Il riconoscimento è un bisogno umano sebbene sia nevrotico fare le cose unicamente nella speranza di ottenere un riconoscimento dagli altri.
Sono tipi di riconoscimenti:
Le persone dovrebbero essere in grado di darsi autoriconoscimenti, come quando ci diciamo "Bravi " da soli.
Altre persone restano affamate perché hanno un "Genitore Critico" interno che parla solo per criticare e mai per elogiare.
"Quel" genitore interno è lo stesso che parla (o sta zitto quando dovrebbe lodare) con i collaboratori, gli amici ed i figli!!!
La critica costruttiva, l'abbiamo detto, aiuta a crescere, nella professione e come persona.
Non dire quando un bambino o un adulto o un partner andrebbe elogiato, significa essere avari di riconoscimento, privare l'altro di nutrimento ma anche lasciarlo disorientato: come sto procedendo? Faccio bene ? Faccio male?
Alcuni miei clienti sono bravissimi ad usare parole per ferire l'altro e le usano ormai abitualmente anche se non le pensano.
Esempio:
"non ti è piaciuta la cena? (con tono esasperato perché l'altro non ha detto nulla, né in positivo né in negativo) Puoi anche andartene."
Mi è bastato chiedere alla mia cliente: "vuoi che se ne vada ?"
In un secondo si è resa conto che :" no, hai ragione, non lo voglio affatto".
In realtà vuole sentirsi dire "grazie " per avermi preparato la cena (o simili).
Così dettagli al principio - apparentemente - insignificanti si trasformano in battibecchi continui ed esasperanti, reciproche minacce ed accuse.
Impariamo a confermare l'impegno.
Quante cose diamo per scontate e non diciamo neanche più "Grazie".
Quanta vergogna abbiamo per evitare di dire anche le cose che fanno bene al cuore.
Sono tipi di riconoscimenti:
- il ringraziamento,
- il riconoscimento per qualche nostra abilità,
- l'apprezzamento per qualcosa che abbiamo fatto,
- il tocco fisico,
- le comunicazioni non verbali (sorrisi, gesti, ecc.).
Le persone dovrebbero essere in grado di darsi autoriconoscimenti, come quando ci diciamo "Bravi " da soli.
Altre persone restano affamate perché hanno un "Genitore Critico" interno che parla solo per criticare e mai per elogiare.
"Quel" genitore interno è lo stesso che parla (o sta zitto quando dovrebbe lodare) con i collaboratori, gli amici ed i figli!!!
La critica costruttiva, l'abbiamo detto, aiuta a crescere, nella professione e come persona.
Non dire quando un bambino o un adulto o un partner andrebbe elogiato, significa essere avari di riconoscimento, privare l'altro di nutrimento ma anche lasciarlo disorientato: come sto procedendo? Faccio bene ? Faccio male?
Alcuni miei clienti sono bravissimi ad usare parole per ferire l'altro e le usano ormai abitualmente anche se non le pensano.
Esempio:
"non ti è piaciuta la cena? (con tono esasperato perché l'altro non ha detto nulla, né in positivo né in negativo) Puoi anche andartene."
Mi è bastato chiedere alla mia cliente: "vuoi che se ne vada ?"
In un secondo si è resa conto che :" no, hai ragione, non lo voglio affatto".
In realtà vuole sentirsi dire "grazie " per avermi preparato la cena (o simili).
Così dettagli al principio - apparentemente - insignificanti si trasformano in battibecchi continui ed esasperanti, reciproche minacce ed accuse.
Impariamo a confermare l'impegno.
Quante cose diamo per scontate e non diciamo neanche più "Grazie".
Quanta vergogna abbiamo per evitare di dire anche le cose che fanno bene al cuore.
.....ci sto pensando.....beh, qui me la cavicchio. e anche il genitore critico adesso qualche volta viene mandato a stendere.massì, per questa volta mi do la sufficienza.:-)
RispondiEliminaio affronto la vita a fasi, periodi piu' o meno lunghi, un qualche cosa anche di insignificante per gli altri ma per me bella e inaspettata, puo' darmi...L' ENERGIA CREATIVA ...e vado avanti a lungo, resisto anche a situazioni che metterebbero ko molti, ma poi cose infinitamente piccole, arrivate tra capo e collo, mi stendono, e li' devo ricominciare, da zero....anzi meno di zero, kiss !!
RispondiElimina@Eagle.6++ @michelarosa benvenuta e grazie del commento. dunque prendi la carica che ti serve a lungo. poi rinizi da zero. io, da buona napoletana, ti provoco: ricomincio da 3......
RispondiEliminaè fortissimo questo film.....lo vedevamo io e la mia amica, e nel pieno delle prime delusioni d' Amore, ci riconoscevamo ...io ho il pregio di ricaricarmi a volte da sola, ma ti giuro, questo ragazzo , non sto facendo la piagnona, ma era una vita che lo aspettavo, all' inizio ero molto titubante gli dicevo tutti i giorni fermiamoci qua, non ho la forza in questo periodo di raccogliere i pezzi della mia vita, sentimentale, gia' devo ricostruirmi fisicamente e mentalmente, lui era una roccia e irremovibile nella sua decisione di stare insieme, mi ha dato tantissimo, questo non l' ho scritto nel mio blog, perchè non renderei l' idea, del tanto, non sono soldi, non sono case palazzi, nè gioielli, mi ha dato la certezza di potercela fare, quando mi sentivo oramai persa, e il senso del sacrificio che oramai avevo smarrito, ...scritto cosi' sembra un poema, ma l' assiduita' che aveva nel telefonarmi, anche se eravamo lontani, era presente piu' che mai nella mia vita, e nelle mie vicissitudini, dovrei fargli un monumento anzicchè dargli bastonate a suon di blog , con il mio vecchio nick, nella speranza che lui legga, ma la ferita piu' crudele è stata che lui abbia tagliato i ponti forse perchè era una storia impossibile,o forse perchè ho tirato fuori la spavalderia di potercela fare senza di lui e di non elemosinargli affetto ....riguardo a Troisi ti ringrazio della dedica, io di cose su cui ricominciare credo di averne tantissime, anche quando mi sento l' acqua alla gola .....ma fuggirei a Milano busserei a casa e lo abbraccerei forte, dicendogli che dopo 5 mesi non l' ho dimenticato e se piango piango perchè sono felice di averlo conosciuto, è un grande, ho solo tanto dolore, freddo, e...bisogno
RispondiEliminaMichela...è tosta a dirla nella nostra lingua.questo tipo di chiusure tutt'ad un tratto fanno malissimo. anche io ne ho parlato nel blog quihttp://counseling.style.it/10/la-fine-di-un-amoree quihttp://counseling.style.it/374/scenari-passatiparlano entrambi di un amicizia finita così bruscamente senza spiegazioni, senza parole.e intanto quello che tu dici è un punto di partenza importantissimo:sei contenta di averlo conosciuto. poi il perchè è suo.gli amori a distanza hanno sempre un campanello d'allarme per chi fa il mio lavoro.e ad un certo punto, spesso, il campanello suona e conferma. ascoltati coccolati e poi guarda intorno, vicino vicino cosa c'è. cosa puoi godere ora nonostante e senza . e poi un giorno disfati anche di quel dolore del passato e vivi la felicità presente, tutta la felicità che sei in grado di creare.
RispondiEliminagrazie , mille baci solo per Te.
RispondiEliminaDa qui sono andata a leggere il post sulla vergogna e ho lasciato anche lì un commento...Quando cresci in una famiglia in cui manca del tutto il riconoscimento di ciò che sei e del buono che fai...beh, ne va della tua autostima x sempre...
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