Impariamo tanti modelli:
vicinanza, distanza, freddezza, calore e poi...ci mettiamo pure del nostro, ovvero sappiamo anche modificare e reagire a ciò che ci viene proposto.
Migliorare si può sempre, è imporre agli altri che è fastidioso.
E se ci da fastidio essere giudici di noi stessi immaginate quanto siamo simpatici quando facciamo i professorini con gli altri!!
Preferiamo carezze positive!!
Ne abbiamo tutti bisogno, ed il brutto è che quando non sappiamo darne ( e richiederne) di positive, inevitabilmente restano solo quelle negative.
vedi: Eric Berne...
Carezze (Stroke Economy)
in AT( Analisi Transazionale) le carezze -strokes in inglese- sono riconoscimenti.
Durante lo sviluppo della personalità , impariamo alcune regole non verbali che costituiscono la base della " Stroke Economy":
* non chiedere le carezze che desideri
* non dare le carezze che desideri dare
* non rifiutare le carezze che non desideri
* non accettare le carezze anche se le vuoi
* non dare carezze a te stesso
La Stroke Economy può essere insegnata dai genitori o dalle altre figure di attaccamento nel periodo in cui l'individuo dipende da loro per il proprio sviluppo e per migliorare il controllo necessario legato alla responsabilità . In seguito possiamo avere difficoltà nel derogare queste regole.
Quando ci priviamo di carezze, perdiamo in autenticità , tendiamo a svalutare gli altri o noi stessi e ci allontaniamo dalla relazione vera.
leggi la puntata precedente: i killer come modello
vicinanza, distanza, freddezza, calore e poi...ci mettiamo pure del nostro, ovvero sappiamo anche modificare e reagire a ciò che ci viene proposto.
Migliorare si può sempre, è imporre agli altri che è fastidioso.
E se ci da fastidio essere giudici di noi stessi immaginate quanto siamo simpatici quando facciamo i professorini con gli altri!!
Preferiamo carezze positive!!
Ne abbiamo tutti bisogno, ed il brutto è che quando non sappiamo darne ( e richiederne) di positive, inevitabilmente restano solo quelle negative.
vedi: Eric Berne...
Carezze (Stroke Economy)
in AT( Analisi Transazionale) le carezze -strokes in inglese- sono riconoscimenti.
Durante lo sviluppo della personalità , impariamo alcune regole non verbali che costituiscono la base della " Stroke Economy":
* non chiedere le carezze che desideri
* non dare le carezze che desideri dare
* non rifiutare le carezze che non desideri
* non accettare le carezze anche se le vuoi
* non dare carezze a te stesso
La Stroke Economy può essere insegnata dai genitori o dalle altre figure di attaccamento nel periodo in cui l'individuo dipende da loro per il proprio sviluppo e per migliorare il controllo necessario legato alla responsabilità . In seguito possiamo avere difficoltà nel derogare queste regole.
Quando ci priviamo di carezze, perdiamo in autenticità , tendiamo a svalutare gli altri o noi stessi e ci allontaniamo dalla relazione vera.
leggi la puntata precedente: i killer come modello
Io sono uan che di carezze ne voleva poche, anzi - errata corrige - ne accettava poche, perchè nel mio fantastico mondo di bambina, una che accetta carezze è debole e quindi piccola... ed io volevo essere grande.Costruitami la fama di "fredda come un pilastro di cemento armato" (così simpaticamente mi definiva il mio fidanzato storico) di certo non mi sognavo neppure di concederle le coccole e le manifestazioni d'affetto e di lode a chi le meritava, pur vivendone in cuor mio il desiderio di farle. Mi convincevo che gli altri avrebbero letto i miei pensieri, il mio cuore e anche se le mie mani non si stringevano in un abbraccio o in una carezza... beh... era chiaro.Oggi so che il potere di leggere i pensieri altrui, per quanto empatici si possa essere, non è ancora annoverabile tra le qualità consolidate di noi esseri umani.
RispondiEliminaSono solo io. mi dispiace di leggere questa cosa.Io, come adulta, privata poco tempo fa da una carezza assolutamente comprensibile (un pat pat andrà tutto bene) alla quale è stato invece sostituito un "hai sbagliato, dovevi chiedere di più, avresti dovuto fare questo e quest'altro) ti dico che si infligge dolore anche omettendo e non solo commettendo.che da piccola volevi fare la grande e per questo sforzo ti sei privata e hai privato chi ti amava di tante carezze.ora che sei diventata grande spero che tu sappia chiedere e dare senza inutili paure o vergogne...o che ne so cosa scatta nel cuore per sottrarsi all'amore nel prenderlo e nel concederlo.E' un peccato, credimi, dover rinunciare ad un amore perchè è chiaro che non sa dare carezze e le sostituisce con pugni (certo metaforici ma fanno male uguale)mi piacerebbe un giorno poterti incontrare e abbracciare.P
RispondiEliminaAdoro Berne. Adoro anche come lo metti alla portata di tutti.Ho comperato quest'oggi "A che gioco giochiamo" proprio per rileggerlo dopo tanti anni da quando lo studiai, chissè che non ne ricavi qualche giusto "ripasso".
RispondiEliminaOggi va meglio. E so di aver perso e fatto eprdere tanto. Per questo sono convinta che maturare e migliorare si possa... E decisamente ti abbraccerei anch'io. spero presto... dovrò pur visitare "l'Italia" nei prossimi mesi!
RispondiElimina@NOnsensespot, grazie per il complimento. anche io lo amo. quello che mi sucede adesso è notare, con dolore, che le persone anche a 40 anni giocano ancora nel modo "doloroso". @sonosoloio...ti aspetto a Roma ;-)
RispondiEliminaio adesso ho solo voglia di carezze. dici che van bene anche le mie?(la censura è legittima ...)
RispondiEliminaEvin.SIAMO LE PRIME A DOVERCELE FARE.....se non ci diciamo di sì a noi come dirlo agli altri? e se non impariamo a dire davvero di si...non impariamo a saper dire no....convoluta ma personale...
RispondiEliminaI miei mi hanno sempre detto che mi hanno dato troppo, che sono stata viziata. Solo da poco ho scoperto che in realtà il "troppo" di cui loro parlano è "troppo poco". Poche carezze.. e ora da grande non so darle nè a me nè agli altri.. Intanto sto imparando a darne di più a me stessa e mi sta venedo voglia di farne di più anche agli altri. Brutto fare la professorina.. già già .
RispondiEliminaleggerezza...mmmm..qualcosa mi dice che l'"appoggio" avanti dietro, verifica, sta funzionando...intanto rilassati...e disegna...;-) ps.odio la professorina che è in me
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