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Sos depressione, ansia, attacchi di panico

PROGETTO ITACA
Associazione di volontari promuove iniziative e progetti di prevenzione, solidarietà ed assistenza rivolti a soggetti affetti da depressione, ansia, bulimia,  anoressia, attacchi di panico e le loro famiglie.


Numero verde 800 274 274 -(da cellulari chiamare: tel. 02.29007166)


Numero Verde specifico per la Psichiatria ad estensione nazionale attivato nell'agosto 2005 riceve più di 10.000 chiamate all'anno e impegna 50 volontari.
email: linea.ascolto@progettoitaca.org
 http://www.progettoitaca.org/

Depressione, Ansia, Disturbi del Comportamento Alimentare
Cosa hanno in comune?

  • Vengono erroneamente considerati  "Piccola Psichiatria" contrapposta alla "Grande Psichiatria" che comprende le malattie ccon più evidente componente biologica, come la schizofrenia, e spesso vengono sottovalutati.
  • Colpiscono un'altissima percentuale della popolazione. Una recente statistica U.S.A. dice che quasi il 50% delle persone viene colpito, almeno una volta nella vita, da disturbi di Depressione o Ansia. In Italia circa 5 milioni di persone soffrono di Depressione e 3 milioni di Ansia; ció significa più del 10% della popolazione (la schizofrenia e i disturbi psicotici colpiscono circa lo 1 per mille della popolazione).
  • Si manifestano inizialmente con sintomi ambigui, difficilmente individuabili come segni di una patologia; sintomi di squilibrio dell'affettività e dell'umore (sono anche genericamente definiti come "disturbi Affettivi o disturbi dell'Umore") che possono assomigliare a normali stati d'animo in relazione ad eventi o situazioni difficili e stressanti (disgrazie, lutti, incidenti, insuccessi).
L'O.M.S.(Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito questa situazione"scandalo della psichiatria", portando i seguenti dati statistici:
Solo il 40% dei pazienti ricevono un'adeguata diagnosi, e di questi meno del 20% viene curato correttamente, come si può essere curati oggi.
Esiste un problema della formazione e dell'aggiornamento dei medici; sia dello psichiatra che del medico di famiglia.

La psichiatria moderna afferma che:
I disturbi dell'Umore, indipendentemente dalle possibili cause scatenanti, devono essere considerati e trattati come vere malattie organiche, determinate anche da fattori genetici.
L'80 - 90% dei malati sono curabili con buoni risultati, se la diagnosi e la terapia sono corrette, e possono ottenere una migliore qualità della vita.
La terapia farmacologica (i più recenti antidrepressivi) rappresenta uno dei grandi successi della medicina moderna per la cura dei disturbi dell'Umore. Spesso la cura farmacologica va abbinata ad una psicoterapia e ad un intervento di supporto sociale.
Depressione, ansia, disturbi del comportamento alimentare comportano spesso gravissime conseguenze. Questi disturbi vengono vissuti sia dal paziente sia dalla sua famiglia come una colpa, una vergogna da tenere nascosta; si pensa che siano causati da debolezza di carattere, da rapporti sbagliati. Spesso il disturbo non viene riconosciuto ed il paziente non riceve una diagnosi per mesi, a volte anche per anni.

Il pesante pregiudizio contro i farmaci psichiatrici e la paura dello psichiatra, che é lo specialista a cui bisogna rivolgersi, fanno sí che il paziente non venga curato o venga curato in modo improprio (molti pensano che debba reagire con la sua volontà).

Questo porta grandissima sofferenza e spesso gravi danni all'individuo e alla sua famiglia e costi sociali molto elevati per la collettività.
  • Per l'individuo: sofferenza personale, perdita di lavoro e ritiro dalla vita sociale, emarginazione ed isolamento, forte rischio di suicidio.
  • Per la famiglia: sofferenza di tutto il nucleo familiare, spesso separazioni, divorzi, grave rischio di episodi di violenza che leggiamo nella cronaca.
  • Per la collettività: perdita di forze lavorative, assenteismo, licenziamenti (il 17% delle giornate lavorative perse hanno questa motivazione). Si calcola che in Italia i costi indiretti dei disturbi dell'Umore gravino sulla società per circa 5 miliardi di euro (7/8 volte più alti dei costi diretti dei ricoveri, medicinali ecc).  In particolare nei giovani e negli adolescenti un problema di ansia o depressione non riconosciuto e non curato può portare alla tossicodipendenza, non come desiderio di trasgressione, ma come autocura.


Per chi desidera informazioni, consigli e indicazioni.
  • Perché l’ignoranza sulla malattia ed i pregiudizi contro i farmaci idonei a curarla si possono sconfiggere.
  • Perché una diagnosi corretta e una cura appropriata portano a una migliore qualità di vita.
  • Per essere aiutati, con discrezione e competenza, a stabilire un primo rapporto con la struttura sanitaria.
Banca dati
Progetto Itaca ha creato una Banca-Dati di tutte le strutture sociosanitarie pubbliche e di tutte le iniziative e servizi del privato sociale esistenti in Lombardia e in tutte le altre regioni nel campo della Salute Mentale. Le informazioni sono a disposizione di tutti coloro che ne hanno necessità e vengono costantemente aggiornate.

Per chi cerca conforto e solidarietà
  • Perché il rapporto con la sofferenza si può cambiare.
  • Perché insieme possiamo rompere la barriera di silenzio, d’isolamento e di senso di colpa che spesso accompagna questo stato di forte disagio.
Per individuare difficoltà e bisogni
Progetto Itaca intende attivare iniziative di assistenza ai pazienti e sostegno alle loro famiglie in collaborazione con le strutture pubbliche e con altre associazioni.

Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 23 e la domenica dalle 15,30 alle 19.

fonte:  http://www.progettoitaca.org/

Commenti

BLOGGER: 17
  1.  Già esser depressi ti rovina la vita, poi se ci metti gli altri - e quando sei depresso gli altri sono importanti- che ti sminuiscono e ti dicono che colpa tua perché non sai reagire, la cosa diventa devastante...

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  2. ciao Zoea questo non ci avevo pensato.si, quello è il classico "carico da 90"...

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  3.  a me mi hanno "devastato" con l'emicrania, visto che stavo male, che "dovevo" star male sono arrivata perfino a invidiare chi aveva una malattia "vera" per la leggittimità di star male, di viverlo e legittimarlo. Tutti e dico tutti -tranne il mio tipo- hanno trovato da dirmi che "magari, forse, probablmente ecc.ecc." me lo facevo venire io ... che era colpa della mia volontà, del mio carattere, del mio modo di vivere, reagire ecc ecc... quando ho scoperto di esser malata di depressione non l'ho detto nemmeno ai miei. 

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  4.  ciao!!! sono pu31 ti ricordi ? avevo abbandonato un pò il blog e il sito ,ma adesso sono tornata e continuerò a seguire il tuo blog xchè è bellissimo davvero .un bacione!!!!!

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  5. ciao Pucerto che mi ricordo. bentornata. se vuoi passa anche dal bloghttp://artcounseling.style.it/

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  6. Anonimo01:06

    ciao.soffro di attacchi di panico da marzo. ora sono in mutua. ma chi mi sta vicino nn capisce. e ciò aumenta il carico

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  7. Anonimo

    hai chiesto aiuto qualificato?

    Chi ci sta vicino può aiutarci se ci facciamo aiutare noi per primi.

    prima lo fai, prima risolvi.
    auguri (farcela si può)

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  8. Anonimo21:02

    Anch'io spesso soffro di ansia, depressione, panico e nervosismo. Io non ce la faccio più AIUTOOOO!!!!

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  9. Anonimo, se vuoi veramente essere aiutato/a...c'è il Numero verde 800 274 274 -(da cellulari chiamare: tel. 02.29007166) così per cominciare davvero

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  10. Anonimo12:37

    Ciao a tutti mi chiamo antonio e da molto tempo che sto vivendo male... non so piu come gestire questa situazione nessuno mi comprende eppure faccio tanto x tutti

    RispondiElimina
  11. Antonio
    chiedi aiuto a persone che possono realmente capire, che hanno studiato e hanno scelto una professione proprio per saper aiutare. e' una bellissima esperienza, anche umanamente. i numeri li hai, 800 274 274 loro sapranno comprenderti.
    auguri di cuore

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  12. Ciao a tutti, sono nuovo su questo forum..... fose non ho mai scritto su un forum...
    Ho un sincero e disperato bisogno di aiuto e consigli da chi magari sta passando o ha passato la mia situazione.
    Non faro' una cronistoria lunga ma sarò sintetico.
    Ho continui attacchi di panico sul luogo di lavoro, nausea, tachicardia, dolori articolari, tremori, capogiri, perdita di equilibrio, e altri sintomi che chi sta male conosce bene...
    NB. Tutti questi problemi naturalmente si trascinano fuori e non mi permettono di avere una mia vita serena...
    Lavoro come informatico, ma quel posto' parlo per esperienza' e il peggiore in cui abbia mai lavorato in 20 anni di lavoro....
    Sporco, rumoroso sia dentro che fuori, grigio, puzzolente, isolante, etc etc....sono cose vere e non sensazioni. .
    Ci lavoro da un anno circa...
    Sono andato da uno specialista privato che ha scritto che c'erano dei problemi di salute e che si richiedeva riposo.
    Il mio medico curante dopo aver letto mi ha dato solo 7 giorni di riposo e la richiesta di una visita psichiatrica di un medico della ASL.
    DOMANDA1:fino a quanti giorni mi può dare il medico come periodo di riposo al massimo?
    DOMANDA 2:Se lo psichiatra e il medico della mutua decidono che devo tornare al lavoro ma io sto male, cosa posso fare per prolungare il periodo a parte finire sempre al pronto soccorso e prendere medicine?
    Così non é vita....
    A chi mi posso rivolgere per non mettere più piede in quel posto sino a che non mi sarò ripreso?
    Se così non fosse, mi devo LICENZIARE perché mi sta uccidendo dentro e fuori quel luogo!
    Perché dopo 20 anni di versamenti etc.... devo per forza morire per far capire a queste persone che sto malissimo?
    Se qualcuno può condividere esperienze di vita e/o consigli pratici per superare questa bruttissima fase lavorativa gliene sono grato.
    Fatemi anche delle domande se il quadro non é chiaro e vi darò risposte.... ma datemi per favore degli imput.
    Grazie di cuore.
    L.

    RispondiElimina
  13. Ciao Luigi,
    mi spiace della tua situazione.

    Tuttavia, questo non è un forum, e non sono la persona che può rispondere al tipo di quesiti che poni.
    Nell'articolo sono indicati numero verde e sito di professionisti a cui puoi rivolgerti.

    RispondiElimina
  14. Anonimo22:55

    La questione minorenni come funziona..?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'articolo è del 2008, provi a contattare i numeri indicati per chiedere informazioni.

      Personalmente, per aiutare un bambino, mi farei aiutare come genitore. Sempre.
      Per poter comprendere come stargli vicino, come supportarlo e farmi sostenere/indirizzare dal professionista che ho scelto e di cui mi fido, a verificare se e come poter aiutare un bimbo. Ed anche senza aspettare per poter aiutare il bimbo a recuperare al più presto serenità e non sentirsi solo.

      Elimina
  15. Anonimo13:33

    Sono un’adolescente e penso di soffrire d’ansia. Quando la notte sono da sola in camera mia non riesco mai a dormire perché ho paura dei fantasmi e queste cose paranormali (può sembrare strano a leggerlo così, però io credendoci ne sono terrorizzata). La maggior parte delle volte mi addormento per sfinimento con il telefono in mano (che mi aiuta a non pensare) e quasi tutte le volte mi metto a piangere dalla disperazione di convivere con questo. Diciamo che mi si è sviluppato in quarantena quando mia sorella essendo a vivere in un’altra città non c’era e io dovevo dormire da sola, però penso di soffrirne già da quando ero in seconda/terza media e non dormivo per paura di vari fenomeni naturali che avevo paura avvenissero durante la notte.

    RispondiElimina
  16. Mi spiace moltissimo. La quarantena è stata di per sé spaventante ed inquietante.ci ha messo di fronte allo sconosciuto, a qualcosa che non aveva forma, ed invisibile.
    Cerca aiuto nella tua città, è un sollievo grandissimo trovare una persona a cui appoggiarsi con fiducia.
    Se c'è qualcosa di cui ho rimpianto, è non aver saputo prima nella mia vita il tipo di aiuti che sono disponibili.
    Cerca, contatta centri conosciuti e scegli chi ti piace e ti ispira fiducia.
    Se ti va riscrivimi, e fammi sapere come stai.
    Intanto, ti abbraccio.

    RispondiElimina


Ho conosciuto il counseling in un altro paese, altro continente, altra vita. Ho scoperto quanto può essere liberatorio l'essere ascoltati, senza giudizio ed interpretazione, senza consigli. Sono tornata in Italia e ho cominciato a formarmi ed a integrare le mie esperienze di marketing al counseling e alla creatività.


Questo blog nasce per condividere e far conoscere strumenti e possibilità per vivere meglio la nostra vita di relazione e professionale. Paola Bonavolontà


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