Una delle qualità che un counselor deve offrire è il non giudizio.
Ognuno giudica continuamente da se, non ha senso aggiungere altro carico da fuori.
Il non giudizio é una qualità che conferisce, a chi la raggiunge, libertà, serenità, morbidezza. Indulgenza e tranquillità.
Vedo intorno a me tanti occhi che guardano accigliati.
Sono counselors in formazione, eppure, non hanno ancora capito che il counseling non è una tecnica, ma più un modo di essere, di ascoltare, di essere disponibili verso se stessi e gli altri, a vedere, ad aprire.
A smettere di condannare.
Troppo in mostra, troppo sorridente, troppo rigida, troppo sopra le righe.
I giudizi della gente entrano nella pelle.
I loro sguardi sono taglienti.
C’è chi non sa capire quanto provochi ed esasperi gli altri.
Quanta violenza attui nei suoi modi in apparenza gentili.
Dunque spogliarsi dal giudizio, so per certo, renderebbe innanzitutto voi stessi più tranquilli.
Non cambia nulla nella vostra vita se io fischio con le dita.
Sarò maschiaccio o forse femmina. Più di te o meno di te.
Chiediti piuttosto perché ce l’hai con me.
Perché ti ostini ad usare quel macete del giudizio per potare le piante rigogliose degli altri.
Forse scopriresti che anche tu vorresti crescere così in alto, e sei disperata che non riesci a farlo.
Io so vederlo il giudizio nei tuoi occhi e può farmi male, non perché viene da te, ma perché richiama un eco lontano.
Delle persone che amavamo da bambine, le cui parole cattive oggi ce le diciamo da sole, o le diciamo alle altre, per ferirle quanto noi stesse siamo state ferite.

Ecco cosa hai fatto per te.
Hai rinchiuso la tua anima di bimba in regole buone e cattive, e da quel piccolo spazio guardi chi è fuori dalla gabbia e ride.
Ognuno giudica continuamente da se, non ha senso aggiungere altro carico da fuori.
Il non giudizio é una qualità che conferisce, a chi la raggiunge, libertà, serenità, morbidezza. Indulgenza e tranquillità.
Vedo intorno a me tanti occhi che guardano accigliati.
Sono counselors in formazione, eppure, non hanno ancora capito che il counseling non è una tecnica, ma più un modo di essere, di ascoltare, di essere disponibili verso se stessi e gli altri, a vedere, ad aprire.
A smettere di condannare.
Troppo in mostra, troppo sorridente, troppo rigida, troppo sopra le righe.
I giudizi della gente entrano nella pelle.
I loro sguardi sono taglienti.
C’è chi non sa capire quanto provochi ed esasperi gli altri.
Quanta violenza attui nei suoi modi in apparenza gentili.
Dunque spogliarsi dal giudizio, so per certo, renderebbe innanzitutto voi stessi più tranquilli.
Non cambia nulla nella vostra vita se io fischio con le dita.
Sarò maschiaccio o forse femmina. Più di te o meno di te.
Chiediti piuttosto perché ce l’hai con me.
Perché ti ostini ad usare quel macete del giudizio per potare le piante rigogliose degli altri.
Forse scopriresti che anche tu vorresti crescere così in alto, e sei disperata che non riesci a farlo.
Io so vederlo il giudizio nei tuoi occhi e può farmi male, non perché viene da te, ma perché richiama un eco lontano.
Delle persone che amavamo da bambine, le cui parole cattive oggi ce le diciamo da sole, o le diciamo alle altre, per ferirle quanto noi stesse siamo state ferite.

Ecco cosa hai fatto per te.
Hai rinchiuso la tua anima di bimba in regole buone e cattive, e da quel piccolo spazio guardi chi è fuori dalla gabbia e ride.
credo che tutti dovrebbero imparare a non giudicare ed un buon modo è soffermarsi a pensare quanto fa male essere giudicati quando a sbagliare siamo noi... credo che tutti vivremmo meglio!
RispondiEliminari-sposami. :-D(già...)
RispondiEliminaElenucci...ESAATTTOOOOOOO. ecchecavolo se fa male. Movida...è la seconda volta che qualcuno, oggi, mi chiede di sposarlo...ma fa piacereee tanto....soprattutto dopo le urla di ieri, dico al lavoro. a casa, per fortuna, tutte coccole e comprensione.
RispondiEliminaio non ti chiedo di sposarmi, ma quanto a coccole.....tutte quelle che vuoi!
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