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Lo sguardo di un genitore

Il disappunto, la delusione, le aspettative fallimentari nei confronti di un figlio.
Un genitore giura di non aver mai detto nulla, ma il suo sguardo pesa sfiducia:
Non ce la farai mai.



Genitori che credono di essere perfetti e che scaricano tutte le responsabilità sui figli: Guarda come ti sei ridotto

Figli che "accontentano " i genitori confermando l'opinione che hanno di loro, sprecando così la loro vita.

Oppure figli che cercano, faticosamente, con dolore e lacrime, di dimostrare a mamma e papà che ce la possono fare, che sono bravi.
Il successo arriva, eppure per i genitori non è mai abbastanza.

"Sei sicuro di saperlo fare? " "Lascia fare a me, che tu non sei capace".

Queste parole feriscono come coltelli. Incidono l'anima in profondità.

E gli sguardi di disprezzo, le azioni e i gesti  sostituiscono le parole ma non il significato.

Così adulti ed anche anziani vanno in giro per il mondo in attesa di approvazione e  incitamento che non arriveranno mai.
Continuano a sentirsi dentro bambini che credono ancora agli sguardi e alle parole di mamma e papà.
Insicuri, incapaci, inadeguati.
Come tanti anni fa.


Commenti

BLOGGER: 15
  1. L'amore non si compra. Chi non lo riceve da bambino andrà davvero a cercare ovunque elemosinando un sorriso, una carezza, buttandosi via. Solo "uccidendo" dentro quei genitori incapaci d'amore dopo avrli perdonati si può arrivare con fatica a un equilibrio.triste e doloroso, sì.Ma il bello e grande della vita è che si può fare. provare. in qualunque momento. Ora, per esempio.:*(che dolore però...)

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  2. infatti Movieri due storie così (due uomini uno per mano materna, uno paterna). e mi fa davvero tanta rabbia e tristezza.e prima di condurre qualcuno ad "uccidere" il genitore interno, deve riouscire prima a voler vedere che il genitore è un aguzzino.tosta tosta tosta.

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  3. qualche volta basta un tono di voce....troppo "normale"....ma che lascia trasparire disapprovazione, e forse timore di qualcosa che da te non vuole sentir dire.e allora tu lo/la rassicuri, per tutta la vita. e non dici. finché non ti accorgi che non ce la fai più, e che per riprendere a vivere (o cominciare?) devi smettere di preoccuparti per lui/lei e pensare a te.forse un po' confuso...scusa.... 

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  4. ognuno ha il proprio pezzo di mondo da proteggere e salvare. il problema è che guardiamo fuori e ci preoccupiamo di tutti e soffriamo per tutti e ci sostituiamo a ... e ci dimentichiamo che invece l'unico mondo che possiamo salvare è il nostro, siamo noi. Per poter accogliere quellod egli altri, anche se solo di passaggio@maddie: non mi sembri confusa, no :-D

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  5. Io però non li definirei aguzzini, e la parola ucciderli mi pare un po' forte. Forse basterebbe vederli come persone al nostro pari. Quando siamo bambini è normale vederli come figure diverse da noi, ma quando cresciamo, quando la parte che equilibria il tutto dovrebbe essere quella adulta, bisognerebbe vedere e rapportarsi con i genitori come persone con difetti e pregi, che vogliono delle cose da noi, come noi vogliamo delle cose dalle persone che incontriamo sulla nostra strada. Ed essere coscienti di ciò che vogliamo NOI, e non LORO!

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  6. Io sono figlia di genitori che mi volevano vedere al top in tutti i campi e visto che, chiaramente, al top non ci sono stata mai, ecco che le loro grandi delusioni venivano ripetutamente rinfacciate ogni volta che se ne presentava l'occasione. Con i miei figli? Fortunatamente non sono vittima di desideri ambiziosi mostruosi quindi parto già avvantaggiata e anche se ho altri mille difetti mi sono promessa di rispettare i loro caratteri e seguirne il loro corso naturale... o almeno ci proverò. Nessuno nasce preparato al mestiere di genitore, si può solo cercare di non commettere gli stessi errori dei nostri, magari migliorandoci, se possibile. Cri.   

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  7. Chitta...non sapevo fossi mamma.il tuo sguardo è giustissimo: l'importante è esattamente come dici tu GUARDARE E RISPETTARE SIA I LORO CARATTERI, DEISDERI E INCLINAZIONI, sia cercare di non ripetere gli errori dei nostri genitori.sono stata ad una conferenza  mi ha colpito molto un terapeuta che diceva proprio che l'errore che si commette comunemente nel cercare di non commettere gli errori dei genitori sta nel soddisfare quelli che erano i bisogni di noi bambini e non quelli del bambino vero, di fronte a noi.(mi sono capita da sola?)bacio Chi Cri. 

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  8. Zaira, scusa, mi accorgo ora del tuo commento.Ucciderli è una parola usata in psicoterapia. Significa (anche)ciò che dici tu, ovvero liberarsi di ciò che vogliono loro o delle loro proiezioni su di noi per appropriarci del nostro vero io e conquistare ciò che con le nostre risorse possiamo fare.Aguzzini: si fa veramente fatica a riconoscere quanto crudeli possano essere dei genitori. Ne ho visti e ne vedo. Credo che, probabilmente e fortunatamente per te, per sentire questa parola "eccessiva" la vita ti ha risparmiato certe esperienze.

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  9. "Per i genitori non è mai abbastanza". Conosco troppo bene la situazione. Tu ti sforzi tantissimo, tentando di convincerti che lo fai per te stessa, forse è in parte è così, ma la verità è che lo fai per lui e solo dopo lo fai per te stessa, nel senso che per te stessa cerchi la sua approvazione. Che appunto non arriva mai, perchè c'è sempre qualcosa in più che potevi aver fatto. Hai preso 30? Potevi prender la lode! Hai preso la lode? Ah, va beh... Passa inosservata... Ma alla crudeltà di un genitore che ama e cresce i figli con passione io non ci credo. Può sbagliare e continuare a sbagliare anche quando gli viene fatto notare, e questo è sbagliato, ma non può essere crudele. Che sia solo umano e mooolto testardo, no?

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  10. no Clo. (mi permetto di dissentire, chiedo scusa ad Energia) siamo crudeli. noi genitori possiamo essere crudeli. facciamo pagare ai figli le nostre ansie le nostre debolezze i nostri limiti. quando va male fingiamo di non vedere. siamo umani, sì. sbagliamo soprattutto quando non ci mettiamo in discussione. e siamo crudeli quando non pensiamo di avere davanti a noi una persona che ha sentimenti ed emozioni e siamo troppo concentrati a cercare di farla diventare quella che pensiamo sia. come vogliamo noi.un figlio diventa adulto quando riesce a smettere di giustificare i suoi genitori e non si sente in colpa per questo. e può dire lì lì e lì sono stati crudeli senza sentire (troppo) male. perché è vera una cosa, è spesso una crudeltà inconsapevole, ma crea ferite profonde.

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  11. Clo...è umano anche essere cattivi e crudeli.se la crudeltà esiste è umana. o no?se qualcosa viene detto e loro continuano a non voler sentire, a non accettare la loro responsabilità, a continuare nei loro atteggiamenti e comportamenti. anche quelli cosidetti di troppo "amore". ad es. mantenere un figlio che non ha lavoro ok. ma comprargli tutti i cd e i dvd e i libri che vuole senza mai mettere un limite, significa volerli  dipendenti e mai autosufficienti. si creano schiere di persone insoddisfatte perchè si sta meglio a casa senza doversi guadagnare i concerti, i viaggi, la macchina coupè.e' un discorso complesso, di responsabilità condivise.ma se qualcuno nel sistema si ammala, sul serio, allora tutti hanno il dovere di rimboccarsi le maniche e cooperare per liberare la vittima designata.mi rendo conto, forse sono entrata troppo nel tecnico in questi post. scusami. sono molto colpita da fatti degli utlimi giorni, sia su di me sia ai quali ho assistito.

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  12. ops...commento di Movida contemporaneo e molto più chiaro del mio.Grazie.si è capito che quano sono parte in causa, perdo di efficacia comunicazionale.sai com'è...mi hanno detto che non so tagliare torte....poi ti spiego.

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  13. Energiaaaaaaaaaaaaa tesoro (grazie a te) faccio una fatica bestia tutti i giorni a fare la mamma che a volte mi dico che facevo meglio ad andare in miniera :-Dcomunque tu sei chiarissima è che ci sono argomenti che come sai stonano a priori ma prima o poi si trovano gli accordi giusti ;)torte eh? perché ti ostini con quelle tonde prova con quelle quadrate ;) okok vado

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  14. ehm...ieri sera ero bollita. stamattina invece sono sveglia (da tre ore)....lo so che non è la stessa cosa ma:ecco. Energia, vuoi tagliarla tu?sarebbe un onore, per me.(io sto diventando adulta adesso....e lasciamo stare. quello che mi terrorizza è quanto posso far pagare a mio figlio, senza accorgermene....e non bastano le antenne dritte sempre....).

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  15. io credo di aver già detto come la penso.da me. :-)

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Ho conosciuto il counseling in un altro paese, altro continente, altra vita. Ho scoperto quanto può essere liberatorio l'essere ascoltati, senza giudizio ed interpretazione, senza consigli. Sono tornata in Italia e ho cominciato a formarmi ed a integrare le mie esperienze di marketing al counseling e alla creatività.


Questo blog nasce per condividere e far conoscere strumenti e possibilità per vivere meglio la nostra vita di relazione e professionale. Paola Bonavolontà


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Counseling is good 4 you: Lo sguardo di un genitore
Lo sguardo di un genitore
Il disappunto, la delusione, le aspettative fallimentari nei confronti di un figlio. Un genitore giura di non aver mai detto nulla, ma il suo sguardo pesa sfiducia: Non ce la farai mai.
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