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quadro mio: girasoli ballerine |
T.S. Eliot
Gli altri smettano di lamentarsi...aggiungo io.
Chi va lontano è stanco di suo per sentire l'invidia pigra di quelli che restano a casa giornata superfaticosa..mi sento impotente. Lo sono.
Mentre tu mi racconti come si chiama il tuo male, ci guardiamo negli occhi sapendo tutte e due come andrà a finire.
Sono onorata di poterti sostenere.
Sono ammirata dal tuo coraggio.
Sono commossa dalle tue lacrime.
Sono qualcosa altro che ancora non so esprimere.
minchia...(si poteva dire minchia in un commento?)
mi sono tenuta con le grucce oggi...o farei meglio a dire lo sputo??
vabbè, io ormai l'ho detto, minchia.e tu grucce o sputo che fosse, ti sei tenuta.è andata. yuhu.
lo sai che sti diventando brava a girare la frittata?e visto che fa la rima...e io che pensavo di rimanerne schiacciata...
ah, guarda, a costo di peccare d'immodestia, direi che ultimamente, in certe cose, sto diventando bravissima...
Ammirazione muta.E una fitta al cuore.
pensavo: quando ho cambiato counselor, dopo la diagnosi, e sapevo che avrei parlato di quello ( ci sono tracce nei post di questi giorni, ma vivrò, tranquilla) le ho chiesto se le andava di seguirmi, perchè era e sarebbe stato e lo è stato tosto. tostissimo. doloroso.lei è arrivata da me è mi ha detto quelle due parole.31 anni, 10 anni meno di me.e le mie gambe sono fredde ancora ora. forse mamma ha ragione, io questo mestiere non lo posso fare.
A me paice la massima di Eliot e la faccio mia. COnosco poco di te, lo vado apprendendo da un paio di giorni dai tuoi post. Eppure a me piace il modo in cui concludi questo intervento:Sono qualcosa altro che ancora non so esprimereCi leggo qualcosa di meraviglioso.
Gdn sempre graditissima la tua presenza...la continuazione e la parola che non trovavo, leggerai, l'ho capita...
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