Il marketing come strumento trasversale, applicabile in molteplici ambiti, dall’azienda alla persona, alle idee, ai beni o ai servizi, ad un singolo progetto o una presentazione in pubblico.
Questa è il mio punto di vista, confermato alla ri definizione di marketing dell’ autorevole American Marketing Association nel gennaio del 2008.
Perché essere apprezzati e desiderati è alla base del nostro benessere e della nostra sopravvivenza.
Viviamo nel mondo e il nostro benessere fisico e psicologico dipende dalla qualità di rapporti che siamo in grado di instaurare.
Saper entrare in relazione, presentare, comunicare, vendere è una necessità , intanto perché influisce sulla percezione di noi stessi nel mondo, in una parola sulla nostra autostima.
Essere scelti o rifiutati, preferiti ad altri per un lavoro ha un risvolto pratico di tipo economico, ma costituisce soprattutto una sicurezza emotiva di convalida della persona.
Marketing come scienza e filosofia, non più solo sistema manageriale, funzione aziendale, ma processo educativo.
Questa è il mio punto di vista, confermato alla ri definizione di marketing dell’ autorevole American Marketing Association nel gennaio del 2008.
Scriverò, mi auguro, con linguaggio semplice, ricco di esempi e metafore per applicare il marketing come metodo nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, per migliorare gli affari e gli affanni.
Il fine, infatti, è di poter applicare quotidianamente il marketing in ogni contesto dove può essere utile, per capire cosa fare, perché, come e quando.
La mia esperienza parte dall’azienda e si sposta all’individuo, traducendo i concetti generali e le leve del marketing in chiave personale per conoscere e far conoscere agli altri le proprie qualità e il proprio talento.
Come e perché possiamo singolarmente aver bisogno del marketing?
Perché essere apprezzati e desiderati è alla base del nostro benessere e della nostra sopravvivenza.
Fin dall'infanzia ciascuno di noi cerca di essere amato, benvoluto, necessario, gradevole.
Un meccanismo attuato in famiglia prima e in società poi, che divenendo automatico e coercitivo, diviene la base sicura per tante nevrosi.
Nell'era della globalizzazione aumentano i legami di interdipendenza e di conseguenza le esigenze e l’interesse legati allo sviluppo personale, alla comunicazione, alla socialità .
Viviamo nel mondo e il nostro benessere fisico e psicologico dipende dalla qualità di rapporti che siamo in grado di instaurare.
Saper entrare in relazione, presentare, comunicare, vendere è una necessità , intanto perché influisce sulla percezione di noi stessi nel mondo, in una parola sulla nostra autostima.
Essere scelti o rifiutati, preferiti ad altri per un lavoro ha un risvolto pratico di tipo economico, ma costituisce soprattutto una sicurezza emotiva di convalida della persona.
Sono d'accordo.La definizione di marketing che meglio ho interiorizzato è quella secondo la quale "il marketing è il processo intenzionale di creare e mantenere la 'relazione di cliente' ".Bisogna ammettere che questa definizione andrebbe considerata molto attentamente. Nel campo professionale si creano e si mantengono le "relazioni di cliente" esattamente allo stesso modo in cui si crea e si mantiene qualsiasi altra relazione, cioè attraverso ciò che di dice e si fa![Ai marketer piace parlare di comunicazioni e transazioni con il mercato. Significano semplicemente "ciò che si dice" e "ciò che si fa" ]...ma che te lo dico a fare...
RispondiEliminaUn post che trovo molto vero. L'uomo, in quanto animale sociale, ha bisogno dell'approvazione degli altri, non solo di stare in mezzo agli altri.Sentirsi accettati e apprezzati è davvero indispensabile, per questo credo bisognerebbe dispensare qualche complimento e parola carina in più. A noi non costano molto, per gli altri invece possono essere preziosi! Claudia
RispondiEliminaClaudia, sono le carezze transazionali di cui parla Berne. ne abbiamo TUTTI così bisogno che ci cerchiamo o quelle che fanno bene o quelle che fanno male, pur di averne...BJ, intenzionale...certo....
RispondiEliminamarketing: saper (proporre e) vendere e non svendere.merce o se stessi.che a far marketting prima o poi sovrastimando o sottostimando i conti non tornano. e si cambia mercato. o azienda. o persona.no?
RispondiEliminaMovida.....sapore di vero, di mani. di torte e biscotti. si...io sono esattamente dove dici tu. e le svalutazioni e rivalutazioni sono sempre dietro l'angolo. ti bacio
RispondiEliminaBuona domenica: io di marketing non ci capisco assolutamente nulla
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