Cosa ho io del lupo, anche se sono stata spesso cerbiatto.
IL LUPO nella cultura celtica è simbolo di benessere, cura, lealtà, capacità di amare e proteggere i propri cari.
E' una guida per coloro che si avventurano nei mondi spirituali, un animale di potere che viene in aiuto di chi ne ha bisogno.
Anche il lupo ha una natura ambivalente, un dualismo affascinante e misterioso:
la sua gola è la caverna, l'inferno, la notte, l'antro pericoloso il cui passaggio è però necessario poiché porta alla liberazione, diventando così aurora, la luce iniziatica che si rivela dopo la discesa agli inferi.
Il lupo è l’animale che più si avvicina all’indole umana, vive solo o in branco e quando si accoppia
diventa un devoto capo-famiglia che alleva i suoi cuccioli con amore e rimane fedelmente accanto alla compagna sino alla morte.
Il lupo, bestia selvaggia, portatore di morte e distruzione, ma anche iniziatore e portatore di conoscenza.
Il lupo sorveglia l’entrata del regno dei defunti, le sue fauci sono il simbolo del luogo del non ritorno, spirito minaccioso, dotato di grande fascino per la potenza che esprime sia nel bene, sia nel male.
Come la luce esce dall’ombra, così il lupo esce dalla tana e dal bosco. La forza e l'ardore in combattimento fanno del lupo il simbolo per eccellenza dei guerrieri.
In molte civiltà è associato all'idea di fecondità.
Romolo e Remo, i gemelli fondatori della città che diverrà il cuore stesso di tutta la Cristianità, furono allevati da una lupa; i turchi affermavano di essere stati allevati da lupe; Aristotele raccontava che la lupa Leto partorì i gemelli Apollo e Artemide.
Molte leggende ruotano attorno al lupo sia per l’edificazione di nuove città, sia per la rinascita della coscienza.
Altre, molto antiche, raccontano la metamorfosi nelle notti di plenilunio, degli uomini in lupi: la licantropia.
In Spagna era la cavalcatura dello stregone, mentre le streghe durante il Sabba portavano dei lacci di pelle di lupo.
Nel Medioevo il lupo è visto come simbolo della voracità, dell’ingordigia, mentre la lupa diventa il simbolo della lussuria e della passionalità sfrenata. (non ci facciamo mancare nulla)
Il viaggio iniziatico, l’inderogabile necessità per l’uomo di attraversare, per la sua stessa salvezza, il mondo degli inferi, per riportare la luce, inizia proprio dalla gola del lupo (il buio) che inghiotte il sole (la coscienza).
Il libro Donne che Corrono coi Lupi
IL LUPO nella cultura celtica è simbolo di benessere, cura, lealtà, capacità di amare e proteggere i propri cari.
E' una guida per coloro che si avventurano nei mondi spirituali, un animale di potere che viene in aiuto di chi ne ha bisogno.
Anche il lupo ha una natura ambivalente, un dualismo affascinante e misterioso:
la sua gola è la caverna, l'inferno, la notte, l'antro pericoloso il cui passaggio è però necessario poiché porta alla liberazione, diventando così aurora, la luce iniziatica che si rivela dopo la discesa agli inferi.
Il lupo è l’animale che più si avvicina all’indole umana, vive solo o in branco e quando si accoppia
diventa un devoto capo-famiglia che alleva i suoi cuccioli con amore e rimane fedelmente accanto alla compagna sino alla morte.
Il lupo, bestia selvaggia, portatore di morte e distruzione, ma anche iniziatore e portatore di conoscenza.
Il lupo sorveglia l’entrata del regno dei defunti, le sue fauci sono il simbolo del luogo del non ritorno, spirito minaccioso, dotato di grande fascino per la potenza che esprime sia nel bene, sia nel male.
Come la luce esce dall’ombra, così il lupo esce dalla tana e dal bosco. La forza e l'ardore in combattimento fanno del lupo il simbolo per eccellenza dei guerrieri.
In molte civiltà è associato all'idea di fecondità.
Romolo e Remo, i gemelli fondatori della città che diverrà il cuore stesso di tutta la Cristianità, furono allevati da una lupa; i turchi affermavano di essere stati allevati da lupe; Aristotele raccontava che la lupa Leto partorì i gemelli Apollo e Artemide.
Molte leggende ruotano attorno al lupo sia per l’edificazione di nuove città, sia per la rinascita della coscienza.
Altre, molto antiche, raccontano la metamorfosi nelle notti di plenilunio, degli uomini in lupi: la licantropia.
In Spagna era la cavalcatura dello stregone, mentre le streghe durante il Sabba portavano dei lacci di pelle di lupo.
Nel Medioevo il lupo è visto come simbolo della voracità, dell’ingordigia, mentre la lupa diventa il simbolo della lussuria e della passionalità sfrenata. (non ci facciamo mancare nulla)
Il viaggio iniziatico, l’inderogabile necessità per l’uomo di attraversare, per la sua stessa salvezza, il mondo degli inferi, per riportare la luce, inizia proprio dalla gola del lupo (il buio) che inghiotte il sole (la coscienza).
Il libro Donne che Corrono coi Lupi
In ogni donna si nasconde una essere "naturale"e selvaggio, una forza potentissima formata da istinti, creatività passionale e sapere ancestrale.
Secoli di cultura e di civiltà l'hanno soffocata, domata, talvolta annullata, cercando di reprimerne gli slanci, di renderla sottomessa.
La donna selvaggia -paragonabile alla lupa, ferina e al contempo materna - diventa iperaddomesticata, timorosa, priva di iniziative, non autosufficiente, priva di iniziative e ingabbiata nell’assenza dell’auto-stima.
In questo modo si è disperso un tesoro inestimabile e vitale dell'animo femminile.
Tesoro che va richiamato e riconquistata attraverso " la meditazione, o nei ritmi del canto, della scrittura, della pittura, dell’educazione musicale, (..) visioni di grande bellezza, (...), l’immobilità, la quiete."
Così l’anima esce dalla sua dimora, utilizzando l’energia mentale per realizzare uno stato di solitudine utile a ritrovare l’essenza femminile, un essere naturale che possiede "la creatività passionale e un sapere ancestrale".
L'autrice Clarissa Pinkola Estés ha raccolto materiale dalle fiabe, dai miti, dei racconti popolari
ci guida alla riscoperta della nostra essenza più profonda.
"L’uomo nero nei sogni delle donne" che, insieme ad altre figure simboliche, rappresenta il predatore della psiche femminile e, anche, "sogno iniziatico universale" che spesso denuncia uno stato di reale alienazione, messaggio d’una condizione difficile da cui la sognatrice deve uscire, svegliandosi e cambiando atteggiamento, se vuole che la propria psiche sopravviva.
Dunque un malessere, che a livello conscio la donna non rileva perché le è stata inculcata una cieca obbedienza, e dunque spesso non sa o non ha la forza sufficiente ad accettare il fatto che la disubbidienza, il rifiuto più netto sono in molti casi salvifici.
Dunque un malessere, che a livello conscio la donna non rileva perché le è stata inculcata una cieca obbedienza, e dunque spesso non sa o non ha la forza sufficiente ad accettare il fatto che la disubbidienza, il rifiuto più netto sono in molti casi salvifici.
Sviluppare la difesa dagli inganni, rifiutare l’educazione alla passività considerando i fattori culturali e familiari che indeboliscono le donne è la teoria di base di questo insieme di saggi.
Il predatore è particolarmente aggressivo nel tendere imboscate alla natura selvaggia delle donne. (...) cerca di schernire, (...) di tagliare il collegamento della donna con le sue introspezioni, le sue aspirazioni, i suoi obiettivi".
Bisogna conservare l’intuito primordiale della donna madre-interiore, l’archetipo che dà energia, seguire le dieci regole dei lupi per conoscere il territorio della vita:
1. mangiare,
2. riposare,
3. vagabondare,
4. mostrare lealtà,
5. amare i piccoli,
6. cavillare al chiaro di luna,
7. accordare le orecchie,
8. occuparsi delle ossa,
9. fare l’amore,
10. ululare spesso
Allora io non sono per niente d’accordo con la 6…ma concordo pienamente con la 9,3,4. Voi?
Beh, se sei stata spesso cerbiatto non si può certo dire che tu sia messa male. Infatti il cervo, nello zoomorfismo dell'Anatolia Ittita, è il secondo animale sacro, in ordine gerarchico, dopo il toro (considerato lo Zeus dell'Anatolia, il cui simbolo di forza tumultuosa è spesso accompagnato alla tempesta e all'uragano, e raffigurato con la folgore).I famosi stendardi di Alacahoyuk, uniti ai testi cuneiformi contemporanei, provano la popolarità del cervo, o del cervide, il cui ruolo è analogo a quello del toro.Simboleggia le forze della natura animale e vegetale, e in questo posso dirti che il tuo nickname è assolutamente azzeccato, se teniamo conto del modo in cui questo concetto viene di solito rappresentato, non solo dagli Ittiti ma anche da altri popoli semitici: con una forza della natura che crea vita, o più semplicemente il verificarsi di un fenomeno (visivo o esistenziale) piacevole in conseguenza del manifestarsi del potere della natura. In due parole, non si potrebbe definirlo EnergiaCreativa?Un esempio potrebbe essere lo spettacolo offerto dalle cascate, dal punto di osservazione del fenomeno, a certe ore del giorno si possono osservaredei meravigliosi arcobaleni dovuti alla rifrazione della luce del sole sulle gocce d'acqua rimaste in sospensione nell'immensa nuvola provocata dall'Energia cinetica dell'acqua durante la caduta.Mi sembra un ottimo esempio di creatività da parte della Natura e del suo potere. No?Ciao,S.
RispondiEliminaQuanto alla n.1 ci siamo, e la 5 non è mai stata in discussione.9, 4, anche 2 (ogni tanto). Totalmente d'accordo.Mi capita anche la 10.Ecco, forse sulla 8 ho qualche riserva...
RispondiEliminaBJ ero convinta che mi avresti edotto sul cerbiatto.
RispondiEliminamaddie...e se tu non ti occupi dell'8.....figurati io col mio 66;) bacio ps . ho appena scoperto che il matrimonio di oggi è in lungo. e mi girano...oh se mi girano....ora le arrivo vestita da sposa e vediamo!!Killer Paola
RispondiEliminaNon so, l'idea dell'8 mi inquieta un poco....ma forse non capisco tanto...ma d'altra parte, avendo attivato il n.1, spero tra poco di non dovermene preoccupare più.Matrimonio in lungo???? Mai sentito.Attenta però, che se le arrivi vestita da sposa poi lo sposo sceglie te;)
RispondiEliminacerto che lo sposo sceglierebbe me. io nonsceglierei lui però.sul testimone ci ho fatto spesso un ululato...;)
RispondiEliminaDomanda scema: matrimonio in lungo per le donne, ok.E gli uomini? No dico, non è che per bilanciare arrivano in bermuda?(che poi magari il testimone se lo può anche permettere....)
RispondiEliminaecco. ora mi sento meglio, se penso che al liceo mi chiamavano lupo.
RispondiEliminalupa forse...pensa che a me mio marito mi chiama...ehm...topa!!
RispondiEliminano, no, lupo. al maschile. mai saputo perché. e forse è meglio non indagare.topa? moooolto meglio.
RispondiEliminaCemb,sarà che a Napoli le tope si chiamano ...zoccole....
RispondiEliminaah.noi a lucca se si dice topa s'intende solo bella fig....liola.(il sangue toscano ha preso il sopravvento)
RispondiEliminasi pure per lui...
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