
Tradiamo la nostra esistenza quando ci ostiniamo a negare che l'oggetto non risponde più al nostro bisogno.
È questa la più grande opera d'arte che ci sia dato di realizzare: possiamo lavorare e applicarci a ogni campo, ma l'opera di cui siamo i grandi artisti, i veri maestri, è la nostra individualità, e per conseguirla dobbiamo raggiungere la nostra dimensione più profonda.
Quest'arte di diventare se stessi non è incoraggiata dalla logica collettiva, perché la logica collettiva, volta al mantenimento della uniformità, vede nella diversità e nella differenziazione l'incombere d'una minaccia.
È per tale ragione che fin dalla nascita possiamo provare una sensazione strana come individui separati:
la sensazione di essere degli intrusi, di non avere diritto di cittadinanza nella realtà.
Via via che i rapporti si moltiplicano nella nostra esistenza, l'impressione di non aver diritto a uno spazio, il proprio spazio, può intensificarsi; si può sentire, come quasi tutti i personaggi di Kafka, senza "carte in regola".
Eppure saranno proprio la coscienza di questa emarginazione, la rivendicazione del proprio "posto al sole", la consapevolezza della propria unicità e diversità a indicare il percorso della individuazione.
È necessario infatti accorgersi che qualcosa è stato sottratto alla propria identità, perché tale si configura il tradimento primario, il più arduo da affrontare e dalla cui minaccia nessuno è risparmiato. Dobbiamo renderà consapevoli, inoltre, del fatto che insieme alla percezione di essere stati attesi "diversi" da come siamo si fonde lo stupore d'essere quindi stati rifiutati per come effettivamente siamo.
Aldo Carotenuto, Amare Tradire
È per tale ragione che fin dalla nascita possiamo provare una sensazione strana come individui separati:
la sensazione di essere degli intrusi, di non avere diritto di cittadinanza nella realtà.
Via via che i rapporti si moltiplicano nella nostra esistenza, l'impressione di non aver diritto a uno spazio, il proprio spazio, può intensificarsi; si può sentire, come quasi tutti i personaggi di Kafka, senza "carte in regola".
Eppure saranno proprio la coscienza di questa emarginazione, la rivendicazione del proprio "posto al sole", la consapevolezza della propria unicità e diversità a indicare il percorso della individuazione.
È necessario infatti accorgersi che qualcosa è stato sottratto alla propria identità, perché tale si configura il tradimento primario, il più arduo da affrontare e dalla cui minaccia nessuno è risparmiato. Dobbiamo renderà consapevoli, inoltre, del fatto che insieme alla percezione di essere stati attesi "diversi" da come siamo si fonde lo stupore d'essere quindi stati rifiutati per come effettivamente siamo.
Aldo Carotenuto, Amare Tradire
Conosci te stesso (Γνῶθι Σαυτόν -leggi: gnothi sauton) iscrizione sul tempio dell'Oracolo di Delfi
Diventa ciò che hai appreso di essere (γένοι’ οίος έσσί μαθών) traducibile anche con “diventa ciò che sei, per esperienza”. Pindaro
Diventa ciò che sei. Nietzsche
io senza carte in regola.....praticamente sempre.spero che Spiff le sue le senta in regola, e le possa giocare come meglio crede (oggi sono un po' monocorde).bacio bella.
RispondiEliminakafka per me è un mito insieme a pirandelloe io...sono molto istrionica ( sono come tu mi vuoi) oltre a paranoica . dipendente ossessiva etcce le ho TUTTE!!!
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