- fuga/evitamento: nel caso dell’aggressione è la miglior risposta, ma la sua probabilitĂ di successo si riduce dipendentemente dall’etĂ e dalla prestanza fisica dell’aggressore e della vittima; spesso avviene in un luogo isolato, senza via di scampo, a volte di fronte a piĂą aggressori.
- risposta verbale non confrontativa: la vittima si trova di fronte al molestatore e, con l’intento di dissuaderlo, cerca di suscitare empatia (“ti ascolto” o “ti capisco”), essendo sincera (“ho paura”) o negoziando, al fine di prendere tempo ed escogitare una strategia migliore. Spesso però lo stalker, troppo eccitato, non si interessa di queste frasi.
- resistenza fisica non confrontativa: resistenze simulate (svenimenti, epilessia, mutismo) o del tutto involontarie e spontanee (pianto o in casi gravi perdita del controllo sfinterico). Queste tecniche possono offrire un’opportunitĂ alla vittima.
- risposta oppositiva verbale (urla per attirare l’attenzione, sfogo per la rabbia),
- resistenza oppositiva fisica (divincolarsi, sferrare colpi su collo e genitali),
- sottomissione.spesso risultato della paura o della convinzione che così ci si possa salvare. E in generale lo è, soprattutto nella riduzione dei danni fisici
Oltre alle reazioni immediate descritte, ci possono essere delle reazioni a lungo termine, tra cui quelle piĂą frequenti:
cambiamento dello stile di vita, ( lavoro, abitazione, cittĂ , stato), protezione di se stessi (cambiando numero di telefono, usando il cognome da nubile sul lavoro, seguendo corsi di autodifesa o acquistando un arma) e della propria casa (istallando apparecchi tecnologici o sistemi di allarme nei casi piĂą gravi, mentre in quelli blandi cambiando la serratura della porta).
Una buona strategia sembra essere quella comunque di indurre lo stalker a parlare di sé,
facendo leva sul suo narcisismo; in tal modo la vittima, fino a quel momento oggettivizzata, si riappropria di una sua esistenza come persona.
Si suggerisce inoltre di tenere un diario dove scrivere data, ora e descrizione delle molestie oltre a registrare le telefonate in modo tale da avere dati tangibili da portare alle forze dell’ordine nel momento in cui si intende denunciare il persecutore.
Senza la presenza di comprovata molestia, le autoritĂ non possono fare molto.
La strategia che sembra essere per il momento migliore rimane comunque l'indifferenza, sebbene lo stress sia tanto, così come il disagio ed il comprovato malessere.
fonte:
www.nessuno-perfetto.it
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