e quanto giudico e quanto consiglio io? :P)cacchio urca!!!!:*:*:*
RispondiEliminaCry...stiamo dicendo la stessa cosa, le tue amiche hanno risposto ad un bisogno di 3 mesi, che evidentemente non era solo piangere e lamentarsi, ma è stato ben felice di essere asciugata nel pianto.quello che intendo è di persone che restano ANNI così e a chi li aiuta mozzicano la mano...e vogliono continuare a piangere.
RispondiEliminaMovida...lo so lo so lo so. che questa cosa che le persone si aspettano e i seduta ci provano e ci riprovano a sapere il "consiglio" che a volte ci casco anche io. anche fuori dalle sedute.ma mi danno fastidio queste frecce decise: LASCIALO!! BASTARDOOO detto poi da chi una relazione non la sa costruire....uffiurca
RispondiEliminaCri...dimenticavo: sono molto contenta che tu sti sia sentita libera di potermi dire che non sei d'accordo.lo ritengo indicatore di una buona relazione tra noi. grazie.
RispondiEliminaCiao!! io penso che essere di sostegno a qualcuno sia un fattore di sensibilita',che possa servire o no non ti so dire,io seguo l'istinto.un abbraccione buon fine settimana
RispondiEliminaciao qglcd55 e grazie per il commento. sono d'accordo con te ...seguire il nostro istinto e continuare ad affinarlo!!
RispondiEliminaCiao Paola,ti auguro un buon fine settimana.Leggerti mi aiuta molto!Grazie per questo utilissimo blog.Con stima.Barbara
RispondiEliminagià , piangersi addosso non serve. Io dico sempre che se qualcosa non ci piace dobbiamo fare di tutto per cambiarla altrimenti è inutile lamentarsi perchè se non si cerca di cambiare significa che in quel brodo alla fin fine si vuole rimanere ed i motivi possono esser tanti....ma la spinta deve venire da dentro, compatire serve solo ad aiutarle a stare lì, e a cosa serve? l'appoggio morale, quando serve è cosa diversa...mi sono dilungata....a dimostrazione che i tuoi post mi fanno sempre riflettere e sono di mio gradimento......buon weekend
RispondiEliminaBarbara, grazie...oggi è stata magnifica la giornata.sono veramente contenta che il mio blog ti aiuti, come a me aiuta guardare i tuoi disegni.paola
RispondiEliminaRiccia, mi fa piacere il tuo "dilungarti" perchè ero incerta di essermi espressa come volevo. tu hai colto benissimo il punto, e leggendoti mi prendo un indicazione utilissima: capisco come mai il "brodo" mi da fastidio...si, ho sentito troppo persone che volevano solo lamentarsi ma non essere aiutate e vederle star male, che mi hanno chiesto aiuto e poi mi hanno invalidata mi è stato molto doloroso.ed ovviamente non parlo da counselor, ma nella mia vita.grazie per il tuo spunto di rifelssione.
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